Date per scontate le spregevoli figure, il malcostume e le ripugnanti azioni prelatizie degli ultimi scandali vaticani, ci sia dato qui di subodorare una accorta regia. Basta mettere in rilievo la tempistica, la successione degli eventi provocati, e la loro coordinazione, che testimoniano una vasta e concorde operazione a più mani.
Fase 1 – Vengono annunciati non uno, ma due libri sugli scandali vaticani, scritti indipendentemente da due autori, che dicono di non conoscersi, e fatti uscire dagli editori in contemporanea.
Fase 2 – Seguono i clamorosi arresti della gendarmeria pontificia di due personaggi indicati come “i corvi” che hanno passato le notizie “riservate” ai due giornalisti autori dei due libri in prossima uscita. L’aver dato documenti riservati è « frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa».
Il caso, senza precedenti moderni, dei due personaggi cacciati nelle segrete del Vaticano (la belloccia Chauqui e “ un prelato dell’Opus Dei”, strizzano l’occhio i giornali), è naturalmente un ottimo battage per i due libri. Che non sono ancora usciti, ma che tutti ormai attendono spasmodicamente. Nel mondo intero. Gli editori, previdenti, han già firmato contratti e traduzioni in 15 paesi.
La Sala stampa bergogliana emana uno stranissimo comunicato, come se conoscesse in anticipo il contenuto dei libri, e lo approvasse, solo ne deplorasse il “modo”.
“Pubblicazioni di questo genere non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del papa“. Perché, magari qualcuno può sospettare che l’intera manovra sia fatta per “aiutare” la missione del papa? E quale missione?
Fase 3 – I due libri continuano a non essere disponibili; nessuno li ha ancora letti, ma già i media ricevono anticipazioni succulente e intervistano i due autori. “Ricchezza, sprechi e giochi di potere – attrici e viaggi d’oro, sartorie e tv porno; spese fantasma per milioni; hanno rubato i soldi per le Messe”, sono alcuni dei titoli.
Fase 4 – I media in delirio concorde spiegano: questo nuovo Vatileaks è un altro complotto dei “conservatori” che impediscono al Papa di “fare le riforme”. I corrotti, ladri di offerte delle Messe e per l’ospedale del Bambin Gesù, i possessori di attici da 700 mq, sono quelli stessi che “non vogliono il rinnovamento”, la “pulizia nelle finanze vaticane”, sono i malversatori che usano lo Ior per riciclaggio….e via così. Non è assolutamente vero – molti dei coinvolti sono stati nominati da Bergoglio alle cariche di cui hanno profittato, dei modernisti, degli arrivisti e lecchini. Ma il messaggio che deve passare è: vedete, la Chiesa “vecchia” è corrotta, le gerarchie “conservatrici” sono ricche e scandalose, i cardinali fanno schifo, e sono luridi proprio quelli che si oppongono al “nuovo”. .. solo il Papa è pulito e innovatore e onesto, anzi santo….E’ esattamente il messaggio che Bergoglio e la sua junta sudamericana hanno voluto far passare fin dall’inizio.
“I media italiani vivono in una bolla di papolatria”, scrive giustamente Socci, “vedono Bergoglio come il Bene assoluto e chi dissente da lui è dipinto come un losco cospiratore o un emissario del Male”.
Fase 5 – Lo scandalo non indigna né addolora più di tanto sua santità. “Francesco è sereno e sa cosa fare…Procede senza incertezza sulla strada della buona amministrazione”.
Fase 6 – Il Nuzzi, uno dei due autori dei due libri simultanei, indice la conferenza-stampa di lancio del suo volume e ripete la parola d’ordine convenuta: “Credo che questo papa stia portando avanti delle riforme e che incontri molte difficoltà”. E’ la tesi che deve passare. Le “riforme”, le “riforme”: Comunione ai divorziati, nozze gay, Chiesa povera per i poveri, tutto il repertorio. Se fosse stato Bergoglio a suggerire la strategia, non avrebbe potuto far meglio a proprio favore. Nuzzi, in conferenza stampa dice anche un’altra cosa, di punto in bianco: di non aver “avuto nessun contatto con il Papa”. E perché dovrebbe aver avuto un contato col Papa? Chi ci pensava? E poi aggiunge: “Se lo avessi avuto, certamente non lo renderei pubblico perché ci sarebbero altre strumentalizzazioni”. E se, magari, il Nuzzi l’avesse dunque incontrato, il Papa? Se questo fosse tutto un ben architettato complotto a favore di Francesco? Grazie a questi “scandali” (molti dei quali vecchi e già noti, altri che scandali non sono…come i soldi che occorrono per le cause di beatificazione) la Junta sudamericana potrà procedere a nuove purghe nella curia romana.
Se tutto ciò vi sembra inverosimile complottismo, ricordate che questo papato ha la fiducia della Massoneria. Bergoglio è stato eletto il 13 marzo 2013. Nello stesso giorno, poche ore dopo, un comunicato ufficiale del Grande Oriente veniva diramato. In esso, il gran maestro Gustavo Raffi prevedeva con gioia incontenibile: “Con Papa Francesco, nulla sarà più come prima”.
Domanda ingenua: come faceva Raffi a saperlo prima? Prima di tutti? E perché salutava El Papa con un comunicato ufficiale, su carta intestata del Grande Oriente, dunque non a titolo personale, ma della Fratellanza Universale? Anticipando inoltre i motivi propagandistico-ideologici che l’argentino avrebbe messo al centro della sua azione: “Il gesuita che è vicino agli ultimi della storia ha la grande occasione per mostrare al mondo il volto di una Chiesa che deve recuperare l’annuncio di una nuova umanità (notate la terminologia muratoria, ndr) . Bergoglio conosce la vita reale e ricorderà la lezione di uno dei suoi teologi di riferimento, Romano Guardini, per il quale non si può staccare la verità dall’amore”.
“La semplice croce che ha indossato sulla veste bianca -conclude il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – lascia sperare che una Chiesa del popolo ritrovi la capacità di dialogare con tutti gli uomini di buona volontà e con la Massoneria che, come insegna l’esperienza dell’America Latina, lavora per il bene e il progresso dell’umanità, avendo come riferimenti Bolivar, Allende e José Martí, solo per citarne alcuni”.
Alcuni dei laicissimi personaggi che hanno tirato fuori il nuovo scandalo vaticano hanno arie e parole da massoni. Quando la Massoneria decide che è ora di “aiutare il Papa” può ben organizzare il concerto papolatrico così vistoso sui media. Che poi questa grancassa semini disgusto, nausea e sgomento fra i fedeli, tanto meglio.