SULLA SCUOLA PARENTALE

Buongiorno a tutti,
oltre a Blondet scrivo anche a Giuseppina e altre poche persone che hanno manifestato interesse.

Innanzitutto mi scuso per aver aspettato tanto a spedirequesta lettera, ma ho faticato molto a mettere in ordine le idee, che sono ancora molto limitate.

Sintesi di questo mese:

1. in Italia esistono moltissime micro scuole parentali di diversa ispirazione (cattoliche, ayurvediche, new age etc).

2. Nessuno ha voglia di esporsi troppo, poiché più si è piccoli e meglio è poiché si teme di attirare l’attenzione governativa.

3. Ogni anno occorre sostenere gli esami di stato. Per quanto riguarda le elementari non mi risultano bocciati, sui limitati casi che ho sentito, per le medie non so.

4. TUTTO PARTE DAI GENITORI, come l’iscrizione agli esami di stato, le lettere da inviare al dirigente scolastico di zona etc. In realtà la scuola parentale agisce solo come ente di supporto, come un centro che fornisce ripetizioni, ma la sua esistenza e struttura per il sistema attuale è irrilevante.

5. Una piccola scuola vicino Milano di forte ispirazione cattolica segue 4 bambini delle elementari e 2 delle medie e mi hanno detto che tutto va bene, e tutto è informale come organizzazione scolastica. C’è il calendario scolastico settimanale delle lezioni e alcuni giorni intervengono i genitori stessi per qualche materia, tuttavia pensano di stipulare un assicurazione etc. Non fornisce servizio mensa e i genitori passano a ritirare i bambini per il pranzo in un orario flessibile, la scuola è solo al mattino. Tutto si basa sulla fiducia reciproca. I figli di questa insegnante han frequentato la scuola elementare presso una paritaria di religiosi, ma per le medie li hanno mandati in una statale vicino a casa. Dal primo figlio all’ultimo sono 8 anni di differenza e mi ha detto che il passaggio è stato come dal giorno alla notte. Un peggioramento costante e palpabile dall’inizio alla fine. I prof new entry non sanno come tenere i ragazzi molti non si ritrovano nel perché del loro lavoro, solo i vecchi insegnati se la cavano, ma come ho già detto io hanno quasi le lacrime agli occhi quando descrivono i decenni passati.

6. Un’insegnante della scuola genitoriale, per quanto riguarda i programmi ministeriali, mi diceva come emerga chiaramente che il docente sia solo un esecutore: sia per come vede le medie fatte dai figli sia per come gli ha studiati lei per organizzare la scuola parentale. Si è sempre più orientati a fare attività come quiz o inserisci la parola mancante nella frase, per cui prevale una visione “cosificante” per cui lo studente è mero esecutore di ordini. una volta si diceva di pensare con la propria testa, oggi non più. L’obiettivo è non avere pensieri propri e si imparano tecnicismi per rispondere a comando.

7. WHATSAPP E GENITORI per nulla collaborativi per cui pretendono di coordinare tutto e spostare professori, spesso umiliando chi è stato “troppo severo” e favorisce il bullismo genitori contro docenti. La piaga di whatsapp mi è stata lungamente descritta da molti in particolare da alcuni genitori: quelli che una volta erano i pettegolezzi davanti ai cancelli della scuola tra i genitori in attesa dell’uscita dei bambini oggi si moltiplicano all’infinito tramite telefono, addirittura iniziano ancora prima che lezioni abbiano termine poiché qualche ragazzo riesce a mandare messaggi alle mamme che subito amplificano i pettegolezzi a danno dei prof e dei compagni. Le chat peggiori sono quelle tra ragazzi: parolacce e bestemmi a non finire e atti di bullismo continui (esempio se non fai come dico io che sono il capo ti elimino dal gruppo whatsapp).

8. Basi giuridiche per lezioni autonome:
art 33-34 Costituzione riconosce autonomia educazione

F.A.Q.


Il recente decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, che, in attuazione della delega contenuta nell’articolo 1, comma 181, lettera i), della legge 107/2015, disciplina la materia della valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo e degli esami di Stato, contiene all’articolo 23 una specifica previsione normativa riguardante la cosiddetta “istruzione parentale”, precisando che “in caso di istruzione parentale, i genitori dell’alunna o dell’alunno, della studentessa o dello studente, ovvero coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, sono tenuti a presentare annualmente la comunicazione preventiva al dirigente scolastico del territorio di residenza. Tali alunni o studenti sostengono annualmente l’esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva in qualità di candidati esterni presso una scuola statale o paritaria, fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione”.
9. Altri link utili:

http://www.giuntiscuola.it/lavitascolastica/magazine/a-tu-per-tu-con-l-esperto/a-norma-di-legge/istruzione-parentale-in-crescita-quali-sono-le-norme/

Come nasce una scuola parentale

10. Operativamente non sono riuscito ad ottenere una lista di testi consigliata, ma dovrei riceverla tra qualche giorno.

Cordialmente saluto,
A presto
Silvio

Una Enciclopedia dei Ragazzi del 1949. Niente quiz né “completa la frase con la parola mancante”.

 

(MB.  A suo tempo avevo scritto qualcosa.  Le homeschooling americane cercano spesso, come libri di testo le enciclopedie dei ragazzi anni ’60 ed altri testi educativi d’annata; io stesso devo molto del mio desiderio di fam una cultura all’Enciclopedia dei Ragazi Mondadori . insistono molto sul latino….)

EDUCAZIONE

17 dicembre 2007

(Effedieffe mi vieta di copiare-incollare i miei stessi articoli vecchi, quindi andatelo a cercare)

http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&task=view&id=1722&Itemid=100021

 

Un’idea contro la crisi della scuola: non mandarci più i figli