Il coro ufficiale di compianti, all’unisono, senza nemmeno una voce discordante, ci dice che Marco Giacinto Pannella aveva ormai completato la sua missione. Qui non glli restava da fare più niente. Divorzio, aborto, droga libera, nozze omosessuali, sono ormai solida parte del costume di tutti: tutti i partiti, di ‘destra’ e ‘sinistra’, tutti i media, Confindustria, Unione Europea, persino il Vaticano ormai le considera “battaglie liberali e di civiltà”. Padre Lombardi, il capo della sala stampa vaticana, si è inchinato davanti alla “eredità umana e spirituale” che Pannella lascia e al suo “impegno totale e disinteressato per nobili cause”. In fondo, ormai, anche il Papa ha sposato il radicalismo: anche più di Pannella detesta i cattolici perché “fanno figli come conigli”, dichiara che “non esiste un Dio cattolico”, e nell’ultimo documento Amoris Laetitia ha lanciato un inno al libero amore: alla sezione “Amore Appassionato” ha scritto infatti: “Bisogna avere la libertà per accettare che il piacere trovi altre forme di espressione nei diversi momenti della vita, secondo le necessità del reciproco amore (…) non rimanere prigionieri di un’esperienza molto limitata che ci chiuderebbe le prospettive”.
Cosa manca ormai? L’affitto degli uteri, l’eutanasia, l’eliminazione dei disabili? Piccolezze. La società ormai matura, aperta dalle precedenti “battaglie civili e libertarie”, ormai del tutto “occidentale”, ossia emancipata senza scrupoli, senza più residui superstiziosi, si affretterà ad adottare anche quelle conquiste. Ormai è la società liquida, dei nomadi del godimento immediato, della liberta totale dei costumi che è anche libertà dei consumi – “società senza classi, senza Stato, nazione, spiritualità religiosa tradizionale, senza frontiere e senza limiti” che ci hanno chiesto di essere la UE, la NATO, il WTO e l’FMI e la libertà di commercio – anche carnale. Porn Culture, moda e pubblicità, ecco l’orizzonte ultimo del progresso. Non c’era più bisogno di Pannella, ormai a continuare la battaglia sono più giovani leve: Pussy Riots, Niki Vendola, Carfagna, Cirinnà ma anche Meloni, Berlusconi, Enzo Bianchi e monsignor Charamsa. Mission Accomplished, Pannella.
Bene. Giusto per provocazione gratuita, per disturbare il coro ufficiale troppo monocorde con una nota stonata, mi limito a riportare qui una sentenza nemmeno mia, ma di Costanzo Preve, l’ultimo filosofo marxista:
“Quanto ai radicali, Pannella und Bonino, non li considero personalmente una forza politica, ma un elemento culturale di profonda corruzione civile e umana, avanguardia di un individualismo estremo e anomico. In parole semplici, ripugnanti”