TRIONFI DELLA LIBERTA’. E DELL’AMMORE.

Il medico dell’ospedale di Saronno, l’anestesista Cazzaniga, con la sua amante, infermiera Laura, cosa vi dicono? Di cosa sono sintomo?  Hanno ammazzato sicuramente cinque malati, forse 45. Laura Taroni,  l’amante,   ha ammazzato il marito (dava fastidio al grande ammore) e, già che c’era,   probabilmente anche la madre (un peso, davvero). Il dottor Cazzaniga è sospettato di essersi liberato anche  del padre, morto nell’ospedale. Dove peraltro il “protocollo Cazzaniga” era noto a tutti – e tutti zitti.

il dottor Leonardo Cazzaniga, Saronno
il dottor Leonardo Cazzaniga, Saronno

Finalmente il Nord si affratella al Meridione, quello dove  “i figli so’ pezzi e’ core”.  Al processo per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo di Caivano, il medico legale ha  confermato: la bambina era ancora viva e  cosciente quando è stata gettata dalla finestra.  Era stata gettata dall’ottavo piano  perché si rifiutava di subire l’ultima violenza sessuale dall’ex amante di mammà, Raimondo Caputo, 44 anni. Il quale nel frattempo s’era messo con una vicina, Marianna Fabbozzi: la quale lasciava volentieri che il convivente stuprasse la sua bambina di  anni 3, senza dire niente.  Nello stesso palazzo di Caivano parco Verde, nell’aprile 2013 ‘qualcuno’ aveva buttato giù dal balcone un altro bambino di 3 anni, Antonio Giglio, figlio dell’amante di Caputo.  Anche a Caivano, come all’Ospedale di Saronno, gli adulti hanno ostacolato le indagini.  “Ci sono intere zone in quartieri molto critici – Caivano, il quartiere Salicelle ad Afragola, Madonnella  ad Acerra, dove l’abuso sessuale, l’incesto è elevato a normalità”,  ha dichiarato nel giugno scorso il dottor Cesare Romano,  che ha il titolo altisonante di  Garante dell’Infanzia e Adolescenza della Regione Campania.  Tra il 2006 e il 2012 sono arrivati alla giustizia 155   fatti:  nell’87 per cento dei casi, le vittime hanno meno di dieci anni. Violati da papà, zii, fratelli,  con le madri,   conviventi, ex conviventi di intricatissimi rapporti extra-coniugali, fanno finta di non sapere.

Incesto elevato a normalità. E  noi   – noi come società italiana,  come comunità di destino – tutti zitti. Siamo passati oltre questo fatto mostruoso di degrado morale dei quartieri bassi.

 

 

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Fortunata di Caivano

Perché sappiamo, in fondo, di cosa  sono sintomo questi eventi mostruosi, omicidi da pianerottolo e da reparto ospedaliero.  Sappiamo che proporre un minimo programma di restaurazione morale e sociale di questi ambienti ormai corrotti fino al midollo,  dovrebbe cominciare con l’attaccare il pilastro più glorioso  su cui poggia la ‘cultura’ contemporanea,  l’insieme delle “conquiste” di  cui più si vanta, e più ferocemente difende da ogni critica, più totalitariamente protegge  con la psico-censura:  la “Liberazione”.

La “liberazione sessuale” anzitutto, come conquista ed invito continuo strombazzato da tutti i media anche a quelli che un tempo erano “gli umili” ed oggi sono solo i disoccupati che hanno a disposizione, per passare il  tempo, le bambine proprie e altrui. Che non sono più gli “umili”,  perché gli hanno detto di liberarsi dai “tabù”, ed hanno obbedito alla pubblicità e alla tv, nonché alla pornografia libera,   anche perché  gli è stato notificato che non  ci sono più i dieci comandamenti da rispettare, perché tanto   non c’è aldilà – o nella versione papesca,  saranno tutti perdonati.

Liberazione dal controllo sociale – visto che tutti gli altri sono ugualmente “liberi dai tabù”  e dalle superstizioni, e quindi non   esercitano più alcuna “discriminazione  sociale”   dei cosiddetti “peccatori”, non “tengono le distanze”  dai  papà che stuprano le figlie né dal medico che ammazza il padre,   non “trinciano giudizi negativi e retrivi”,  e    come dice il Papa  “chi sono io per giudicare”; e per fortuna non è più la fede cristiana che ci ingabbia  nei suoi divieti assurdi, masochistici, che  ci impedivano di godere della cosa più bella e facile che c’è: il Sesso.

Il Sesso  diventa il primo scopo delle nostre vite – delle vite “liberate” da ogni norma, da ogni  timor d Dio, da ogni aldilà – quindi da ogni “senso della vita” ulteriore a quello zoologico.  Il miserabile disoccupato di Caivano   deve anzitutto “godere”,   deve anzitutto “godere del grande ammore” l’infermiera di Saronno;  mica vorrete che  l’anestesista Cazzaniga, a 60 anni suonati, rinunci all’”ammore” con Laura infermiera: e con cosa lo sostituirebbe?  Gli resterebbe il Vuoto. Il vuoto di senso e di speranza. Incolmabile. Allora:  Sesso. E Liberazione.

Il marito di lei? Eliminato. Papà  di lui, vecchio e malato? Fatto fuori. Mamma di lei, invalida e giudicante, magari, l’ammore? Azzerata. Che Liberazione!  E’  infatti questa l’applicazione estrema del tipo di “Libertà” che ci viene  non solo proposto da tutte le  fonti mediatiche, culturali e pubblicitarie, ma imposto dai politici: è la”Liberazione” a cui inneggiano la Cirinnà e la Boldrini, e  tutto il progressismo :  è l’effetto della Libertà ultima come loro la intendono.

La Libertà da ogni responsabilità.

Da ogni “peso” che ostacoli la nostra “felicità”, che  limiti le nostre voglie o impulsi immediati. Dicono di no? Ma  ci hanno messo decenni per insegnarci questo tipo di “libertà”!  Essa viene da lontano:  dalla conquista del divorzio – che ci ha  alleviato per sempre il peso del matrimonio –   fino alla grande conquista dell’aborto.  Che ci ha liberato dalla responsabilità  di allevare dei figli.

Finalmente   sono riusciti a  farlo capire ai disoccupati, al sotto-proletariato  napoletano, a quelli che un tempo erano   i lazzari, o “gli umili”. Siete liberi da ogni responsabilità. Avete fatto un figlio non voluto? C’è l’IVG  – e pure gratis. Per farvi operare di cataratta dovete pagare il ticket, per liberarvi dal peso di un bambino, è gratis. E legale. Il che significa che non c’è deplorazione sociale sull’atto.  Negli sporchi falansteri di Afragola e Caivano, se siete un disoccupato che ha avuto quattro amanti nel caseggiato, e vi viene voglia di farvi la bambinetta sul pianerottolo, che cosa ve lo impedisce?  Quale senso di responsabilità? Quale “educazione” collettiva vi è stata impartita? La liberazione: da ogni responsabilità. Sentita come peso.

A Caivano il sottoproletariato, a Saronno il lindo ambiente ospedaliero, hanno imparato la libertà, intesa in quel senso specifico: il rigetto dalla responsabilità.  E  ci sono promesse “conquiste” sempre più avanzate:  la pedofilia sta per essere legalizzata. Basterà  estendere il “divieto di discriminazione sessuale”  anche a queste “opzioni”. L’eutanasia è  la conquista più prossima, sarà depenalizzata. C’è quasi da compiangere la coppia di Saronno, hanno solo precorsi i tempi che si  annunciano, le magnifiche sorti progressive che danno al  malato il “diritto” di  non soffrire,  di chiedere la morte: un “diritto” che è facile avere quando si pesa sulla famiglia, sull’Inps e i bilanci della Sanità.   La Cirinnà  è pronta a rompere anche questo tabù.  Non ci sarà più stigma sociale alcuno.

A questo punto però viene da chiedere come mai  volino ancora giudizi negativi – almeno mediatici  – sul presidente di Banca Etruria che ha lasciato a secco i depositanti, sui furbastri di Montepaschi, sui bancarottieri, sugli statali e regionali parassiti e ladri,    la cosca di Bankitalia che ha mancato i suoi doveri di sorveglianza sui banchieri truffatori, perché era riuscita a rifilare a Banca Etruria  il suo immobile. La “Libertà dalla Responsabilità” è  una grande conquista della società, una conquista generale; è , in un certo senso, l’aria che respiriamo, l’atmosfera in cui siamo immersi. Se  è diventata costume tra i sottoproletari lubrichi di Caivano e i  medici di Saronno, perché mai ci aspettiamo che siano responsabili i gestori dei nostri risparmi, i banchieri centrali, i magistrati? Perché poi aspettiamo che i politici si comportino come se fossero responsabili del bene comune, della società, die poveri, dei bambini e dei vecchi?

 

Ignazio Visco, uomo libero.
Ignazio Visco, uomo libero. Dal dovere.

E’ il trionfo della Libertà. La  Libertà Totale.  Degli effetti sgradevoli si accorgono tardi i bambini buttati giù dal balcone.  O gli “esodati”,  quando  scoprono che  il governo li ha lasciati senza pensione.   O i risparmiatori  truffati da Banca Etruria e Montepaschi, quando strillano che hanno visto sparire “i risparmi di una vita”: alcuni si suicidano, altri – furbi – strillano sempre più, si organizzano, perché sanno che se strillano abbastanza, il governo  gli “renderà giustizia”: ossia li rifonderà. Con che soldi? Coi soldi di coloro che non protestano,  i contribuenti e i lavoratori da tosare. Un esempio: l’INPS  denuncia un disavanzo di 16,5 miliardi. E perché, dovreste saperlo: perché  alla  gestione lavoratori  è stato accollato l’ente previdenziale dei dipendenti pubblici, il buco nero  che gli sgobboni copriranno, e grazie al quale avranno pensioni miserabili,  mostruosamente inferiori a quelle degli “statali”.

Che si sono felicemente liberati dal ogni responsabilità, da ogni obbligo verso la nazione. E che dire  dei 300 miliardi di “crediti inesigibili” che le banche hanno accumulato? Piacerebbe vedere quanti sono stati prestiti  fatti a imprenditori veri devastati dalla crisi mondiale, e quanti – invece – sono prestiti irresponsabili che  banchieri senza   senso del dovere  hanno fatto ad “amici”  privi di scrupoli   sapendo che non li avrebbero restituiti.  300 miliardi sono tanti.  Vanno ad aggiungersi  al titanico debito pubblico, esso stesso prova della nostra collettiva irresponsabilità.  Quella liberazione da obblighi e doveri con cui i docenti universitari hanno degradato gli studi,  i palazzinari costruito case antisismiche che sono le prime a crollare,  la Magistratura ha occupato un potere d’interdizione  e ricatto sul potere esecutivo e giudiziario,  gli assessori delle Regioni in disavanzo ché tanto lo Stato copre i debiti,  la giustizia inefficace,  l’apparato pubblico esoso e incompetente, i parlamentari che studiano leggi elettorali  fatte in modo   che loro non perdano mai la poltrona e l’emolumento, e sbarrino la strada ad ogni alternanza  – sono tutti effetti della Liberazione. Dalla Responsabilità. Dai doveri verso il prossimo, i concittadini, i figli, i coniugi…Strano solo che l’esito finale di tutta questa liberazione sia il declino, l’arretramento  economico oltre che morale: E la  schiavitù – per i bambini, i deboli, quelli che per vivere  hanno bisogno  che qualcuno si renda responsabile per loro.  E non dimentichiamo le donne vittime di “femminicidio”.  Falsa definizione:  sono vittime della irresponsabilità sessuale e morale. Della loro, non meno che delle bestie che le ammazzano, o le perseguitano e le impauriscono.

E’ per questo che non riesco a  decidermi sul referendum: voto sì o voto no   alle “riforme”.   Il male, la causa del nostro declino e degrado, è molto, molto  più radicale e profonda:   infetta ciascuno di noi fino al midollo, oltre che tutti noi collettivamente. Non sto  prendendomela con voi;  vedo che questa liberazione  corrompe anche me, nella mia anima abituata a  sentire ogni responsabilità come un peso. Anch’io, che ho votato contro  il divorzio, sono divorziato. Non ho avuto figli.  Magari, una sacrosanta pressione sociale, un giudizio negativo della mia comunità, avrebbe salvato matrimonio e generato figli.  Ma eravamo già molto “liberi”.

Anche per questo ricostruire la civiltà –  la civiltà dei responsabili – è così difficile. Molto più facile è stato distruggerla;  a ricostruirla non bastano le volontà personali, individuali; esse sono deboli e disposte a fuggire dagli obblighi   se la società nel suo complesso non le assiste e le rafforza con la sua pressione. Pressione sacrosanta, che educa. Ma provate a dire una cosa così in pubblico, e vi sbraneranno tutti: giornalisti e psicopoliziotti volontari, Boldrini e Cirinnà,  giornalisti, fino a  El Papa  del “chi sono io per giudicare”.