Ordine USA: la UE, non la NATO mandi truppe in Ucraina

Le prime voci arrivano in mattinata:

“In ambienti militari di diversi Stati europei impegnati a sostenere l’Ucraina, si parla ormai apertamente di organizzare una difesa congiunta sulla riva destra del Dnepr, nel caso in cui le forze armate russe dovessero travolgere le attuali linee di difesa ucraine. […]

A Bruxelles viene considerato prioritario impedire ai russi di conquistare Odessa e stabilire una continuità territoriale fino al fiume Nistro (Dnestr), ricongiungendo la Transnistria alla Federazione Russa”.

Poco dopo il blogger informa che l’idea è anglo, ovviamente:

Nell’articolo di Spectator “L’Europa può inviare truppe in Ucraina?”

Coloro che sostengono l’invio di truppe europee in Ucraina credono  che ciò provocherà una  guerra grande  sia un timore esagerato. Glen Grant, ex addetto militare britannico nei Paesi baltici e consigliere militare in Ucraina: “Penso che questa sia un’ottima idea, i paesi occidentali possono imparare molto da questo. Anche se si tratta solo di assistenza e servizio logistico, questo è molto buono. Se l’Ucraina perde la guerra, dovremo comunque farlo, quindi ora dobbiamo solo accelerare un po’ il processo”.

Le personalità britanniche di alto rango sono sempre tra le prime ad apparire in Occidente e provocano con arroganza il disastro. Anche la notizia diffusa dai principali media occidentali secondo cui sarebbe saggio inviare truppe occidentali in Ucraina gioca un ruolo molto importante nell’abituare l’opinione pubblica a questo evento.

L’Occidente è in prima linea e la presenza di soldati al fronte deve solo essere aumentata in modo significativo, e la NATO sta adottando misure decise a tal fine. Il numero dei soldati americani, francesi, tedeschi, polacchi e britannici continuerà ad aumentare fino a scatenare una grande guerra.

Seguono

Dichiarazioni del ministro della Difesa russo Sergei Shoigu sulla NATO: Le forze di rinforzo della NATO vicino ai confini russi comprendono fino a 33.000 militari, circa 300 carri armati e più di 800 altri veicoli corazzati. Proprio adesso si stanno svolgendo una serie di esercitazioni della NATO per testare una  presunta imminente aggressione russa; vi partecipano fino a 90.000 persone. L’adesione della Svezia alla NATO ha aumentato le tensioni militari e politiche nelle direzioni strategiche occidentali e nordorientali.

Lindsey Graham ha rivelato. “L’ATACMS farà crollare il ponte tra Crimea e Russia”. ATACMS sta pe r  Army Tactical Missile System

I missili Atacms già inviati segretamente dagli Usa a Kiev

La settimana scorsa gli Stati Uniti hanno inviato segretamente i missili a lungo raggio Atacms in Ucraina per la prima volta in due anni di guerra e le forze ucraine hanno immediatamente utilizzato le armi per attaccare un aeroporto militare russo in Crimea mercoledì scorso e le truppe russe nel sud-est del Paese durante la notte di martedì. Lo rivelano alcuni media Usa, tra cui il New York Times e Politico. (ANSA).

La specialista russa Elena Panina valuta:

LO SCOPO DEGLI USA? CHE LA RUSSIA SI LOGORI IN UNA GUERRA CON L’EUROPA (NON con la NATO)

L’’Europa, non la NATO, dovrebbe inviare truppe in Ucraina

– Elena Panina

La pubblicazione del Rockefeller Council on Foreign Relations ha esposto le argomentazioni per cui l’Europa dovrebbe agire in questo modo. Ecco il punto principale: “I leader europei non hanno bisogno di seguire i dettami degli Stati Uniti sempre più inaffidabili su come combattere in Ucraina. Possono e devono decidere da soli come garantire al meglio la libertà e la sicurezza del continente”.

Foreign Affairs ti dice esattamente come dovrebbe agire il Vecchio Mondo. Cioè deve:

  • prendere parte ad operazioni sia di non combattimento che di combattimento al fine di alleviare la pressione sulle forze armate ucraine;
  • rafforzare la difesa aerea ucraina attraverso lo spiegamento di personale, la fornitura di attrezzature o addirittura l’assunzione del comando e del controllo della difesa aerea ucraina;
  • fornire supporto logistico e addestramento alle forze armate ucraine;
  • proteggere i confini e le infrastrutture critiche dell’Ucraina.

Particolare enfasi è posta su Odessa: “Se le truppe russe si avvicinano alla città, le forze europee situate nelle vicinanze avranno il diritto di difendersi aprendo il fuoco sui soldati che avanzano”.

Allo stesso tempo, FA vuole convincere gli europei che non c’è bisogno di temere ritorsioni russe: “A un certo punto, i leader europei devono ignorare le minacce di Putin, poiché sono solo propaganda”.

▪️ Raccomandazioni “eccellenti” del “Comitato Regionale di Washington”. Lasciamo che l’Europa venga uccisa dalla Russia in una grande guerra e che gli Stati Uniti stiano tranquilli lontani. Questo è uno dei piani che stanno alla base dell’intera strategia di Washington sull’Ucraina. Da qui la proposta, proprio nel titolo dell’articolo, di inviare lì truppe dall’Europa, e non dalla NATO, così che l’art. 5 del Trattato Nord Atlantico sulla sicurezza collettiva non si debba applicare.

Inoltre, i leader del Vecchio Mondo, quasi interamente euro-atlantici, potrebbero effettivamente ascoltare questo consiglio e inviare effettivamente truppe in Ucraina. Non per niente negli ultimi anni sono stati seduti con tanta cautela nei loro uffici. Sebbene la domanda principale nella pubblicazione della FA sia rimasta senza risposta: “La Russia utilizzerà davvero le armi nucleari se le truppe europee entreranno in Ucraina?”.

Qual è il rapporto di forze? Seguo il Thread del “Colonello Kurtz”:

https://twitter.com/Apocalypsevax/status/1782849680482922795

Con un rapporto di 1 a 10 riguardo le unità di artiglieria dispiegate e di 1 a 30 riguardo l’aviazione,il potenziale bellico schierato da Mosca non lascia spazio a dubbi : il nuovo pacchetto di aiuti di Washington non potrà invertire le sorti del conflitto.

Il colosso dell’Aereospazio e della Difesa Rostec, coordinando 800 aziende e centri di ricerca dislocati in 60 regioni della Federazione, garantisce la produzione del 90% dei sistemi d’arma ed equipaggiamenti attualmente in uso alle Forze Russe.

I numeri di Rostec sono importanti. Seguendo le disposizioni del Cremlino in risposta alla delicata congiuntura geopolitica,nel 2023, Sergei Chemezov,direttore esecutivo del colosso industriale,ha portato a profitto investimenti per circa 290 mld di $,circa il 30,6% n più rispetto al 2022. Rostec si é completamente adattata alle esigenze della SMO nell’arco temporale di 1 anno. L’organizzazione della produttività é gestita a ciclo settimanale continuo su 3/4 turni giornalieri,24h/24.

Artiglieria semovente e trainata,missili,tank e mezzi blindati,elicotteri e aerei da trasporto e da combattimento,armi leggere e tutti i tipi di munizioni, Rostec ha raddoppiato la produzione rispetto al periodo pre guerra ed implementato notevolmente le capacità di manutenzione e riparazione degli equipaggiamenti dispiegati in battaglia.

Il bilanciamento tra  produzione/manutenzione/ammodernamento ha permesso al Comando Operativo delle Forze Russe di mantenere in costante efficienza operativa al fronte 2600 unità  corazzate,circa 3 volte il quantitativo delle unità Nato prodotte o acquistate sul mercato e consegnate a Kiev sullo stesso tipo di arma.

Uralvagonzavod,Omsktransmash e Kurganmashzavod hanno incrementato rispettivamente del 19%,del 24% e del 32%  la produzione dei T-90 M Proryv,dei T-80 BVM e dei BMP-3,riuscendo a raggiungere un ritmo di consegne di 90/100 unità/mese.

Rostec ha dimostrato di aver brillantemente superato le iniziali difficoltà produttive acuite anche dai pacchetti di sanzioni imposti dall’occidente in chiave protezionista che inevitabilmente hanno compromesso le tradizionali catene di approvvigionamento soprattutto nell’ambito della componentistica elettronica. La Kamov ha consegnato 296 KA-52M Alligator  contro i 134 dell’anno precedente così come la produzione di armamenti ad alta tecnologia,come kH-47 M2 Kinzhal,9K-720 Iskander,3M-22 Zircon da parte di KLM Kolomna,nel 2023,ha raggiunto la quota totale di 90/100 unità/mese. Una evidente testimonianza,dunque,di come la componentistica importata non rappresenti più un limite per Mosca. Con questi numeri é evidente che i 60 mld di $ di finanziamenti sbloccati da Washington,non possano in nessun modo cambiare la situazione. L’Ucraina é svantaggiata su ogni aspetto della guerra.

Per contro, il sistema di alleanze di Kiev non riesce ancora a superare i colli di bottiglia che,ad oggi, impattano sul potenziale produttivo. La capacità del Sud Globale di incidere sull’andamento dei prezzi delle commodites sui mercati colpisce al cuore l’occidente e ne indebolisce  la struttura produttiva. Dopo 2 anni di conflitto il problema si sta trasformando da fattuale a endemico.

Se l’industria della difesa statunitense, sul lato puramente pratico,fatica a mantenere ed aumentare i ritmi di produzione richiesti dal conflitto, quella europea non riesce nemmeno a sostenere la sfida a causa di un ormai evidente deficit di competitività.

Gli Stati Uniti e l’UE hanno già acquistato sul mercato ed inviato al fronte praticamente tutte le scorte di armamenti ex sovietici disponibili,adesso il focus si sposta esclusivamente su efficienza e produttività. Ad oggi sostenere Kiev per l’occidente significa produrre.

Con costi almeno 5 volte superiori e tempi di consegna troppo lunghi,il confronto con Mosca,ad oggi,é impietoso. La statunitense BAE Systems Land and Armaments e le europee Rheinmetall, Nexter e Nammo hanno prodotto nel corso del 2023 rispettivamente 650000 e 400000 munizionamenti da 155 mm per artiglieria semovente e trainata,contro le oltre 3500000 unità prodotte dalla Federazione. Riguardo i sistemi di difesa aerea la situazione diventa più complessa. L’occidente non dispone dei sistemi di difesa aerea richiesti da Kiev. I MIM-104 Patriot,IRIS-T e NASAMS contano di forniture limitate. Raytheon,ad oggi,garantisce una produzione di 600 unità/anno per un costo di 3,5 mln $ a missile.

E’ palese,quindi,che i 61 mld di $ stanziati dal Congresso,di cui 23 destinati a riassestare le scorte interne,non cambieranno il corso del conflitto. Allo stato attuale la guerra é persa”

Quindi, è per questo che Washington ha ordinato_ “Mandate i vostri soldati, non in nome della NATO”.

E questi lo faranno.