L’anima di Padre Andrea è tornata nelle braccia del Padre.
Nella notte tra il sette e l’otto, l’anima di Padre Andrea D’Ascanio è tornata tra le braccia del Padre Celeste, proprio in quel sette che del Padre è il numero essenziale: tutti i mesi in quella notte si faceva una veglia di preghiera per affidare il mondo e l’umanità a Lui Padre Celeste Buono e Misericordioso, ma anche infinitamente giusto.
Padre Andrea era per me davvero come un padre, un padre soprattutto spirituale che mi ha accompagnato, seguito, esortato e consolato in oltre trenta anni di vita.
Più che altro, ora, la mia memoria è ricolma di aneddoti, di momenti di semplice condivisione della vita…
Lo voglio ricordare come uno strenuo combattente: come quando a Giulianova mise nel mirino la Massoneria conducendo contro di essa una vera Crociata. Questo gli costò, tanto tempo dopo, una vera e propria Via Dolorosa ed in pratica il linciaggio e la sua definitiva morte al mondo.
Altra battagli epica, questa vinta, fu quella contro l’aborto con l’ottenimento ufficiale, da parte di un tribunale della Repubblica, del seppellimento dei bambini non nati. Uno schiaffo in faccia a questo stato che da un lato consente un infanticidio, dall’altro, dietro le proteste degli “ecologisti”, preoccupati dell’inquinamento creato da questi “prodotti abortivi”, chiedevano il divieto di gettare questi resti nelle discariche, ma non protestavano per l’impiego dei medesimi come materie prime per cosmetici, medicinali.
Ultima grandissima battaglia la Consacrazione dei bambini al Cuore Immacolato di Maria, come da Lei richiesto a Fatima, per la salvezza del mondo.
Questo “compitino” gli fu assegnato da San Pio da Pietrelcina di cui era allievo e figlio spirituale. In quella che forse fu la sua ultima apparizione in pubblico, disse di essere arrivato alla consacrazione di circa cinque milioni di bambini nel mondo intero.
L’ultima parte della sua vita fu davvero una salita al Golgota, sebbene assolto dai tribunali dello stato, questi tribunali e questo stato, pensate voi, non fu perdonato dalla “giustizia” ecclesiastica che gli offrì di ritornare a celebrare dietro l’abiura di tutto quello che aveva fatto e accollandosene la colpa!
Con la richiesta di versamento di 15.000 euro di spese processuali a lui, Cappuccino nullatenente, che aveva fatto il voto di povertà assoluta e di rinuncia totale del mondo e delle sue seduzioni. La cosa si commenta da sola: una trappola tesagli in modo pretesco, per cercare di incastrarlo definitivamente.
Rinunciò a celebrare, ad amministrare i sacramenti, riconsegnò addirittura quel saio francescano che onorò fino alla morte!
Non vide più nessuno, non parlò più con nessuno, visse da eremita in completa solitudine ed assoluta dedizione alla preghiera non rilevando nemmeno ai più intimi dove si trovasse.
Ti hanno portato al cimitero di L’Aquila in un freddo giorno pieno di neve dove riposerai accanto a quelle creature “non nate” che hai tanto amato e difeso. Da lassù continuerai la tua battagli per la salvezza dell’umanità e noi uniamo le nostre misere preghiere alle tue perché le presenti davanti al Trono dell’Altissimo.
Se mi ami non piangere!
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo,
se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine,
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli
al confronto. Mi è rimasto l’affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Sant’Agostino
Martirio: la caccia all’eretico nella chiesa di oggi.
Conosco Padre Andrea da più di 30 anni. Tutto cominciò una giornata fredda e nuvolosa di febbraio. Il portone di legno massiccio e antico di un convento di Cappuccini quello di Santa Chiara all’Aquila si apre lentamente.
La porta piccola che si spalanca e poi la lama di luce che aveva illuminato un atrio con il soffitto a volte, ripiomba nella semi oscurità: un altro mondo. Di fronte a me una scala che poi scompare nascosta dall’arco della volta che regge il soffitto.
Mentre aspetto dentro di me, un misto di curiosità, ma anche una turba di pensieri: come potrò spiegare bene il problema, e poi questo frate saprà darmi una risposta? Riuscirò a farmi capire veramente e … la soluzione? Ci sarà o avrò solo perduto tempo?
Intanto mia figlia, un anno e mezzo, chiusa in un cappottino verde ronza per l’androne incuriosita e garrula: fa domande su ogni cosa che vede.
Dalla scala giunge una raffica di passi veloci che si susseguono come quando uno fa gli scalini di corsa, all’improvviso si materializza veloce una figura: alta, ieratica, con la mantellina sulle spalle, barba bianca che incornicia un viso dolce, ma anche solenne; due braccia che si aprono come il colonnato di San Pietro e avvolgono me e mia moglie in un abbraccio liberatorio e caldo; la testa appena ripiegata sulle nostre.
Poi una voce pastosa e ferma, ma dolce e rassicurante ci invita a seguirlo.
Mia figlia sembra quasi paralizzata dalla visone, adesso è ferma nel suo cappottino verde, i capelli biondi e le manine abbandonate lungo il corpo: la voce che la chiama e le dice di avvicinarsi.
La manona si apre e si stende sui suoi capelli biondi, gli occhi socchiusi, la formula antica e sempre nuova di una benedizione e lei sempre così vivace è lì ferma, immobile, basita con gli occhi fissati … poi la sua voce che garrula chiede. “E tu come ti chiami?” Risponde una risata gioiosa che precede il nome: “Padre Andrea e tu?”
Mezz’ora di colloquio, parole di speranza, chiarezza di visione un torrente che scorre tra ripe scoscese: la soluzione netta tranciante antica e nuova: “ Fatemici pregare su, adesso so solo che tutto è complicato, ma il Padre presto farà tutto nuovo e attirerà le anime dei suoi figli come aquila potente verso l’infinita eternità”
Un amico editore, anni dopo, raccontando la sua “prima” volta, ancora attonito, ricordava che si stava confessando: lui in ginocchio, davanti Padre Andrea seduto con la stola violacea , la mano sugli occhi, la voce sommessa che raccontava a lui … la storia della sua vita, e lui lì con le mani giunte a piangere come Niobe per i suoi figli.
Poi incontri prima radi, perché lui era sempre in giro per l’Italia a creare nuclei piccoli di preghiera fatti soprattutto da bambini: San Padre Pio, un altro in sospetto di eresia, poi come al solito santificato da Santa Romana Chiesa, gli ripeteva fino alla nausea che i bambini avrebbero salvato il mondo.
Perché lui era stato un allievo di San Padre Pio: a San Giovanni Rotondo ci aveva passato degli anni, accanto a quella figura di mistico così originale e potente, così esclusivo, a volte ruvido come una carta vetrata e dolcissimo come un chicco d’uva matura. E la consegna che dal Frate di Pietrelcina aveva ricevuto era proprio quella: consacrare il maggior numero di creature al Cuore Immacolato di Maria e far loro pregare il rosario.
Fatima un’altra delle cose su cui ritornava in continuazione ripetendo, prima a se stesso e poi a chi sentiva le sue omelie, che la Vergine Santissima chiedeva la preghiera per la conversione dei peccatori, che voleva il piccolo grande impegno della recita quotidiana del Rosario.
Omelie sempre nuove diverse, ma sempre pregne degli stessi concetti: amare, donarsi a Dio Padre Misericordioso, pronti ad accettare tutto quello che Lui avesse voluto mandarci per dare il nostro contributo alla salvezza dell’umanità peccatrice, con il sorriso, la gioia, ringraziandoLo sempre per tutto. E poi il perdono, l’amore per chi ci offende, la lotta ad oltranza contro chi insidia l’uomo creatura di Dio sotto tutte le sue forme, da quelle più subdole e vigliacche a quelle più cruente e barbare.
Il suo progetto quindi la Consacrazione dei Bambini al Cuore Immacolato di Maria, la preghiera fatta dai piccolissimi, la lotta perché in quelle piccole anime pure e ancora assolutamente lontane da qualsiasi malizia, entrasse prima Dio sotto forma dell’Eucarestia, piuttosto che il demonio: quindi la Comunione al primo uso di ragione, appena il bambino avesse distinto chiaramente la differenza tra l’ostia consacrata e l’ostia ancora mero pezzo di pane.
Su questo argomento volle scrivere un libricino, per incitare i genitori a far comunicare i loro figli il prima possibile; Quam primam secondo l’enciclica di San Pio X. Già altro santo scomodo, altro personaggio oggi molto guardato con la puzza sotto il naso e la faccia contratta in una smorfia di disgusto, da tutto il mondo un po’ così, “radical chic” e neo modernista impazzante nella chiesa Post Conciliare.
Certo Padre Andrea non era davvero d’accordo con “questo mondo” non se la sentiva di rinunciare ad un Depositum Fidei bimillenario che secondo certi “illuminatissimi” Vaticano secondisti, puzzava di vecchio e di stantio. E con rammarico diceva sempre che i preti avevano tradito, molti si erano venduti al secolarismo, alla mondanità portandosi seco il gregge verso il baratro!
Ma mai dalla sua bocca è uscita una parola di disubbidienza, mai ha omesso di incitarci a pregare per la Santa Chiesa, per il suo Vicario, il Santo Padre.
Una volta, si era sotto Natale, Giovanni Paolo II ebbe un malore mentre da San Pietro si rivolgeva alla folla dei fedeli: ricordo che allontanò di scatto la seggiole, si mise in ginocchio, appoggiando le braccia al tavolo ed ordinando di farlo anche a noi, poi incominciò a pregare con lo sguardo al cielo e gli occhi socchiusi, con la voce flebile e tremula: e disse “ E’ cominciata la grande agonia di questo Papa!”.
Certo ci ricordava che prima di tutto si deve obbedienza a Dio, poi a Santa Romana Chiesa, poi a suoi pastori poi ai sacerdoti! Mai ha tradito questa consegna.
Ed ora che sospeso “a Divinis” sta rintanato non so dove e non so ancora per quanto, da qualche parte non ha nessun contatto, nemmeno una telefonata, due righe, un messaggio affidato a terze persone, niente: ubbidienza, accettazione, sottomissione al volere della Chiesa; totale, assoluta, incondizionata!
Certo mi torna in mente un episodio di cui fu protagonista quel sant’uomo e cattolico a tutto tondo del Cardinale Raffaele Merry del Val: prima Prefetto del Sant’Uffizio, poi Segretario di Stato di San Pio X. Un giorno il Segretario ricevette nel suo ufficio un alto esponente del mondo cattolico secolare. Costui conoscendo l’equilibrio ed il timor di Dio con il quale aveva guidato il Sant’Uffizio, si lamentava e perorava la causa di un santo sacerdote, inquisito senza colpe e soggetto a provvedimenti restrittivi da parte della Chiesa. Il Cardinale sospirando e pensieroso, portò il suo interlocutore verso la finestra dell’ufficio da cui, sullo sfondo, si vedeva la Torre Borgia. E veramente rattristato gli disse che, in quell’edificio, al primo piano era stato imprigionato il Santo x, mentre il Beato y era stato rinchiuso al secondo piano ed ancora il Santo z aveva dimorato addirittura nelle segrete dell’edificio: “ Non si meravigli se il suo amico sia in questa triste condizione, la Chiesa è sempre la stessa Santa e meretrice, ma stia tranquillo che ala fine chi perseguita ingiustamente lo Spirito Santo la costringerà a farlo proclamare Santo”.
Ora la situazione non è molto diversa: chi dice messa con in mano un gattino, può continuare a farlo tranquillamente, chi va a tirare sassi insieme ai centri sociali o ai black blocs è intoccabile e continua ad amministrare sacramenti pur incitando all’odio ed alla ribellione, chi si è battuto contro l’aborto in difesa della vita, chi ricorda ed accetta l’ubbidienza anche a costo del dolore e del proprio totale annientamento, chi perdona ai suoi nemici e prega incessantemente per loro, chi offre se stesso fino al martirio spirituale per la redenzione dell’umanità …. beh e questo che vuole, reprobo e passatista se ne stia chiuso in convento ed eternamente sotto processo.
Anche la giustizia ecclesiastica di certo non sta dando una mano: ritardi, rinvii, imposizioni assurde,
richieste di pagamento per spese processuali ancora in corso e per processi non certo voluti dal soggetto, ma imposti dall’alto, negazione di appello alla sentenza, impedimento alla nomina del difensore ( lui si era scelto quel santo sacerdote di don Ennio Innocenti di recente deceduto e sottoposto all’onta della cremazione sebbene malato da anni di tumore e metastasi!), accanimento quasi diabolico, tempi di avanzamento della causa biblici, forse nella speranza che, chissà, il Buon Dio intervenga facendo morire il soggetto inquisito e chiudendo il procedimento.
Ma mi chiedo con quale coscienza un uomo di chiesa come il Vescovo dell’Aquila, continui ad infierire ed a brigare, affinché il procedimento davanti al tribunale ecclesiastico prosegua, quando anche tribunali penali della repubblica, il che è tutto dire[1] ormai abbiano scagionato completamente Padre Andrea da qualsiasi colpa: dietro tutto questo c’è solo una smisurata sete di vendetta ed un risentimento atavico; altrimenti con che altro si potrebbe spiegare la cosa?
Non giudico di certo le persone, anzi prego per loro e perché Dio li illumini e se hanno sbagliato li converta e li perdoni, ma non credano di poter contare sul silenzio, o far conto sulla pretesa che siccome a loro è dovuta obbedienza tutti se ne stiano buoni e tranquilli inquadrati e coperti!!!
Il dovere del cristiano è di testimoniare la VERITA’ se necessario “Periunde ac cadaver” come diceva Sant’Ignazio di Loyola fondatore della Compagnia di Gesù: o anche questo era un eretico e magari uno da cui prendere le distanze per essere stato il braccio armato della Chiesa contro l’eresia Luterana?
In realtà, secondo me, la colpa che si vuol far pagare a Padre D’Ascanio e quella di aver caparbiamente insistito per combattere l’aborto e dare degna sepoltura ai bambini non nati creando, prima a L’Aquila, poi anche in altre città italiane dei monumenti e delle aree nei cimiteri per seppellire cristianamente e degnamente questi piccoli fratellini morti senza voce e senza pietà uccisi da mani assassine e senza scrupoli!
In molti casi la possibilità del seppellimento è stata resa possibile attraverso convenzioni con le Asl che hanno suscitato dei veri e propri pandemoni come a Novara dove Rifondazione Comunista ne fece un vero e proprio caso scandaloso!
Qualcuno aveva anche detto “amichevolmente” a Padre Andrea, che sarebbe stato “ucciso” se non proprio fisicamente, almeno moralmente per aver commesso questa ignobile ed oscurantissima colpa.
Il ricordo in me è ancora vivido del monumento del cimitero dell’Aquila imbrattato di vernice azzurra con frasi inneggianti alla ribellione, alla anarchia ed all’annientamento dell’Armata Bianca: il volto della Vergine imbrattato, il monumento in cui si ricorda con “brutalità” alle anime candide che non vogliono vedere, non vogliono sapere e non vogliono essere svegliate dal sonno della vita, che ogni anno 50 milioni di bambini vengono assassinati con l’aborto, coperto di improperi e di blasfemie sono sicuramente la riprova che questa è la pietra d’inciampo, questo il delitto senza misericordia che questo frate deve pagare caro ed amaro.
Ognuno di noi, ci insegnava Padre Andrea, deve portare la sua Croce con dignità, senza piagnucolare,senza lamenti inutili, quasi con fierezza. Ognuno di noi rivive nella propria esistenza una piccola Via Dolorosa, una Crocefissione sul Golgota, per poi avere la sua Resurrezione: a me sembra che nel suo piccolo anche Padre Andrea stia vivendo questo itinerario, porta la sua Croce con dignità, senza lamenti, con obbedienza alla Chiesa ed alla sua Gerarchia, Pontefice in testa e sempre perdonando e pregando per i suoi persecutori.
E questa sarebbe eresia!!!
Questa la colpa da accertarsi e che lo vede allontanato dall’amministrare i sacramenti, dal celebrare la Santa Messa, dal poter incontrare persone a lui care e vicine!
Questa sarebbe la Setta eretica che lui ha fondato e che divulga dottrine contrarie all’ortodossia Cattolica ed al Depositum Fidei!
Di certo la Chiesa cattolica non lo ho difeso, né protetto, anzi in ogni modo cerca di scaricarlo spesso ricorrendo alle accuse più infami e annichilenti!
E se è ben vero che lui non può e non vuole disubbidire è altrettanto vero che noi, laici, possiamo e dobbiamo testimoniare la Verità e lo dobbiamo fare con forza e se necessario offrendo noi stessi a Dio per la redenzione di chi è nell’errore e perché il Padre Buono Celeste ci conceda di poter riavere una guida così essenziale per la nostra crescita sulla via dell’Ascesi!
Se questo vuol dire essere eretici: SONO FELICE DI ESSERLO!
Qualcuno di questo “accanimento terapeutico” dovrà rendere conto a Dio ed a Lui solo, da parte nostra Lo pregheremo, perché usi nei loro confronti quella infinita Misericordia e quel perdono che noi invochiamo sempre!
A tutti voi che leggerete queste mie elucubrazioni chiedo solo preghiera, ma anche la presa di coscienza e la testimonianza, affinché chi nell’ombra serve l’oscuro signore, non possa continuare a farlo confidando nel silenzio e nella complicità omertosa!
Accendiamo il nostro cerino nella notte oscura e questo, nelle tenebre, risplenderà come un faro e tanti cerini accesi faranno un incendio impedendo alla tenebra di prevalere!
Presto, quando il silenzio di Dio finirà ed il Padre Celeste parlerà di nuovo e tornerà con potenza.
La sua luce esploderà dalle mani aperte della Santissima Vergine e l’umanità avrà terra nuova e cieli nuovi come ci è stato promesso!
Maria Regina delle Vittorie intercedi per noi!
NOTA
Per gli atti dei vari processi si rimanda al sito
www.truthaboutpadreandread’ascanio.net
[1] Da notare che il Pubblico Ministero della Causa Penale davanti al Tribunale dell’Aquila che poi ha prosciolto Padre Andrea da ogni accusa, era l’attuale Procuratore della Repubblica di Pesacara quel giudice Nicola Trifuoggi che di certo non si può definire un simpatizzante degli ecclesiastici, un giudice “democratico”, recentemente assurto agli onori della cronaca per il “fuori onda” con il Presidente della Camera Fini.