PAOLO SENSINI Riflettevo su una locuzione che oggi va per la maggiore: i cosiddetti “diritti umani”. In poche parole significa farsi paladini di un gruppo di persone, poche o molte che siano, e fare contemporaneamente guerra ad altre (vedi per esempio i casi di ex Jugoslavia, Iraq, Somalia, Libia, Siria, ecc.) fino alla loro completa distruzione. Ma se esistono i “diritti umani”, deve esistere anche il suo opposto, ossia i “diritti dis-umani”. Mi chiedo: uno Stato che espropria della gran parte delle risorse i propri cittadini, che accoglie centinaia di migliaia di individui provenienti da altri Paesi e si disinteressa completamente di quelli che ha in casa propria, che si sottrae ai compiti di sicurezza che dovrebbe fornire agli abitanti quando questo, a parole, è uno dei suoi compiti primari, che ha una “giustizia” che rasenta l’indecenza completa… Bene, a fronte di tutto questo, in quale categoria di diritto (“diritti umani” o “diritti dis-umani”) rientrano i cittadini i-tagliani?