Vi giriamo la risposta unitaria dei manifestanti milanesi ai pesanti provvedimenti penali (indagini per violenza privata, sanzioni pecuniarie, DASPO da Milano) nei confronti di alcuni manifestanti come noi erroneamente ritenuti gli “organizzatori” della protesta e perciò vittime di un accanimento giudiziario senza precedenti.
Ciò che più colpisce di questi provvedimenti giudiziari è la sproporzione tra il “reato” contestato (partecipazione a corteo non autorizzato) e le misure intraprese, oltre all’evidente volontà di punirne dieci per educarne cento, nell’impossibilità di indagare tutte le migliaia di persone che si uniscono al corteo ogni sabato e a cui potrebbero essere contestati gli stessi reati di cui sono accusati gli “organizzatori”.
Ci chiediamo: se gli stessi provvedimenti fossero stati presi in Russia contro alcuni manifestanti dell’opposizione, come avrebbero reagito i grandi media italiani e internazionali?