UN MONDO IMPOSSIBILE
giovedì 9 giugno 2016
ANGELA MERKEL (KASNER) in una foto che la ritrae mentre ritira il premio dall’ordine massonico ebraico del B’nai B’rith Europe nel pranzo di gala in suo onore dell’11 Marzo 2008.
Certe volte non si intuiscono bene certe dinamiche politiche ed economiche abbastanza discutibili a cui siamo sottoposti, tempo fa un giorno provai a cercare: “Angela Merkel Bilderberg”, uscì di tutto, oggi mi sono deciso a metterlo per scritto e ho dovuto dividerlo in tre parti. Conoscendo la storia di certi personaggi diventa oltremodo semplice capire sia in che mani siamo ed il perchè di quello che pareva oscuro.
Arturo Navone
Guardiamo quello che si trova:
Bilderberg 2005 Full Participant List :
D Merkel, Angela Chairman, CDU; Chairman CDU/CSU-Fraction
The world in the palm of their hands: Bilderberg 2005
[…]Il Bilderberg ha discusso e proposto la figura di Angela Merkel come futuro capo della Germania.[…]
Il gruppo Bilderberg ha messo da parte Schroeder per dare una spinta al nuovo candidato, che potrebbe dare fiato alla disputa fra Bilderberg americano ed europeo sul punto di vista della guerra in Iraq, considerato che la società segreta è disposta a modificare la politica verso una coesione. Non bisogna dimenticarsi che Schroeder assieme al presidente francese Chirac era fra i più critici portavoci europei sull’intervento degli USA in Iraq.
Berlino, 27 Nov. (Adnkronos) – Rafforzare le relazioni transatlantiche e stringere i rapporti con i Paesi piu’ piccoli dell’Unione europea. Questa la posizione della Germania nello scacchiere internazionale secondo il neo cancelliere Angela Merkel, intervistata dalla rivista ‘Focus’, domani in edicola. “Ci sara’ sicuramente un’intensificazione dei rapporti con gli stati membri dell’Unione europea piu’ piccoli e unrafforzamento delle relazioni transatlantiche”, ha detto la leader democristiana, alla vigilia della visita a Washington del neo ministro degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier.
Per approfondire, resta poco da dire se poi leggiamo il seguito unito agli allegati: L’oscuro passato di Rebbekah Dorothea Kasner alias ‘”Angela Merkel”, È Angela Merkel un Asset della CIA ?
Nel 2010, la Società Europea Coudenhove-Kalergi ha assegnato alla Cancelliera tedesca Angela Merkel il Premio europeo.
Benché nessun libro di scuola parli di Kalergi, le sue idee sono rimaste i principî ispiratori dell’odierna Unione Europea. La convinzione che i popoli d’Europa debbano essere mescolati con neri e asiatici per distruggerne l’identità e creare un’unica razza meticcia, sta alla base di tutte le politiche comunitarie volte all’integrazione e alla tutela delle minoranze. Non si tratta di principî umanitari, ma di direttive emanate con spietata determinazione per realizzare il più grande genocidio della Storia. In suo onore è stato istituito il Premio europeo Coudenhove-Kalergi che ogni due anni premia gli europeisti che si sono maggiormente distinti nel perseguire il suo piano criminale. Tra di loro troviamo nomi del calibro di Angela Merkel, Herman Van Rompuy, Sandro Pertini [e “Francesco”]
La Conferenza dei Rabbini Europei premia il “Valore” della Merkel
Come leggere, dunque, ed alla luce di ciò l’assegnazione del Premio Lord Immanuel Jakobovits da parte dei rabbini europei, lo scorso 16 Aprile 2013, alla cancelliera tedesca Angela Merkel? La stessa Merkel, ricordiamo denunciata dai coniugi tedeschi Reusing per crimini contro l’umanità assieme agli altri compari dell’euro-casta per il cordiale trattamento riservato ai cittadini greci. Il Premio in questione, riconosciuto dalla Conferenza dei Rabbini Europei, sarebbe stato assegnato con una bizzarra e curiosa motivazione: “per rendere merito al sostegno fornito dalla Merkel alla comunità ebraica in Germania, e anche alla feroce condanna dell’antisemitismo in Europa”. Ogni ulteriore commento lo lasciamo a voi ed alla vostra intelligenza. Certo, dopo il Premio Nobel per la Pace assegnato a Barack Obama e all’Unione europea, ormai ci si aspetta davvero di tutto e non stupisce più nulla..
Merkel premiata dal Time per i fallimenti dell’Europa
La cancelliera ha contribuito a far sprofondare l’Europa nella più drammatica crisi economica e a far precipitare l’emergenza migranti aprendo le porte a chiunque volesse entrare. Dopo questi disastri il Time l’ha addirittura premiata dedicandole la copertina per la persona dell’anno. Angela Merkel, cancelliera di un mondo libero è il titolo del magazine che loda la cancelliera per aver “promosso e mantenuto un’Europa aperta e senza confini”.
Il Time ha spiegato di aver nominato la Merkel persona dell’anno 2015 per “aver chiesto più di quanto la maggior parte dei politici del suo Paese avrebbe osato” e “per l’essere rimasta ferma contro la tirannia e le convenienze e per aver dato prova di una leadership morale risoluta in un mondo dove essa scarseggia”. In realtà, a fronte dei drammi e dei disastri a cui ha esposto l’Italia e l’intera Unione europea, più che “cancelliera del mondo libero” andrebbe definita carceriera del mondo libero.
“La Merkel amava falce e martello”
il libro che sputtana Angela “l’ex capo dei giovani comunisti”
La cancelliera a pochi mesi dal voto deve fare i conti con una biografia scandalo che racconta la sua gioventù da “compagna”. Uno scheletro nell’armadio che disorienta il suo centrodestra
di Ignazio Stagno
C’è stato un tempo in cui Angela Merkel amava falce e martello. La cancelliera che ora guida i democristiani della Cdu, ha un passato rosso fuoco. Angela Merkel ha fatto parte del sistema comunista della Ddr e alla caduta del Muro sognava una Germania est autonoma e socialdemocratica. A rivelare l’inedità “compagna Merkel” è una biografia non autorizzata della cancelliera tedesca dal titolo “La prima vita di Angela M.”, scritta dai giornalisti della Bild, Ralf Georg Reuth e Guenther Lachmann.
Funzionaria comunista – La giovane Merkel a quanto pare ha avuto un ruolo di funzionaria della gioventù comunista. Il retroscena comunista era stato già rivelato dal leader della Linke, Oskar Lafontaine, ma Angela aveva messo tutto a tacere. “Angela Merkel era più vicina al sistema della Ddr di quanto fosse noto finora, possiamo provarlo” racconta Reuth in un’intervista rilasciata a Welt. La Merkel non aveva un ruolo marginale nello scacchiere rosso della Germania Est. Lavorava all’Accademia delle Scienze della Ddr, ed era una funzionaria del partito presso l’Istituto in cui faceva “la segretaria per l’agitazione e la propaganda della Fdj (la gioventù comunista, ndr) a partire dal 1981, cosa che continua a contestare fino ad oggi. Oltre a ciò, faceva parte della direzione sindacale dell’azienda”.
Raccomandata dalla Stasi – Ralf Georg Reuth inoltre aggiunge pepe alla storia raccontando che a favorire la carriera politica della Merkel furono Wolfgang Schnur e Lothar de Maiziere, “entrambi collaboratori non ufficiali della Stasi”. La verità sulla cancelliera arriva dopo anni di ricerche “su documenti finora inaccessibili. Abbiamo parlato con testimoni dell’epoca che finora avevano taciuto”. La Merkel non ha preso bene l’uscita del libro e il suo silenzio sembra confermare la tesi dei due cronisti: “La cancelliera ci ha fatto sapere dal suo portavoce che non aveva tempo per rispondere alle nostre domande”. A pochi mesi dal voto è giusto che i tedeschi di centrodestra sappiano che potrebbero rivotare un’ex comunista che fa la democrisitiana.
L’operazione segreta “Samson”
“La Germania ha aiutato Israele nella sua difesa. Il popolo tedesco può dirsi ora orgoglioso nell’aver assicurato allo Stato di Israele ancora anni e anni di esistenza”.
Sono queste le ultime parole del rapporto segreto “Samson”, recentemente scoperto da un’inchiesta del settimanale tedesco “Der Spiegel”, seguite da un grosso bollo rosso che dice: “STRENG GEHEIM”, top-secret.
Che l’intero Occidente, ma soprattutto USA e Germania, aiutasse da anni Israele tramite finanziamenti o vendite di armi, non è una novità. La necessità dettata dal loro dominio e presenza nella propria massoneria per una, e il rimorso storico causato dalla Shoah per l’altra, hanno fatto di queste due nazioni (USA e Germania) i partner e difensori d’Israele più accaniti. Ma se fino a poco fa l’appoggio si“limitava” in aiuti politici-diplomatici, finanziari e talvolta militari, la Merkel ha oggi inaugurato un nuovo corso dei “rapporti d’aiuto” tedesco-israeliani: la vendita di sottomarini “Dolphin-II” in grado di trasportare missili nucleari.
L’aiuto militare rivolto ad Israele tramite sottomarini, è da 25 anni oggetto di vivace discussione nella vita pubblica e nel parlamento della Repubblica Federale. Ma ancora oggi, il Governo tedesco rimane fermo sul fatto di non sapere nulla riguardo gli armamenti nucleari presenti nei sottomarini israeliani di propria provenienza. Nonostante ciò, alti ex-funzionari dei Servizi segreti parlano ora per la prima volta della presenza di una dimensione nucleare:
“Si sapeva fin dall’inizio che i sottomarini sarebbero dovuti essere stati in grado di trasportare ed azionare missili nucleari“
dice Hans Ruhle, un ex-dirigente del Ministero della Difesa tedesco. Anche Lothar Ruehl, Segretario di Stato negli anni Ottanta , è sempre stato a conoscenza che
“Israele voleva i nostri sottomarini per stazionarvici dentro testate nucleari”.
Di fatto, la costruzione di nuovi corpi in grado di trasportare armi nucleari, stando a dichiarazioni “top-secret”, sarebbe avvenuta solo dopo la vendita dei sottomarini, quindi su suolo israeliano. Ma se ciò è stato possibile, è grazie alla previa presenza sui sottomarini teutonici di un meccanismo chiamato “Popeye Turbo SLCM”, che permette un raggio di lancio di circa 1500 km. Ben insignificanti quindi sono le numerose giustificazioni, date dai rappresentanti del Governo tedesco, che rimandano all’assenza di questi nuovi corpi di lancio sui sottomarini “originali”.
I sottomarini sono una risposta militare alla minaccia di una regione, “nella quale non c’è pietà per i più deboli” dice il Ministro alla Difesa israeliano Barak. Sono l’assicurazione contro la paura primordiale d’Israele, quella che “gli Arabi domani ci potrebbero annientare tutti”, dice David Ben-Gurion, il fondatore dello Stato d’Israele. Continua: “Mai più, mai più ci lasceremo trasportare al macello come agnelli!”. Equipaggiati ora con missili nucleari, i sottomarini sono un segnale per tutti i nemici d’Israele.
“Garantiscono che il nemico non si senta attratto nell’attaccarci con armi non convenzionali, senza poi farla franca…”
dice l’ammiraglio Avraham Bozer. Il messaggio, Mahmud Ahmadinejad, l’ha ricevuto forte e chiaro.
“In Germania nessuno ha la minima intezione di esercitare critiche su Israele. Verrebbe subito accusato di antisemitismo”,
disse uno dei più grandi politici tedeschi, Helmut Schmidt. Israele è uno “Stato”, che attraverso la sua politica d’insediamento, in Cisgiordania come a Gaza, ha ormai rifiutato ogni possibile soluzione pacifica del conflitto. E Berlino non si può assolutamente permettere una “politica d’avventura”. La Germania ha una particolare responsabilità nel non permettere più che si ripetano crimini come l’Olocausto. Ma non ha alcuna responsabilità nei confronti d’Israele.
Israele, Merkel: “Responsabili per Shoah”
17 Marzo 2008
Nella sua visita in Israele, il cancelliere tedesco Angela Merkel si è recata questa mattina a Yad Vashem, il monumento in memoria dei sei milioni di ebrei sterminati dai nazisti.
Accompagnata dal primo ministro israeliano, Ehud Olmert, e dalla delegazione tedesca che l’ha accompagnata nello Stato ebraico, il cancelliere tedesco si è fermata alcuni minuti in raccoglimento davanti al monumento, prima di depositare una corona di fiori.
Merkel è alla sua terza visita a Yad Vashem, dal suo debutto alla Cancelleria tedesca. Dopo avere firmato il libro degli ospiti dello Yad Vashem, il capo del governo di Berlino ha dichiarato: “Vista la sua responsabilità per la Shoah, il governo tedesco sottolinea la sua determinazione a costruire un futuro” con Israele.
Al termine del suo omaggio ai caduti per l’Olocausto, Angela Merkel ha partecipato, assieme alla sua delegazione, a una riunione con il governo israeliano. Su invito della presidenza della Knesset, Merkel terrà, invece, nel pomeriggio di domani, un discorso di circa 20 minuti davanti ai deputati israeliani. Come hanno spiegato fonti del governo tedesco, il suo discorso conterrà accenni alle responsabilità storiche della Germania, agli stretti rapporti attuali e alla volontà di intensificare le relazioni bilaterali in futuro.Merkel sarà il primo cancelliere tedesco a parlare alla Knesset. A tale scopo la presidente del parlamento, Dalia Itzik, ha modificato lo statuto interno, che consentiva finora soltanto l’intervento di capi di Stato. Il Cancelliere si esprimerà in tedesco, circostanza che ha provocato le critiche di alcuni deputati ultraortodossi.
Frau Merkel “parla tedesco “ma”
argomenta in giudaico”
di Antonino Amato
19.03.08
Mi è capitato di leggere che Frau Merkel, Cancelliera della Repubblica Federale Tedesca, è “figlia di un pastore luterano” e “figlia di mamma ebrea”. (*) Leggendo una simile notizia, ho fatto spallucce: “E che vuol dire? Si vuole forse enunciare una sorte di determinismo tra la propria nascita e il proprio essere? Roba da razzismo più o meno biologico“. Contrariamente a quello che dicevano i Nazisti, io non penso e non credo che le “virtù” si trasmettano da padre in figlio. E, contrariamente a quello che sostengono gli Ebrei, io non penso e non credo che le “colpe” dei padri si trasmettano ai figli e ai nipoti.
Oggi temo che dovrò fare chiarezza nel mio modo di pensare e concepire il mondo e le vicende umane. Leggo, difatti, che Frau Merkel è andata a Gerusalemme ed ha tenuto alla Knesset uno strano discorso (1). Lo ha tenuto inframmezzando la lingua tedesca e la lingua ebraica. E, poiché l’“argomentare” di Frau Merkel distrugge molte delle mie certezze (1), cercherò di analizzarlo.
Nella prima parte del suo discorso Frau Merkel accetta la “vulgata holocaustica” nella sua interezza: 6 milioni di morti e tutti morti perché gassati. E’ la versione ufficiale, autentica“propaganda di guerra”. La verità è molto diversa. Perché, se è vero che gli Ebrei subirono molti lutti e crudeli sofferenze, quel numero è certamente esagerato. E, in ogni caso, molte delle morti non sono da attribuire a “volontà omicida“, ma alle crudeli condizioni tipiche di un campo di concentramento. Sia come sia, su questa prima parte del discorso di Frau Merkel io non metterei bocca. Limitandomi ad osservare che ciascuno è “libero” di credere a qualsiasi “leggenda”. Tanto per dire: io credo fermamente che Romolo e Remo sono figlio di Marte e sono stati allevati dalla “Lupa romana”; gli Ebrei, invece, credono che Dio sia sceso sulla terra a “stringere alleanza con Abramo” ai danni dei popoli della Terra. Dio, dunque, che noi chiamiamo il “Buon Dio”, avrebbe creato i tutti i popoli; ma avrebbe dato tutti i popoli in mano al popolo ebraico. Sono leggende. Ed è giusto che ciascuno coltivi le sue, sorridendo più o meno beffardo alle leggende altrui.
Quello che, invece, non mi convince è la conclusione che Frau Merkel trae da certi suoi convincimenti fideistici. Totale solidarietà allo “Stato di Israele” ed impegno a sostenerlo nelle sue richieste di impedire che l’Iran si doti dell’energia atomica. Perché ci si può chiedere se Frau Merkel, parlando in lingua tedesca, enunci un “fatto vero e reale” (il genocidio) e la responsabilità dei Tedeschi in quel fatto orribile oppure si faccia sciocca ripetitrice di una impostura propagandistica. Ma le conclusioni dovrebbero essere univoche: se i Tedeschi hanno realmente commesso quei delitti, siano i Tedeschi a pagarne le conseguenze.
Perché quale che sia la verità storica, è fuori discussione che i “fatti” si sono sviluppati in Europa e sono stati commessi dai Tedeschi. Pertanto non si vede e non si capisce perché dovrebbero essere i Palestinesi a pagare per le colpe dei Tedeschi. E perché, sempre per colpa dei Tedeschi, l’Iran dovrebbe subire delle limitazioni che non vengono applicate agli USA, alla Russia, alla Cina, all’India e al Pakistan.
A me pare che Frau Merkel, dichiarando vero e reale il “genocidio” commesso in Germania dai Tedeschi, voglia spalleggiare eventuali altri genocidi da consumare in Palestina e nel Vicino Oriente. E, allora, concludo: “Frau Merkel, ha parlato in lingua tedesca alla Knesset ma ha sposato le motivazioni e le argomentazioni della Stato di Israele”.Motivazioni ed argomentazioni che non hanno alcuna consistenza logica. Che poi lo abbia fatto perché “tedesca”, perché “figlia di pastore luterano” o perché “figlia di madre ebrea” lo lascio alla sua coscienza. Ammesso che ne abbia una.
(1) “Applausi alla Knesset per la cancelliera. La Merkel convince Israele. In tedesco” in “Corriere della Sera” del 19 marzo 2008, pagina 19.
(*) Secondo la tradizione ebraica l’ebraicità si trasmette per linea materna