SMALL ARM SURVEY
Quante sono le armi leggere in circolazione nel mondo? Qualcuno potrebbe rispondermi: Ma che domanda ti poni mai? Sei impazzito! Io invece me lo chiedo e vado alla ricerca di una risposta che ho trovato: le armi leggere nel mondo sono circa 875 milioni.
Ora, ammesso che nel mondo siamo 7 miliardi (?) e stabilito anche che la matematica non è un’opinione, attraverso un elementare calcolo matematico così impostato: 7 mld diviso 875 mln otteniamo come risultato 8, ovvero nel mondo esiste un’arma leggera ogni 8 abitanti. Potete verificare i dati qui: http://www.smallarmssurvey.org/index.php?id=122
Il sito sopra “linkato” fa riferimento ad una istituzione con sede a Ginevra dal nome appunto di “Small Arm Survey” di cui è possibile constatare l’esistenza anche attraverso wikipedia https://en.wikipedia.org/wiki/Small_Arms_Survey
Ad onor del vero la stessa voce wikipedia critica quest’istituto sostenendo che nelle sue ricerche avrebbe sovrastimatto il numero delle armi leggere nel mondo, ma se anche così fosse i numeri sono preoccupanti. A questo punto sono necessarie alcune precisazioni tecniche con annesse comparazioni storiche:
- L’utilizzo di nuovi materiali per la produzione delle armi, così come dei proiettili: durante la prima guerra mandiale ed ancora nella seconda guerra mondiale i materiali usati erano esclusivamente “acciaio” per le canne di fucile e “legno”, ciò compotava che le attrezzature belliche non potevano essere stivate per lunghi periodi in quanto l’umidità avrebbe fatto arrugginire l’acciao e marcire il legno. Oggi le cose sono drasticamente cambiate con l’avvento dell’era dei polimeri (https://it.wikipedia.org/wiki/Polimero), con tali materiali non c’è pericolo di “scadenza” degli armamenti: essi possono essere stivati per decenni.
- Abbattimento dei costi ed accelerazione del processo produttivo: I polimeri costano decisamente meno dell’acciaio e così produrre un’arma è divenuto meno costoso; in più il miglioramento dell’organizzazione del lavoro ha permesso una accelerazione della loro messa in produzione. Non da ultimo dobbiamo ricordare che l’avvento delle stampanti 3D permette oggi una decentralizzazione della produzione, rendendo l’operazione di realizzazione di un’arma leggera alla portata di tutti in qualsiasi angolo del pianeta. Per questa problematica ascoltate il seguente audio http://www.smallarmssurvey.org/index.php?id=1110&zic=17489_1 oppure consultate questo sito https://all3dp.com/content-policies/
- E se scoppiasse la terza guerra mondiale? Durante la prima guerra mondiale i morti stimati sono stati circa 10 milioni 20 anni dopo con il miglioramento industriale i morti sono stati, sempre secondo le stime circa 50-60 milioni. Bel salto in così poco tempo . Ed oggi? Quanto sono migliorate le armi nel 2020? Quale livello di devastazione è possibile raggiungere con le nuove armi leggere?
E’ di qualche anno fa la notizia che la Russia ha ultimato la produzione di 1 mln di nuovi Kalashnikov “normali” e di altri 300 mila versione elite che si vanno ad aggiungere alle scorte d’armi pre-esistenti. Possiamo scommettere sul fatto che la produzione non si è fermata e che contimua tutt’oggi. Putin si prepara ad armare non un esercito, ma un popolo! Dunque se uniamo queste semplici constatazioni con altri fatti di cronaca italiana ed europea abbiamo fatto bingo. Gli altri fatti sono: sparatorie continue in capitali europee come Berlino e Parigi, la presenza delle no go areas e non ultime le notizie di scontri tra gruppi di giovani nella nostra Italia. Quanto ci vuole ad armare queste minoranze di disadattati per far saltare l’Europa? Buona notte a tutti e sogni d’oro!
https://www.analisidifesa.it/2020/06/speciale-africa-i-flussi-illeciti-di-armi-leggere-nel-continente-africano/