E’ accaduto in Svezia nell’estate del 2015, ma la notizia si è saputa solo adesso per i suoi strascichi giudiziari.
Una madre di tre figli, aperta e di sinistra, dunque favorevole alla “accoglienza”, s’è messa in casa un profugo eritreo, Isaac. Per fargli spazio, gli ha lasciato la stanza di sua figlia Emma, di dieci anni, portandola a dormire nella sua propria.
Il 18 agosto 2015, Emma ha cominciato a comportarsi stranamente: caduta in un mutismo assoluto, pianti immotivati, insonnia notturna; appena posava lo sguardo su Isaac “sembrava aver paura di lui”. Alla mamma però la bambina non ha mai detto niente. Solo parecchio tempo dopo s’è confidata con una amichetta di scuola: un mattino s’era svegliata con Isaac sopra, che le strizzava il seno. Il seno le ha fatto male per giorni e giorni. Alla fine è venuta la verità: Isaac il profugo eritreo le aveva fatto “una cosa” di cui non sapeva nemmeno dire il nome. Messo alle strette, Isaac prima ha negato (“Ho una fidanzata in patria”) poi ha ammesso. Quando l’ha polizia l’ha interrogato, però, ha negato di nuovo di aver mai toccato Emma.
La “cosa” è divenuta di pubblico dominio perché la mamma di Emma ha fatto causa all’ente pubblico che le aveva raccomandato il profugo. In Svezia, paese ordinatamente governato, “l’accoglienza” non avviene a caso, senza supervisione e selezione. L’ente aveva assicurato che Isaac aveva 15 anni: un fanciullo secondo i metri nordici (dove lo sviluppo sessuale tarda). Era stato lo stesso profugo a dichiarare quella età. Al giudice del distretto di Lund davanti al quale la polizia lo ha dovuto portare, Isaac ha insistito: sì, ho quindici anni. Infatti ho cominciato la scuola in Eritrea quando ne avevo 10; ho frequentato la scuola per 7 anni; però ho smesso 2 anni fa, sicché ne ho solo 15.
Il particolare bizzarro non è nell’aritmetica del furbone eritreo, probabilmente più che ventenne; è nel fatto che il giudice di Lund ha preso per buono il calcolo di Isaac sancendo che effettivamente si tratta di un quindicenne. Il che ne fa’ un “minore non accompagnato” giudiziariamente non punibile e meritevole della più materna assistenza pubblica. Invece della detenzione, Isaac è stato affidato alle dolci cure di psico-terapeuti, che cercheranno di diagnosticare per quale disturbo psichico un ragazzino di 15 anni può violentare le bambine svedesi, onde cominciare una terapia, fondata su colloqui con lo psicologo. Il quale assicura: “Imparerà controllare i suoi impulsi attraverso la rievocazione delle passate esperienze della sua vita che l’hanno indotto a fare quel che ha fatto”. Naturalmente, non è mai stata questione di espulsione. Isaac resta in Svezia a fruire dell’asilo.
Effettivamente Isaac non ha colpa alcuna. S’è comportato come un giovanotto musulmano col testosterone al massimo in una terra che gli hanno insegnato è “di conquista”, e dove le decenni è uno scandalo che non siano chiuse in casa e vadano in giro mostrando le gambe – il che ne fa’ delle violentabili perché così le si educa alla modestia. La colpa è delle “autorità” svedesi, che – per allucinazione – hanno visto in Isaac uno svedese un po’ scuro: in ritardo di sviluppo, ben educato a reprimersi dalla pruderie luterana vigente, ligio al conformismo sociale e alla raccolta differenziata, pieno di gratitudine per la generosa “accoglienza”. La gratitudine è un sentimento sconosciuto, a cui il mondo coranico non prepara affatto; figurarsi poi la gratitudine di un maschio verso donne kafir (due volte inferiori) che lo provocano.
Dov’è finita l’Antropologia Culturale?
Lo stupretto (uno dei tanti) è evidentemente il malaugurato frutto di – come chiamarlo? – un “errore” nell’incontro fra due “culture” nel senso etnologico: e non c’è dubbio che la responsabilità dell’equivoco è assolutamente europea. Perché è qui, mica nell’Islam, che è nata l’antropologia culturale, lo studio comparato delle religioni e delle culture; mica è mai esistito un Mircea Eliade musulmano, un Levy- Strauss coranico con la curiosità di studiare sul posto il mondo interiore e la struttura sociale delle genti “altre”. Non hanno questa ambizione, i musulmani. Né hanno avuto i grandi viaggiatori ed esploratori, quelli che hanno visto il mondo non da un resort a 5 stelle, ma da una caravella puzzolente che ha dovuto approdare perché senza più acqua nei barili né porco salato nella stiva, che nei loro diari di navigazione han reso conto degli strani e feroci costumi delle tribù con cui venivano a contatto, scambiando doni ma con la spada sguainata e l’archibugio innescato.
Ora, accade questo: che tutti questi secoli di storia della navigazione, di curiosità, esclusivamente europea, per i popoli della Terra; Magellano morto nei Mari del Sud per un equivoco culturale, riportato dal suo attendente Pigafetta; i diari di Colombo e Vasco De Gama, non sono serviti a nulla per l’ultima generazione di europei. Non c’è università in Europa che non sia piena di cattedre di Etnologia, Antropologia culturale, Storia delle religioni. Ebbene, arrivano ondate di genti musulmane – e dai paesi più diversi, ciascuno con la “sua” specifica cultura etnologica, tribale e familiare – e i nostri dirigenti e governanti suppongono che integrarli sia facile: basta metterli a lavorare alla VW e insegnare loro “i diritti” che la nostra civiltà gli fornisce.
Perché? Perché apparentemente, credono che sulla Terra, dovunque, esiste una sola civiltà: quella standard occidentale, uguale per tutti, in cui essi vivono. Suppongono che sia già una realtà quella omogeneizzazione che la globalizzazione, di cui si sentono agenti operativi, dovrebbe attuare nel mondo. Come se ogni giovane profugo musulmano fosse qui con la voglia di entrare nella Erasmus generation, fosse secolarizzato come la nostra media, individualista e civico come noi. Eppure hanno perfino viaggiato molto più che le generazioni precedenti: ma certo, nel turismo di massa. Vedono Maldive e Bombay, Kenya e Honduras da un resort con piscina, da un hotel all inclusive, o i leoni dello Tsavo dal veicolo ad aria condizionata; dovunque trovano McDo o la loro pizza (la pizza-standard internazionale). Se hanno “contatti con la popolazione” è per un po’ di turismo sessuale etero ed omo, o procurarsi la dose di coca a metà prezzo. Insomma viaggiano con le proverbiali fette di salame, e tutto ciò che riportano è l’abbronzatura o, al massimo, un’infezione venerea.
La mia generazione ha ancora letto Tristi Tropici, Alexandra David-Neel, il nostro grande orientalista Tucci, Eliade: sembra che nelle biblioteche di chi pretende di governarci ci sia un buco. Nero.
E’ come se un’ala intera del grande edificio della cultura occidentale fosse stato abbandonato alla rovina, o ridotto ad una erudizione senza senso pratico. E non un’ala marginale, ma fondamentale: la curiosità scientifica per le culture altre – “l’ardore” dell’Ulisse di Dante a “divenir del mondo esperto, e de li vizi umani e del valore” – è precisamente la forza faustiana che ha fatto uscire l’Europa dal Medio Evo verso la modernità.
Una tale crassa ignoranza nelle classi dominanti denuncia un vero arretramento della nostra civiltà. Di tale crassa ignoranza “Francesco” dà quasi caricaturale testimonianza ogni volta che parla di “accoglienza”: “Sì, si può parlare oggi di invasione araba”, ha detto giulivo in una intervista a La Voix, ma “quante invasioni l’Europa ha conosciuto nel corso della sua storia! E ha saputo sempre superarsi e andare avanti per trovarsi infine come ingrandita dallo scambio tra le culture.” Se il poveretto intendeva le invasioni barbariche, non ha capito che “lo scambio” è avvenuto nella direzione inversa: è stata la civiltà tardo-romana ad arricchire i bestioni con la conversione, spesso l’imposizione, del cristianesimo. Se alludeva all’Islam, lo scambio culturale è avvenuto per libri (le traduzioni arabe di testi greci perduti per la Cristianità occidentale) mentre in forma di “invasione”, lo “scambio” è stato ostinatamente bloccato, proprio perché si sentiva la fede islamica come irriducibile all’idea stessa di Europa.
Quando poi questa crassa ignoranza scende al livello delle assistenti sociali, dei volonterosi e dilettanti gestori dei “centri d’accoglienza”, dei funzionari di polizia, del pubblico generale che subisce il primo impatto con le altre “culture”, il suo effetto è aggravato dal ben noto elemento: il politicamente corretto. Poliziotti e giudici hanno l’obbligo di presumere che lo stupratore eritreo, il clandestino pakistano, il senza-documenti afghano o azero, siano “uguali a noi”. Con suppergiù la stessa formazione, le stesse ambizioni del ceto medio-standard, i medesimi fini esistenziali dello studente omologato europoide; che senta la stessa lealtà verso la “autorità” della loro uniforme , che capisca cosa significhi essere portato davanti a un magistrato e dire la verità….Perché se invece poliziotti e giudici osano trattarli in base alla loro “diversità” culturale, come richiede il “loro” senso di giustizia (che esige una bastonatura invece che i colloqui con lo psicologo, per non guadagnare il loro disprezzo), apriti cielo: discriminazione! Xenofobia! Razzismo! Pretesa di appartenere a una civiltà superiore! Crudeltà e mancanza di Misericordia!
Così una ragazza aggredita e palpata da quattro uomini (poveri profughi islamici) alla stazione orientale di Vienna mentre aspettava il treno, s’è sentita dire agli agenti: non sa che le donne non devono uscire da sole dopo le otto di sera? Specialmente non sui mezzi pubblici. E con quei capelli biondi, poi! Se li tinga di nero. E non vada in giro così provocante.
Così (come aveva previsto Houellebeck nel suo Soumission) l’Europa ufficiale si rende da sé una terra di dhimmitudine, invitando i profughi stessi a trattarci come dhimmi (lo status giuridico inferiore che nelle terre dell’Islam spetta ai non-musulmani). Ed è questo atteggiamento ufficiale che provoca la rivolta, e l’ascesa politica dei “partiti di destra”, e il rigetto della “accoglienza”- classico caso di eterogenesi dei fini. In Svezia, nel settembre 2015, a rifiutarla erano il 29 per cento; già a novembre, il rifiuto è salito al 49. Due terzi dei tedeschi rifiutano di dare un ulteriore mandato alla Merkel. Dal 41 al 48 per cento degli europei vogliono un referendum per decidere se stare nella UE o no.
In Usa, Donald Trump ha dichiarato che non farà entrare nemmeno un musulmano, lui presidente. E “anche se non vince la Casa Bianca”, si è allarmato il Financial Times, “ha sdoganato delle idee che eravamo riusciti a tener fuori dallo spazio pubblico”, delegittimandole.
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Un musulmano per dichiararsi tale ha una condotta di vita molto diversa da quella indicata, Direi che esiste una vera invasione occidentale nei paesi musulmani condotta tramite parabole satellitari,internet, consumismo, musica, film ecc.. molta energia negativa che viene trasmessa , va segnalato che i meccanismi di provocazione sessuale sono diversi in quei paesi e praticamente quegli individui sono un sottoprodotto della ‘cultura occidentale’, non voglio dire assolutamente che sono delle vittime ma sono influenzati, il facile costume provoca danni e stupri anche tra gli europei. Gli arabi ricchi sono ben accolti nei bordelli europei e quelli poveri si guardano i film porno europei poi passano allo stupro. Di chi è la colpa? di chi tenta o di chi viene tentato? direi di entrambi. Sarà così per molto tempo fino all’arrivo del rinascimento islamico una volta passata questa fase odierna di medioevo islamico, il paradiso non è gratis e bisogna lavorarci.
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grazie per il Suo vergognoso commento, che conferma quanto scritto dall’autore dell’articolo riguardo all’impossibilità di integrazione nel mondo libero di popolazioni così differenti culturalmente.
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Mi sembra evidente il degrado morale dell’occidente ed io ho fatto solo notare che ciò provoca danni anche oltre confini, anche i paesi musulmani hanno i loro produttori del male, è una questione tra due malvagità diverse ma che hanno in comune la lontananza da Dio.
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egregio Gaetano, sono della Provincia di Lecce: non credo mai mi italianizzerò, nè accetterò mai 2 uomini che si ‘sposano’ o circoli dove ci si scambia le mogli. Su questo se Farouq ci ridesse su non avrei nulla da ridire
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Sig. Farouq, troppo facile dire ogni qualvolta un musulmano commetta un crimine che “non è un vero musulmano”.
Quindi non sarebbe musulmano neanche l’imam di Colonia secondo il quale le ragazze tedesche “profumate” avrebbero “provocato” i violentatori musulmani in piazza lo scorso San Silvestro?
Ma guardi che quell’imam non si discosta molto dal suo ragionamento secondo il quale la pornografia occidentale avrebbe reso gli islamici poveri degli stupratori.
Violenze sessuali a parte, da qualunque Paese provengano, dal Pakistan al Marocco all’Albania, gli immigrati islamici si distinguono dagli altri e sono sempre i meno integrabili ed assimilabili nella nostra civiltà subito dopo gli zingari, oltre a creare troppo spesso degrado sociale e manifestare una volontà prevaricatrice quando le loro comunità raggiungono numeri elevati.
E’ innegabile che l’islam sia incompatibile col Cristianesimo e con la civiltà occidentale.
Lei potrà replicare con una bella sura del corano che predica la misericordia, che poi tanto ho capito che ognuno estrapola da lì i versetti che più gli fanno comodo, ma quello che fa testo è il comportamento reale di troppi vostri fedeli. Mi dica pure che paccano, ma quelli dicono di farlo in nome della loro religione. Ladri, spacciatori, stupratori e peccatori vari ce ne sono anche tra i cristiani, ma nessuno di questi riterrebbe mai di farlo in nome di Dio…per molti di voi le cose stanno diversamente a quanto pare.
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La realtà odierna è figlia della storia, purtroppo gli errori degli uomini lasciano il segno anche dopo la loro morte, io sono per la pacifica diversità degli uomini, per me integrarsi è una parola strana, meglio la parola rispetto. Versetto del corano? naturalmente esiste, Sura 49: O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più Lo teme.
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E non avevo dubbi che esistesse infatti. Probabilmente non è tra i versetti più popolari presso la gran parte degli islamici immigrati che abbiamo l’incombenza di ospitare.
Ma sono d’accordissimo con lei sul rispetto; infatti sarebbe ora che l’islam cominciasse a rispettare la nostra civiltà cristiana che li ospita da non invitati, invece di pretendere la rimozione dei crocifissi da scuole e luoghi pubblici o occupare interi marciapiedi per la preghiera.
Perchè vede, io non me la prendo solo coi delinquenti, ma anche con la vostra gente cosiddetta “per bene” che viene a casa mia a dettare le regole, con quella stessa mentalità dei suddetti delinquenti.
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Sono d’accordo, non conoscono la parola ospite, sono classici personaggi figli della ignoranza mista a furbizia e sono caratteristiche che danno molta forza.
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Io sono molto spesso in egitto e mi trovo molto più a mio agio con i mussulmani del posto che con i laici e la grande maggioranza del popolaccio nostrano. Tanto che ormai mi reputo mezzo egiziano nisf masrì
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Non ci siamo con il dialetto egiziano, si dice noss masry, nisf è arabo classico cioè quello scritto che vale per tutti i paesi arabi
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vergognose sono certe equazioni improponibili. il commento del signor Farouq lo trovo al massimo ingenuo. uno spacciatore, un criminale, uno stupratore, perchè deve essere associato ad una religione? un prete pedofilo è un degno rappresentante del cristianesimo? ma c’è chi sceglie i polli da togliere e da mettere e senza verità.
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Delinquenti ve ne sono di ogni cultura e religione, ma mentre il prete cristiano pedofilo, per prendere l’esempio da lei descritto, è motivo di imbarazzo e scandalo per la Chiesa, il violentatore musulmano di Colonia viene difeso e giustificato dal suo imam.
Per rispondere ai suoi triti e ritriti preti pedofili, Gesù disse:”Fate quel che vi dicono, ma non quello che fanno”.
Dall’altra parte abbiamo invece pii islamici che delinquono con l’alibi religioso di punire gli infedeli e sono sostenuti da certi imam.
Quando vedrò un dibattito interno all’islam che emargini queste posizioni allora forse potrò ricredermi sull’ipocrisia musulmana.
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La pena nell’islam per gli stupratori la conoscono tutti ed è la condanna a morte, ma chiaramente le circostanze non lo permettono, ma si può fare liberamente con il cuore, per me lo stupratore è già all’inferno
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Già, le circostanze invece permettono che un’autorità religiosa islamica possa giustificare gli stupri di Colonia, compiuti peraltro con pretesti punitivi di stampo “religioso”, e, una volta sorte le prime polemiche, parzialmente ritrattare quanto affermato e cavarsela con poco.
Troppo facile cavarsela con questa doppia morale.
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la questione è che non c’ è nessuna autorità Islamica a Colonia. Io mi sento Duo Siciliano, di un’ Europa delle Nazioni, ma prima ancora ho riconosciuto la Verità dell’ Islam pur provenendo da Famiglia cristiano cattolica trinitario incarnazionista. Voi profittate, inconsapevolmente (?) di una grande difficoltà oggi dell’ Islam Sunnita: quello di avere giudei wahhabito salafiti che si spacciano per esso. Da Socialista Nazional Popolare è la prima volta che mi sento non in sintonia con un art.lo di un Maestro del giornalismo come Maurizio Blondet che conosco personalmente; lo strumentalizzare l’ Islam per delitti del genere che avrebbe potuto compiere qualsiasi rumeno cristiano cattolico o ortodosso non è da lui e me ne dispiace molto. Lui che conosce il Vero Islam, quello di Haj Muhammad Amin Al Husseyni, già Comandante della 13ma Brigata Schutzen Staffeln SS ‘Handshar’ ed alleato del Governo Nazional Socialista Tedesco di Adolf Hitler.
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al Sig. Ranalli. e lei crede che l’imbarazzo sia appannaggio solo della chiesa e non di un musulmano che vede storpiata e abusata la sua religione. io non so se l’imam ha “difeso” lo stupratore, non credo, almeno non come lo intende lei. ma se ha detto che l’immagine e il corpo femminile è assoggettato ormai, specialmente in occidente, a strumento banale di satana mi sembra incontestabile. e lo direbbe un qualsiasi prete. io non vado a pregare e a meditare sul SS nella cappella di Riina ne con lui. riguardo al “dibattito”, come si dice, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire o vedere. e qui è un voler trattare l’argomento della Religione in modo politico, sensazionalista e riduttivo, l’antitesi della metafisica. che mi sembrava una volta venisse rispettata e apprezzata. come si può dire che uno spacciatore, uno stupratore agisce in nome dell’Islam o di Dio.
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Sig. Manodestra, se vuole leggere le dichiarazioni e successive ritrattazioni di Sami Abu-Yusuf le sarà sufficiente fare una rapida ricerca in rete.
Non è certo la prima volta che un’autorità religiosa islamica giustifica l’ingiustificabile. Se vuole altri esempi sarò lieto di farglieli. In nessun caso il mondo islamico si è ribellato contro simili dichiarazioni e questo dice tutto sulla sincerità di questa gente.
Per quanto riguarda Riina, che non so da quale cilindro abbia voluto tirar fuori, avrà pure una cappella ma di certo non esiste un prete cattolico che si sia sognato di giustificare lui o la mafia.
E se ci fosse verrebbe immediatamente punito, se non addirittura scomunicato. E di certo la Chiesa non si sognerebbe di prendere le sue parti.
Quali condanne o scomuniche ufficiali sono state dichiarate dal mondo islamico nei confronti dei 50 stupratori e dell’imam che li ha giustificati? “Versi Satanici” costò a Rushdie una fatwa. Quindi un libro ritenuto blasfemo, o magari pure una vignetta, per l’islam pesa assai di più di uno stupro subito da una occidentale infedele e magari per qualcuno farebbe pure guadagnare al “fedele” la benevolenza di allah…
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Sami avrà dichiarato alla Tv Russa (??? questo non la incuriosisce ???) anche che era colpa delle donne ma non avrà certo assolto così i stupratori che certo non hanno agito, (che ne dice?) secondo il credo islamico,. quindi continuo a non vedere la connessione. invece lei non prende in considerazione il ruolo della figura femminile e quindi della donna nell’occidente sopratutto come agente più o meno consapevole di tendenze sataniche, o reputa questo un’idea medioevale? lei sembra così ben informato quando parla di autorità islamica o di musulmani che non condannano ma sembra, anzi è, assolutamente vacante quando si tratta del caso inverso così come tutta la stampa. prone lei… contento lei… lei non sembra essere a conoscenza dei “legami” tra mafia e cristianità. non sa che avere una cappella e l’immagine della santa vergine e del sacro cuore sia una prassi storica della mafia e della camorrà? strano, ma era per fare un esempio e non come fa lei per tirar conclusioni sulla religione partendo da fatti inconsistenti di mafiosi o da preti contigui (ma li legge i giornali o vede le tv, non russe, su casi del genere?). ma poi pensa che le autorità debbano andare in cerca degli stupri, vedere se sono fatti da questi o da quelli e condannare ogni giorno e su tutti i giornali? lei parla di pedofilia, che io ho citato solo di passaggio, e mi dice che in questi caso come magari gli affari di banca marcinkus sono o sarebbero subito colpiti, sanzionati e condannati? ma via. uno stupro è un crimine ed è naturalmente condannato e sanzionato, un’eresia è cosa diversa e ha necessariamente peso diverso, pur non entrando nel merito di rushdie. io a 20 anni ho ripreso ad essere un cristiano praticante proprio perchè ho buttato alle ortiche queste cose ho voluto scoprire la Religione e non i “religiosi” (a parte i nobili esempi dei santi). poi mi permetta, Allah (Dio in arabo) si scrive ovviamente maiuscolo e i versetti non sono parole a casaccio.
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In merito alla sua ultima chilometrica risposta la invito a rileggere quanto ho scritto per trovare risposta ai quesiti retorici che mi pone.
Non mi interessa alimentare ulteriormente un dialogo tra sordi, ma dato che apprendo con felicità che si è riavvicinato al Cristianesimo a quanto dice mi permetto di ricordarle in merito alla sua associazione tra la donna moderna occidentale “emancipata” e satana che “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
Quindi l’eventuale colpa delle supposte peccatrici non giustifica una violenza, a meno che lei o i 50 strupratori siate senza peccato. La pietra l’avete già lanciata comunque.
E termino qui. Saluti al suo allah (minuscolo)
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Mi chiedo, ma il fine ultimo èun Arabia Saudita Mondiale?
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No, siamo nell’impero ebraico
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Il modello di governo, di società. Una super elite (giudea) ed il resto plebaglia.
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Sono egiziano e sono venuto in Italia quando avevo tredici anni (nel lontano 1976) all’esame di terza media ho portato come argomento proprio l’Ulisse di Dante, conoscevo a memoria quei versetti e mi piaceva molto la parola ‘ardore’. Non ho mai fatto domanda per la cittadinanza Italiana perchè sapevo che bisognava giurare fedeltà ed io amavo troppo la mia terra, non mi sono integrato come dicono ma ho conosciuto una cultura diversa conservando sempre la mia.
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spero che apprezzi un Grande Musulmano Sunnita come Gamal Abdennasser o Al Sisi ora; e non sia seguace del wahhabita massone Hassan Al Banna o Morshi … in questo caso benvenuto ad apportare benessere, civiltà e cultura in questo paesello occupato da giudei e ameri cani. Buona fortuna. In caso contrario la pace sia con chi segue la retta via.
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Corrotti lo siamo tutti. Lo svantaggio degli islamici, anche di quelli di buon carattere, é che è corrotto tutto il loro credo, naturalmente a partire da maometto. Noi cristiani su questo punto abbiamo le spalle più che coperte.
Non siamo incompatibili solo culturalmente, ma peggio. Bisogna convertirsi è l unica cosa che posso dire loro e a me stesso, e ogni tanto pregare perchè avvenga; naturalmente l unica conversione è quella cristiana.
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Egregio Dott. Blondet
Questi atti, ignobili, e che “recano danno alla persona”, da lei riportati nell’articolo, vanno sicuramente condannati senza tanti idioti buonismi, insulse giustificazioni di età, o altre insulsaggini varie, e su questa condanna penso che ogni persona che abbia ancora l’uso dell’intelletto sano sia concorde. Se poi questi ignobili personaggi, senza timor di Dio e senza alcun rispetto del prossimo, non vengono giustamente puniti, la colpa è da imputare totalmente alle Autorità legali preposte a farlo e che dovrebbero invece tutelare il cittadino nei suoi diritti.
Detto questo mi permetta però di dissentire, amichevolmente, da questo suo passaggio: «(…) La gratitudine è un sentimento sconosciuto, a cui il mondo coranico non prepara affatto (…)».
Le riporto a supporto solo alcuni dei tanti passaggi coranici che insegnano all’uomo “la gratitudine”, shukr in lingua araba: gratitudine a Dio, il Creatore, e alle Sue creature. Se poi l’uomo non mette in pratica l’insegnamento della gratitudine, la colpa è solo ed esclusivamente sua, della sua ignoranza o disubbidienza, non certo del Corano.
Sulla Gratitudine (Shukr): Dal Corano:
«E quando il vostro Signore proclamò: «E se Mi sarete riconoscenti, (Io) vi darò di più» (Corano 14:7).
Dio è troppo Generoso per allontanare i Suoi favori da qualcuno che sta per ringraziarLo. Egli ha detto ancora:
«Allah non cambia la grazia (ni’mata) che ha accordato ad un popolo, finché essi non mutino quello che è nei loro cuori (in se stessi)» (Corano 8:53). (Commento: Cambiamento che consiste nella loro negligenza del ringraziare e nella gratitudine a Dio).
E ancora: «O voi che avete fede! Mangiate delle cose buone di cui vi diamo provvidenza. E ringraziate Dio, se è Lui che adorate». (Corano 2:172).
«Mangiate la provvigione (rizq) del vostro Signore e rendeteGli grazie». (Corano 34:15).
«Perché mai Dio dovrebbe punirvi, se siete riconoscenti e credenti? Dio, infatti, è Riconoscente (Ash-Shakur) e Sapiente (Al-‘Alìm)». (Corano 4:147)
Riporto anche qualche detto del Profeta Muhammad:
«Che ciascuno tra di voi abbia una lingua che invoca (Dio) e un cuore che ringrazia».
E ancora: «La Fede (Imàn) è composta di due metà: una metà è la gratitudine (shukr) e l’altra metà è la pazienza (sabr)».
E sullo stesso argomento ha detto: «Che cosa meravigliosa la condizione del credente (mu’min)! Infatti, in qualsiasi situazione sia, questa è un bene (khayr) per lui, e ciò non avviene se non per il credente: se lo coglie motivo di felicità egli ringrazia (shukr) e ciò è un bene per lui, e se lo coglie difficoltà porta pazienza (sabr) e ciò è un bene per lui».
Il grande Sapiente Al-Ghazâlî (conosciuto anche in Occidente) ha detto: «Tra i doveri che incombono sull’uomo verso Dio, il primo è l’azione di gratitudine e di ringraziamento (shukr) a Dio. Questa può essere di ordine ‘exoterico’ (esteriore) e consiste nell’essere grati di ciò che si è ricevuto; o ‘esoterico’ (interiore) e ciò equivale in questo caso a contemplare i benefici divini. Ora, colui che non osserva i precetti divini non pratica per niente l’azione di gratitudine e di ringraziamento; parimenti, colui che non rispetta i suoi impegni con Dio non può pretendere di custodire un legame con Lui. Siate dunque riconoscenti verso Dio per i benefici che ha depositato in voi!
L’Europa o meglio gli Europei si sono allontanati da Dio, piuttosto che dhimmilan forse è più corretto dire che si sono resi atei (senza Dio). Questo è il vero e grosso problema, come lei ha già ben descritto in altri suoi articoli. Grazie.
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Evidentemente col corano è agevole estrapolare i versetti giusti per ogni occasione. Altri mettono in evidenza ben altre sure assai in contrasto con le belle parole da lei riportate.
Per capire davvero il corano bisogna senz’altro conoscere l’arabo. Io non lo conosco, ma dai tratti culturali che accomunano i popoli musulmani un’idea su quale sia la loro “civiltà” me la sono fatta. E non si tratta di un pregiudizio, ma di un giudizio fondato sull’esperienza anche diretta.
Visto l’alto numero di esperti difensori dell’islam, sarei curioso di essere edotto ad esempio sl significato del termine “Taqqya”. E lo chiedo perchè così a naso mi sembra rappresenti bene l’atteggiamento degli islamici in Occidente.
Direi che gli ebrei che manovrano questi islamici (più o meno come lo facevano al tempo della cacciata dei Mori in Spagna) hanno trovato un bel mastino feroce da sguinzagliare contro la Civiltà Cristiana.
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il termine “taqqya” significa dissimulare la propria fede,ovvero non renderla palese.Questo modo d’essere è stato adotatto dagli sciiti ,in passato,in quanto furono perseguitati dai sunniti.recentemente molti sciiti afghani -sotto il regime talebano- hanno adotato questa pratica,o gli sciiti siriani che si trovano a vivere nelle zone occupate dagli estemisti sunniti.Non c’entra nulla con l’atteggiamento degli immigrati musulmani che vengono in occidente,i quali vivono una sorta di amore-odio nei confronti dell’occidente.Non mi sembra che i musulmani sunniti che vogliono costruire moschee,togliere i crocifissi dalle scuole dissimulino la propria fede ,anzi…
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il Vero Musulmano che è Sunnita, vive nella SUA Società, nella SUA Nazione e tra il SUO Popolo ed opera per il benessere di essa. E’ evidente che l’ egregio Luigi Ranalli poco comprenda di questo in quanto il suo credo cristiano distorto lo porta solo ad un’ animosità palese di distruzione dell’ Islam in quanto tale: spiacente di riportarlo alla realtà, ciò non gli sarà possibile. Al tempo stesso invito i Veri Musulmani a rientrare nelle proprie Nazioni per il bene dell’ Islam. Come contraddittoriamente afferma ed ammette il Ranalli, quì vi sono solo giudei travestiti che gestiscono wahhabiti e salafiti. Purtroppo non è potenzialmente capace di capire quali siano i reali nemici dell’ umanità intera, io l’ ho fatto e sono in procinto di recarmi per sempre in una Nazione Islamica perchè quì per lui sarei strano, lì spero di non essere straniero
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C’è chi per colpa dei propri errori è costretto a lasciare la propria terra, ma c’è anche chi, sempre per errori di scelta, non riesce a tornarci. ‘io vorrei tu vorresti essere Dio fa quello che vuole’
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Prima della condizione di dhimmi abbiamo dovuto attraversare la condizione di allontanamento dalla religione natia e l’attuale goymland. La sequenza è strettamente correlata: prima bisogna respingere gli insegnamenti tradizionali poi accettare di farsi merce per il mercato (condizione attuale) e quindi chissà se in futuro diverremo la minoranza di una comunità musulmana. Tutte le fasi sono acutamente descritte da Blondet nei vari articoli degli ultimi anni.
La mia domanda è perché prendersela con i musulmani o con l’islam in quanto religione (Putin stesso, grande restauratore della religione cristiana in Russia, ha presenziato alla cerimonia di inaugurazione della moschea di Mosca)?
Vengono da noi spesso sospinti da guerre, destabilizzazioni statali artatamente provocate e miseria quando va male, pubblicità, edonismo e materialismo quando va bene (siamo stati noi, infatti, ad andare per primi tra loro e non solo per mera curiosità scientifica, ma per accaparrarci risorse del sottosuolo e in generale per depredare le loro ricchezze: pensate che queste “uscite” di piacere restino senza conseguenze? E’ ingenuo pensarlo visto quali paesi occidentali hanno il maggior numero di non autoctoni..), non mi sembra che vengano da noi con un esercito e brandendo una scimitarra sulla destra e il corano sulla sinistra, anzi, mai nella loro storia sono stati così divisi e deboli come ora. In sostanza stiamo raccogliendo quanto seminato, niente di più e niente di meno. Che poi ci riempiamo di musulmani è solo per una questione di prossimità: se avessimo avuto i cinesi come vicini ci saremmo riempiti di occhi a mandorla e ci sarebbero stati ugualmente problemi di convivenza.
Il problema è da attribuire solo e unicamente a chi ci comanda da 70 anni a questa parte e in misura maggiore negli ultimi venti anni perché ha fatto di tutto per creare il vuoto: ci possiamo poi meravigliare se qualcuno viene a riempirlo? E’ una elementare legge di fisica che la natura aborre il vuoto!
Vivo continuamente in famiglia i problemi della società occidentale: donne che vengono educate come gli uomini a trovare nel lavoro la propria ragion d’essere, che evitano di dare il latte materno ai propri figli perché hanno troppe cose da fare o perché altrimenti le calano le tette etc.. Loro sono vincenti in questo: nella salvaguardia della famiglia tradizionale, laddove noi stiamo miseramente fallendo. Pensate sia facile tirare su una famiglia con le donne nostrane?
Per quanto riguarda l’inconciliabilità dell’islam con l’europa vorrei far notare che nel 100 d.c. nessun romano poteva immaginare come sarebbe cambiato l’impero di lì a un secolo: anzi, avrebbe facilmente deriso chi gli prevedeva un futuro con una religione, come quella cristiana, importata da un paese semita! Eppure è avvenuto e niente ci può far pensare che la cosa non possa ripetersi con un altro prodotto della cultura semita: l’unico problema – superato dal cristianesimo grazie alla traduzione in greco e poi in latino dei vangeli e dei testi sacri – è la totale ignoranza della lingua araba che è linfa vitale per l’Islam.
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questo suo commento mi fa ritrovare fiducia nella persona umana. Spero non sia per un attimo
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L’uomo è un animale sociale diceva Aristotele. Tuttavia le regole sociali sono ferree e talvolta crude, soprattutto se ad osservarle siamo noi cresciuti a pane e individualismo: ma è la posta in gioco ad essere alta visto che stiamo parlando di sopravvivenza della specie (il piccolo e insignificante punto debole della cultura occidentale..-ovviamente detto con ironia).
Sono gli orientali a farsi portatori di una rinnovata ventata di cultura tradizionale e stanno prendendo il posto che in occidente fu temporaneamente preso dalle grandi ideologie socialiste laiche e che ora non sono più di moda. Che poi molti di questi orientali siano musulmani è una questione in parte marginale perché della stessa cultura si fanno portatori anche le famiglie che vengono dall’est Europa che musulmani non sono o le famiglie mediorientali ma di religione cristiana.
Infatti i musulmani di seconda o terza generazione cresciuti in paesi europei soffrono dei medesimi disturbi dei loro coetanei autoctoni e tra le loro fila trova terreno fertile l’istanza di riscatto portata avanti da movimenti estremisti che fanno il gioco dei colonialisti occidentali. Una buona fetta di terroristi dell’ISIS viene proprio da questi civilizzati individualisti di origine islamica. Come quelli che pretendono di eliminare i simboli cristiani dalle scuole..
Una cosa è certa: l’individualismo non ha futuro.
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condivido senza permesso preventivo su facebook. La aspetto in amicizia
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Grazie a tutti per i “ricchi” commenti, è raro trovare un posto nel web (ma anche nella realtà) dove si possa ancora “parlare” ed esprimere le proprie diverse interpretazioni e punti di vista in modo civile senza passare alle “urla” e alle “offese”.
Per fare conoscere (a chi interessa) il vero volto e cosa insegna la Dottrina dell’Islam permettetemi di riportare questo breve passaggio tratto dall’ultimo Sermone fatto dal Profeta Muhammad al Monte Arafat vicino a Mecca, poco prima della sua morte:
“Tutta l’Umanità deriva da Adamo e Eva, un arabo non ha alcuna superiorità su un non arabo, né un non arabo ha alcuna superiorità su un arabo; anche un bianco non ha alcuna superiorità su un nero, né un nero ha una superiorità su un bianco, ricordate che siete tutti uguali, il più degno (nobile) di voi presso Dio, è colui che più ha il timore pio (taqwa) verso di Lui, e colui che compie le buone azioni”. (da Al-Bukhari 1623,1626).
Dice Dio nel Corano: “Non ti mandammo (o Muhammad) se non come Misericordia (Rahma) per tutto il Creato.” (Corano 21:107)
Il vero Messaggio dell’Islam è perciò la Misericordia (Rahma), purtroppo l’esempio esteriore ed il comportamento odierno di chi si dichiara musulmano, a voce, e più veicolato da Media, è molto lontano da questo Esempio esemplare e la causa è: l’ignoranza.
Ci sono comunque, sul circa Miliardo e mezzo di persone sottomesse a Dio (muslim) nel Mondo, anche persone che si sforzano con sincerità di applicare questo Messaggio della Misericordia, ma come dice un vecchio detto di Lao Tze: “Fa più rumore un albero che cade di una Foresta che cresce”.
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Io cerco di non coltivare pregiudizi con chi professa la religione Musulmana, però in passato ci sono stati episodi di rilevanza pubblica che mi fanno pensare in modo molto critico.
Per esempio la vicenda di Adel Smith, per un breve riassunto, vedere quì : http://www.secoloditalia.it/2014/08/morto-nellospedale-intitolato-a-gesu-salvatore-adel-smith-il-musulmano-che-caccio-il-crocifisso/
Per fortuna è morto!
La vicenda ha destato scalpore e, se mi permettete, anche indignazione di tanti credenti e praticanti cristiani.
Questi non sono certamente esempi di integrazione.
Non tanto per il fatto giuridico in se.
Immagino che i musulmani quì presenti concorderanno su questo fatto.
saluti
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Il dialogo tra un musulmano e un cristiano può essere simile al dialogo tra due persone armate, nel caso armati della propria fede, possono discutere di tutto per gudagnarci entrambi ma come nel caso reale vale la semplice regola di non toccare l’arma dell’altro, nel caso citato Gesù appartiene anche all’islam come profeta, Smith non aveva criticato Gesù ma aveva criticato il metodo di adorazione nella casa alrui però, casi molto complicati meglio non approfondire