I telegiornali della sera ne parlano; è una grossa notizia: “Probabilmente” l’ex agente del Kgb Alksandr Litvinenko, avvelenato nel 2006 con qualche goccia di polonio radioattivo nella tazza di tè di un albergo di Londra, è stato ucciso su mandato di Putin. Così ha decretato un giudice inglese. Il quale dice di aver visto “prove segrete” che indicano la responsabilità del capo del Cremlino.
Una accusa per credere alla quale, bisogna credere nell’alta moralità storica degli inglesi. Naturalmente il primo a credere all’alta moralità british è il premier David Cameron, che a Davos per il World economic forum ha tuonato: “Questa sentenza conferma quello che abbiamo sempre creduto: si tratta di un omicidio spaventoso commissionato da uno Stato. Ora Londra irrigidirà la sua linea con Mosca”.
Alcuni titoli dai giornali britannici.
Savile si “faceva” i bambini alla BBC: tutti sapevano, e zitti
Popolare disc jockey e presentatore della Bbc, Jimmy Savile (morto ottantaquattrenne nel 2011) per decenni ha violentato bambini anche di 9 anni, almeno 45 all’interno dei locali della BBC. Una precedente inchiesta aveva rivelato che Savile “avrebbe abusato sessualmente per anni di diverse persone negli ospedali del Regno Unito. Lo rivela un’indagine condotta in 28 strutture sanitarie britanniche. C’è anche un’ipotesi di necrofilia, secondo la quale il presentatore avrebbe avuto anche dei rapporti sessuali con dei cadaveri negli obitori. Insomma, un mostro che tutti conoscevano come tale. Il personale della BBC sapeva, qualche volta ha persino visto e ripreso le scene di stupro, ma non ha mai fatto niente per impedirlo: per “deferenza” verso il personaggio. Circolava la battuta: “Sai cosa hanno in comune la Thatcher e Savile? Lei attacca i minatori, lui i minori”. Oltre 100 testimoni hanno confermato, e 167 vittime hanno denunciato gli abusi. Adesso un processo (o un quasi-processo, presieduto da un giudice a riposo) ha stabilito che nessun dirigente della BBC è colpevole di niente.
Lord Greville Janner, ebreo e barone di Braunstone (è morto nel 2015), membro del parlamento, ha abusato di bambini dal 1968 al 1988. La polizia ha ricevuto circostanziate denunce, almeno tre volte abbastanza precise da sbatterlo in galera: la polizia, la celebre Scotland Yard, non ha passato le pratiche a regio procuratore, cosa che si è saputa solo adesso.
Cameron alleato dei sauditi fa’ la guerra in Yemen
Senza chiedere autorizzazione al parlamento, il premier ha fatto entrare la Gran Bretagna in guerra a fianco dell’Arabia Saudita contro lo Yemen. Ha fornito armamenti e materiale bellico per un miliardo di sterline, e “consiglieri” che partecipano ai combattimenti – e alle atrocità e crimini di guerra che il regno wahabta commette contro la popolazione civile.
Angus Robertson, il portavoce dello Scottish National Party a Westminster, mercoledì 20 gennaio ha apostrofato pubblicamente il premier: “Migliaia di civili” sono morti in Yemen e molti nei bombardamenti sauditi “che usano aerei fabbricati in Inghilterra, con piloti addestrati da istruttori britannici, che lanciano bombe fatte in Gran Bretagna, e sono coordinati da consiglieri militari britannici. Non è tempo che il primo ministro ammetta che il paese sta concretamene prendendo parte alla guerra in Yemen, e non ne ha chiesto l’autorizzazione al parlamento?”
Cameron non ha negato, ma ha risposto che lo fa’ per salvare la Gran Bretagna da “Al Qaeda nella penisola arabica”.
Da un mese lo UNICEF , Amnesty International e l’organizzazione per il controllo degli armamenti Saferworld accusano il governo britannico di partecipare di fatto al massacro di civili (compresi 635 bambini) perpetrato dall’Arabia Saudita, fornendole armi, addestratori e puntatori nella guerra aerea contro lo Yemen; ciò, in violazione delle norme UE, del diritto internazionale e delle stesse leggi nazionali. Sta collaborando con un regime brutalmente repressivo all’interno, promotore dell’ISIS, e stragista all’estero, che in Yemen sta compiendo un vero e proprio genocidio (taciuto dai media) con bombardamenti terroristici che prendono deliberatamente di mira ospedali, scuole, campi di rifugiati, moschee, magazzini alimentari.
http://www.rense.com/general96/britsaud.html
Si tratta di “omicidi spaventosi commissionati da uno Stato” come l’Arabia Saudita, che decapita gli oppositori politici a decine e finanzia il Califfato del terrore. L’altezza morale di Londra non ne viene scalfita.
Il parlamento inglese ha discusso di bandire Donald Trump
..a causa dei commenti politicamente scorretti , specie sui musulmani, del colorito candidato presidenziale americano, l’alta moralità de palamento britannico ha discusso seriamente di negare l’entrata nel paese,insomma dichiararlo”persona non grata” e respingerlo se atterra nel Regno Unito. L’Organizzazione Trump ha comunicato che una restrizione dei viaggi di mr. Trump lo obbligherebbe a cancellare i progetti di investire 700 milioni di sterline nei suoi due campi da golf con resort di lusso in Scozia. Il parlamento, dopo 3 ore di dibattito, ha poi deciso di non bandire il candidato.
Il parlamento non ha mai discusso se dichiarare persona non grata George W. Bush, anzi ha partecipato alle sue guerre criminali; il governo di Londra non ha mai negato il ritorno ai terroristi dell’ISIS, né la cittadinanza a oligarchi criminali russo-ebraici, a principi sauditi e kuwaitiani con schiavi al seguito, ma pensa seriamente di vietare l’accesso ad un personaggio per aver parlato “male”, non agito male.
I telegiornali della sera di giovedì 21 gennaio hanno dato un ampio spazio all’accusa del giudice inglese a Putin come “probabile” mandante dell’omicidio Litvinenko. Nessuno spazio ai crimini di guerra che Londra sta perpetrando in Yemen né alla storia del satanico pedofilo Savile o del lord Janner violentatore di bambini che Scotland Yard non ha mai incriminato, nonostante prove tutt’altro che “probabili”, diciamo pure certe.
Del resto, i media non hanno nemmeno dato la seguente notizia:
A Guantanamo, la Cia ha assassinato prigionieri simulando poi il loro suicidio
Lo ha dichiarato una ex guardia di Guantanamo, il sergente Joseph Hickman. Nella notte del 6 giugno 2006, il sergente era di guardia a Camp Delta del campo di concentramento americano per islamici, quando ha visto un veicolo cellulare andare e venire tre volte, ciascuna volta portando un prigioniero a Camp No, un braccio di detenzione gestito dalla CIA. Tra le 11 e 11.30 di notte il cellulare tornò a Camp Delta, ma invece che portare i prigionieri alla baracca dormitorio, andò fino all’infermeria. Dieci minuti dopo, un improvviso accendersi di luci, fari come allo stadio, strillare di sirene – il caos.
Avevano scoperto tre prigionieri impiccati: suicidio! “Tutti e tre con le mani legate ai piedi, si sarebbero ficcati stracci in gola, fatto un nodo scorsoio e sarebbero saltati nel nodo scorsoio simultaneamente”, rievoca il sergente. Secondo lui, non si è trattato di “incidenti collaterali” durante sedute di tortura, ma di omicidi punitivi. “Nel 2006 facevano circa 200 interrogatori al giorno, ed i prigionieri avevano organizzato uno sciopero della fame totale. Per regola, detenuti in sciopero della fame non possono essere interrogati. Devono aver pensato: liberiamoci degli organizzatori e ci liberiamo dello sciopero della fame”.
I nomi dei tre uccisi: Salah Ahmed Al-Salami, 37 anni, dello Yemen, Mani Shaman Al-Utaybi, 30, saudita, e Yasser Talal Al-Zahrani, 22, saudita anche lui. Quest’ultimo l’avevano portato a Guantanamo quando aveva 17 anni. Nessuna accusa formale era stata elevata contro i tre – come del resto a tutti gli altri detenuti di questo grande carcere a Cuba. Il comandante del campo, vice-ammiraglio Harry Harris, volle comunicare alla Reuters che quei tre si erano uccisi. Con queste parole: “Non hanno alcun rispetto per la vita, né della nostra né della loro. Penso che (il loro suicidio) non sia stato un atto di disperazione, ma un atto di guerra asimmetrica scatenato contro di noi”.
http://news.bbc.co.uk/2/hi/5068228.stm
C’è anche un video dell’ex sergente che denuncia il triplice omicidio, pubblicato da Vice News. I tg della Rai avrebbero dunque anche il materiale visivo, come si dice. Strano che non interessi. Interessa l’omicidio di Litvinenko, di cui l’oligarca Boris Berezovski, riparato a Londra ed esperto di omicidi, poteva saper qualcosa, se non si fosse suicidato.
Infatti è da queste cose che si vede la superiorità morale dell’Occidente anglosassone. Qui gli Stati non comandano omicidi di innocenti.