“Aerei da guerra turchi sono entrati a più riprese nello spazio aereo greco” (Figaro, 15 febbraio) “Oltre 20 violazioni dello spazio aereo ellenico sono state commesse da sei aerei da guerra al disopra delle isole all’Est e al centro del mar Egeo. Due dei caccia turchi erano armati e sono stati intercettati due volte dai caccia greci” (AFP). Per la precisione, si è trattato di 22 violazioni in 24 ore.
Attenzione: questi sorvoli non avvengono nel quadro dell’intervento navale della NATO, concepito nei colloqui fra Angela Merkel e Erdogan, con lo scopo o il pretesto di dissuadere gli scafisti (turchi) che fanno traversare il mare a migliaia di profughi dalla Siria. Questo intervento NATO non è nemmeno ancora cominciato. Dunque, cosa significa il fatto che né la NATO, per bocca del suo capo civile Stoltenberg, e men che meno Bruxelles criticano queste ostentate violazioni dello spazio aereo di un paese dell’euro? Anzi non abbiano nemmeno dato segno di notarle? Eppure sono molto reattive nel biasimare, denunciare e condannare le operazioni russe in Siria, o a pretendere da Mosca che si adempia agli accordi di Minsk (come se fosse Mosca a doverli adempiere).
Questa assenza di reazioni fa’ temere che la Grecia sia stata sacrificata almeno in parte alla Turchia, in cambio di un controllo sui profughi (o suoi suoi scafisti), in base a un accordo raffazzonato fra la Cancelliera e il Sultano, e di cui gli altri paesi non hanno il diritto di sapere nulla. La Cancelliera ha promesso a Erdogan 30 miliardi di tutti noi (3 all’anno per dieci anni). La pista dei Balcani si sta chiudendo per i profughi con reticolati, posti di blocco e cemento armato; resta il Mar Egeo e il pattugliamento navale NATO la chiuderà, naturalmente con l’aiuto di Erdogan.
Atene era contraria, perché temeva che la Turchia, tradizionale nemico, strumentalizzi la crisi dei migranti per rinforzare la sua presenza sull’Egeo ed isole che sono storicamente contese (ancora nel 1996 una minuscola isola, la greca Imia, rivendicata dai turchi col nome di Kardek, è stata sul punto di provocare un conflitto armato fra i due paesi) – come appunto sta avvenendo. Il governo greco non ha “rifiutato di collaborare con la Turchia” (come dicono i media germanofoni); ha chiesto che Ankara acceda a un accordo bilaterale sul ritorno dei migranti che arrivano sul suolo ellenico e non hanno diritto ad asilo. Cosa che Erdogan, d’accordo con la Merkel, si guarda bene dall’accettare.
Queste circostanze, le violazioni dello spazio aereo, unite alla continua minacia di Bruxelles (e Berlino) di “chiudere fuori da Schengen” la Grecia, possono essere i prodromi della trasformazione della Grecia in un immenso campo di concentramento di rifugiati che non saranno fatti uscire dal povero paese-vittima della UE? Ha ceduta lo Grecia a Erdogan che già la considera come cosa sua?
Le domande non sembrino esagerate. Angela Merkel ha giusto giusto dichiarato che “troverebbe utile” (sic) una “zona di esclusione aerea” nel Nord della Siria: è la vecchia voglia turca della no-fly zone, sotto cui proteggere i terroristi e i turcomanni e cannoneggiare i curdi, finora non accettata nemmeno da Washington – oltre che una sfida diretta a Mosca, contro la cui aviazione è lanciata la proposta. La Cancelliera s’è dunque apertamente e platealmente schierata dalla parte della Turchia nella contesa con la Russia e Assad, quindi – non tanto indirettamente – dalla parte del Califfato e dei terroristi islamisti che combattono il refime siriano, dalla parte dell’Arabia Saudita…e sta conducendo ancor più la NATO e l’Europa tutta su una posizione di ostilità aperta con Mosca
http://investmentwatchblog.com/angela-merkel-calls-for-no-fly-zone-over-syria/
Un esponente della CDU, Volker Kauder, un uomo della Merkel, ha accusato la Russia, con i bombardamenti aerei che sta operando in Siria, di essere la causa della inondazione dei profughi che arrivano dalla Siria in Germania, e di cui impedirebbe il ritorno distruggendone le case. Tesi che sorvola alquanto sulle vere cause del fatto che milioni di siriani sono profughi da cinque anni, e testimonia quanto sia diventato rapidamente abile Berlino nella menzogna propagandistica; la tesi di Kauder quasi supera quella del governo francese (e saudita) secondo cui è “Assad che crea l’ISIS” con la sua presenza e ostinazione di restare al potere.
tp://deutsche-wirtschafts-nachrichten.de/2016/02/16/merkel-cdu-russland-will-mit-bomben-neue-fluechtlinge-nach-europa-treiben/
I militari francesi hanno confermato (il primo a denunciarlo è stato Victor Orban) che la Germania ha spinto la UE a stilare un accordo riservato cn Ankara per cui l’Europa accetta 1,5 milioni di profughi, e oltre 340 mila anno alla Francia.
http://stratediplo.blogspot.it/2016/02/le-pretendu-accord-secret-germano-turc.html
Il Gruppo di Visegrad, prima fieramente contrario, è stato rabbonito col bastone: minacciando cioè la libera circolazione dei cittadini polacchi, ungheresi e slovacchi, se i governi non aderiscono al programma di inondazione di musulmani. Quindi la Germania (pardon, la UE) che ha concesso ai turchi il libero passaggio alle sue frontiere senza visto, potrebbe negare il visto agli ungheresi…
Berlino, mettendosi a favore della no-fly zone e accusando la Russia di tutte le colpe, “fa’ un gioco molto sporco”, secondo l’analista strategico tedesco Michael Opperskalski intervistato da Russia Today.
Vale la pena di ricordare che la missione navale NATO nell’Egeo è stata decisa in quattro e quattr’otto dai ministri della difesa dell’Alleanza su richiesta germanica, e sarà la Germania a guidarla: data la profonda amicizia scoccata fra Erdogan e la Merkel, ciò somiglia molto ad una operazione di sostegno delle mire di Erdogan in Siria, contro i russi. Tanto più che la riunione della NATO ha anche deciso, contestualmente, di mandare aerei per “ricognizione, controllo e sorveglianza delle aeree di confine presso la Siria”: insomma si vola e sorveglia il confine turco contro l’aviazione russa.
E’ molto probabile che la “No-fly zone” sulla Siria venga decisa dai ministri della NATO nella riunione del 18-19 febbraio, visto che la richiesta di Erdogan è caldeggiata dalla Cancelliera, che comanda e procede come un carro armato a realizzare i suoi interessi contro quelli degli altri paesi. A meno che non stia precipitando la NATO a fianco della Turchia su richiesta di Washington, paralizzata per qualche mese per l’elezione presidenziale.