McCain ha ammesso: “Sono stato io a passare il falso documento russo compromettente per Trump”
Era un dossier di 35 pagine in cui si dice, fra l’altro, che durante un viaggio in Russia nel 2013, “The Donald” s’era fatto far una “pioggia d’oro” da prostitute; naturalmente il tutto ripreso dai servizi di Mosca; e questo è il materiale con cui Putin sta ricattando Trump.
Adesso salta fuori il senatore McCain: “Ho ricevuto queste delicate informazioni l’anno scorso, e le ho passate al direttore dell’FBI in quanto incapace di valutarne l’accuratezza”. In realtà – ha spiegato Carl Bernstein, il “grande giornalista” del Watergate che liquidò Nixon – mcCain ha ricevuto questo dossier da “un ex agente britannico del MI6 a Mosca, assoldato da una ditta di opposizione politica a Washington, che faceva le ricerche per [smerdare] Donald Trump sia per i candidati democratici, sia per quelli repubblicani ostili a Trump”.
Un materiale rozzamente sbozzato e inverificabile; ma democratici e repubblicani erano così affamati di qualcosa che potesse compromettere il candidato odiato, che ci hanno creduto – ci volevano credere – che l’avranno pagato bene. E l’hanno mandato fino all’FBI. E chissà quali altri servizi, che due giorni fa hanno tirato fuori la storia che Putin non solo aveva influito sulle elezioni, ma che ricattava il presidente eletto con queste informazioni.
Adesso è addirittura 4Chan, un forum che espande gioiosamente fake news dichiarate a scopo di lucro, a sostenere di aver inventato il dossier del famoso agente britannico.
“Tutte falsità – pura caccia alle streghe”, ha twittato Trump.
Adesso si spera che McCain si sia tagliato da solo i testicoli definitivamente e scompaia nel cesso della storia da cui proviene;
e speriamo la lobby del partito repubblicano che ha tramato contro Trump peggio dei Podesta e di Obama per spingere gli Usa alla guerra con Mosca, si chiuda nel silenzio e nella vergogna.