COINCIDENZE
A volte, le coincidenze sono davvero troppe.
Prendiamo il miliardario morto ieri in un incredibile incidente, con uno yacht di lusso di 56 metri affondato mentre era all’ancora proprio davanti al porto di Palermo.
Succede, direte.
Michael Lynch diventò miliardario grazie alla vendita ad HP della sua società informatica, a seguito della quale HP lo denunciò, insieme al manager finanziario Stephen Chamberlain, per frode, accusandoli di aver gonfiato i beni della società di $8,8 miliardi. La causa civile fu vinta 2 anni fa, mentre Lynch e Chamberlain sono stati assolti nel procedimento penale giusto due mesi fa.
E fino a qui tutto a posto.
Ma pochi giorni fa, Chamberlain è morto, ucciso da un’auto mentre faceva jogging, e ieri è morto anche Lynch.
Sfiga?
Sullo yacht affondato in Sicilia non c’erano degli allegri turisti, ma agenti dei servizi inglesi come Mike Lynch. Erano in corso preparativi per destabilizzare la Turchia di Erdoğan. È la fotocopia del vertice di spie sulla barca del lago Maggiore.
Sullo yacht affondato in Sicilia non c'erano degli allegri turisti, ma agenti dei servizi inglesi come Mike Lynch. Erano in corso preparativi per destabilizzare la Turchia di Erdoğan. È la fotocopia del vertice di spie sulla barca del lago Maggiore. https://t.co/RuLYdK0bz3
— @CesareSacchetti (@CesareSacchetti) August 20, 2024
Quello strano naufragio della Bayesian a Palermo: la fotocopia del vertice di spie sul lago Maggiore?
20/08/2024
Giovanni Falcone, l’incontro con Bush e il mistero dell’attentato all’Addaura
di Cesare Sacchetti
Alcuni misteri dell’Italia della repubblica dell’anglosfera nata dopo…
Ancora una volta ci pare di rivivere storie e copioni già scritti e letti qualche tempo fa.
Ieri mattina ci svegliamo e apprendiamo che nella notte ci sarebbe stata una presunta tromba d’aria nei pressi di Porticello, nel Palermitano, che avrebbe causato l’affondamento di una barca a vela di ben 56 metri, il Bayesian.
Non appena abbiamo letto “tromba d’aria” ci è sembrato di rivivere il deja vu del lago Maggiore, quando nell’aprile del 2023 una congrega di agenti dell’AISE assieme a uomini del Mossad quali Erez Shimoni, già impegnato in diverse delicate missioni per conto dello stato ebraico, si riunivano su una barca a vela nei pressi della ridente località lombarda a non molta distanza dal confine svizzero prima che il natante affondasse anche lì per una fantomatica “tromba d’aria”.
Non è proprio una zona qualunque quella del lago Maggiore. Alcuni operatori del settore immobiliare ci avevano già scritto per farci sapere che lì da un po’ di tempo a questa parte si stavano affollando una serie di personaggi che non si erano mai visti da quelle parti, quali agenti dei citati servizi segreti israeliani, oltre a militari della NATO.
Il lago Maggiore che un tempo era una località nota per gite ed escursioni domenicali si è trasformato improvvisamente in una zona affollata da agenti dei servizi Occidentali e uomini del patto atlantico, tanto che questo lago oggi potrebbe essere ribattezzato ormai come il lago delle spie.
La barca affondata sul lago Maggiore
A qualcuno potrebbe giustamente sorgere il dubbio su come mai l’Italia sia così interessata suo malgrado da queste trame clandestine del mondo dell’intelligence, e la risposta a questa domanda sta tutta nella ormai sempre più precaria posizione dell’establishment politico italiano che mette tutto quello che ha a disposizione, poco per fortuna, per provare a salvare la baracca dell’anglosfera.
Siamo infatti in un momento storico delicato e senza precedenti, poiché gli equilibri del passato che hanno governato questo Paese sin dall’infamia di Cassibile vengono oggi tutti rimessi in discussione dalla dissoluzione dell’impero americano che è stato il vero arbitro della politica italiana dal dopoguerra in poi, e dalla contemporanea avanzata del mondo multipolare che si sta espandendo in tutto il mondo.
Il vertice di spie del lago Maggiore aveva una ratio ben precisa.
Serviva a pianificare una qualche provocazione in Kosovo ai danni della Serbia in modo da poter innescare un possibile conflitto tra Belgrado e lo stato fantoccio creato dalla NATO nel 2008 per indebolire l’odiata Serbia e impossessarsi dei suoi vasti giacimenti sotterranei di oro, zinco, argento e petrolio che ci sono nel sottosuolo kosovaro.
A distanza di 16 anni, vediamo i “frutti” che ha prodotto l’instaurazione della repubblica fantoccio del Kosovo, che oggi si è conquistata il “primato” di Paese più corrotto d’Europa e regno dei più sporchi traffici criminali, quali quello di droga e di esseri umani.
L’AISE assieme al Mossad avevano allo studio in quell’occasione una operazione per distrarre la Russia dal fronte ucraino e dall’avanzata inesorabile delle forze armate russe, anche se a leggere i giornali si entra praticamente in un’altra dimensione e sembra quasi che gli ultimi rimasugli delle forze armate ucraine, spazzate via in larghissima parte da due anni di guerra, siano ad un passo dal marciare su Mosca e spodestare Vladimir Putin dal Cremlino.
Siamo più o meno sulla stessa lunghezza d’onda della propaganda nazista che nel 1945 affermava che le forze armate tedesche stavano avendo la meglio sugli alleati con le loro forze soverchianti prima poi che i sovietici giunsero a Berlino e sconfissero definitivamente la Germania nazista, mentre il Fuhrer, secondo i documenti declassificati dell’FBI, se l’era intanto svignata in America Latina con la benedizione di Washington.
Ora ci troviamo di fronte ad un altro bunker che è quello dell’anglosfera e dello stato profondo italiano nel quale sono asserragliati i vari personaggi di questa decadente umanità politica quali Mattarella, Meloni, Crosetto, Schlein, Conte e Matteo Renzi.
Lo yacht Bayesian di Porticello: replica del lago Maggiore?
Ecco che arriviamo al citato episodio di Porticello che sembra essere il diretto figlio di quello del lago Maggiore del 2023.
Intanto la prima cosa da fare è passare in rassegna la ricostruzione che ci hanno offerto i media che appare molto lontana dall’essere credibile.
I media italiani a distanza di poche ore dai fatti sembravano aver già ricevuto la velina da scrivere sulle pagine della carta stampata, nonostante questa ormai non se la legga, comprensibilmente, più nessuno.
Ci viene detto che questa barca a vela lunga, il Bayesian, sarebbe affondato in seguito ad una improvvisa “tromba d’aria”.
L’Ansa nel suo articolo ricostruisce così l’accaduto che avrebbe provocato il disastro.
“Secondo alcuni testimoni l’imbarcazione quando si è scatenato il tornado era ancora in rada davanti al porto di Porticello. L’ancora era abbassata. Il nubifragio che si è abbattuto avrebbe spezzato l’imponente albero a vela. Questo avrebbe provocato uno sbilanciamento dell’imbarcazione che ha provocato il naufragio. I velieri in rada erano due. E’ stata propria l’altra imbarcazione a soccorrere la Bayesian.”
Non abbiamo quindi un resoconto diretto dei giornalisti, ma quello di alcuni presunti testimoni che riferiscono che la barca era in rada, quindi ancora vicina al porto, e che questo “nubifragio” sarebbe stato così imponente e violento da spezzare addirittura l’albero della barca nel giro di pochi minuti.
Ora, in tutta onestà, non risulta che la notte del 19 agosto a Porticello si sia abbattuta sulla località siciliana una sorta di potentissima e violentissima “tempesta perfetta” tale da spezzare l’enorme albero di una barca in pochi minuti.
Chi ha qualche conoscenza di barche, sa perfettamente che per buttare giù un natante simile ci vuole ben altro. Se leggiamo poi le caratteristiche del Bayesian, sempre in un articolo dell’Ansa, comprendiamo meglio il perché.
“Alimentato da due motori diesel Mtu a 8 cilindri da 965 CV naviga a 12 nodi e raggiunge una velocità massima di 15 nodi. La barca ha il secondo albero più alto al mondo e il più grande albero in alluminio di 75 metri.”
Non parliamo, come si può vedere, di una barchetta qualunque, ma di uno yacht a vela che ha uno degli alberi più alti al mondo che non si spezza subito in seguito al maltempo, altrimenti ogni qual volta si prende il mare e ci sono tempeste e maltempi ben più violenti, questo tipo di barche dovrebbero subito affondare, e ciò non accade al largo in condizioni molto peggiori, figuriamoci se qualcosa del genere può verificarsi nella rada di un porto.
Il Bayesian era una delle eccellenze di cantieristica navale prodotte dal gruppo Perini Navi, il cui sito da ieri risulta stranamente irraggiungibile.
Le immagini poi che ci sono state mostrate dai media non fanno pensare francamente a nessun “tornado” ma certamente a delle forti e intense folate di vento, che da sole non sono certo in grado di spezzare un albero di 75 metri in alluminio e di provocare poi il rapido affondamento della barca.
Appare strano poi che questo “violento nubifragio” sia stato in grado di affondare il Bayesian mentre l’altra barca che era in rada, più piccola dello yacht a vela, non ha avuto nessuna difficoltà con questo presunto “tornado”, tanto che questa seconda imbarcazione è stata persino in grado di dare assistenza alla prima.
Leggiamo poi un’altra testimonianza riportata sempre dall’Ansa di un uomo che avrebbe presumibilmente assistito alla scena, ma del quale non si fa il nome.
“Quell’imbarcazione era tutta illuminata. Verso le 4.30 di mattina non c’era più. Una bella imbarcazione dove c’era stata una festa. Una normale giornata di vacanza trascorsa in allegria in mare si è trasformata in tragedia. L’imbarcazione non era distante dal porto. Bastava poco per alzare l’ancora e dirigersi in porto. Evidentemente sono stati sorpresi dalla burrasca che si è abbattuta improvvisamente e non sono riusciti ad evitare l’affondamento”.
Sarebbe interessante sapere come fa questo anonimo testimone a sapere che a bordo ci sarebbe stata una “festa”, se lui non era appunto a bordo e non conosceva nemmeno apparentemente nessuno che era salito sulla barca, a meno che non si tratti dello stesso tipo di “festa” che i media hanno provato a far credere che si stesse svolgendo sulla barca affondata sul lago Maggiore.
Sullo Bayesian c’erano diverse persone di diverse nazionalità quali inglesi, canadesi, statunitensi, neozelandesi, con doppio passaporto francese ed inglese, e un irlandese e questa varietà di Paesi non fa pensare ad una comitiva di turisti dello stesso Paese che fa una gita in barca, ma a diverse persone che si erano date appuntamento sullo Bayesian non per sorseggiare un bicchiere di vino in una calda domenica d’agosto, ma per qualche altro tipo di attività “professionale”.
Mike Lynch, Darktrace e i servizi inglesi
Sulla barca c’era anche un personaggio come Mike Lynch, attualmente ancora scomparso, che nel Regno Unito era noto per essere una sorta di Bill Gates inglese, dato il suo ruolo nella informatica inglese, ramo nel quale avevano avuto anche delle grane per un processo a suo carico per frode dal quale era uscito indenne soltanto pochi mesi fa.
Lynch era comunque certamente vicino agli ambienti del mondialismo che contano, in quanto era stato premiato dal forum di Davos nel 2015 per le innovazioni portate dalla sua società, Darktrace, attiva nel settore della sicurezza informatica e covo di agenti dei servizi segreti britannici quali l’ex direttore dell’ MI5 il generale Lord Evans of Weardale e l’agente della CIA Alan Wade.
Lord Evans of Weardale
Darktrace ha anche ricevuto l’appalto dal governo inglese per occuparsi della sicurezza informatica del servizio sanitario inglese, il National Health Service, il quale si serve di una società israeliana, la Carbyne911, per gestire la mole dei dati dei pazienti inglesi.
La Carbyne911 però non è una società qualunque. Nel suo consiglio di amministrazione ci sono uomini quali Ehud Barak, già primo ministro israeliano e molto vicino a Netanyahu, e Nicole Junkermann, ex membro delle forze armate israeliane, amica del pedofilo e agente del Mossad, Jeffrey Epstein.
Gli ambienti nei quali era, o è, qualora dovesse essere ritrovato vivo, integrato Lynch sono quelli dei servizi segreti britannici ed israeliani.
C’è poi un altro elemento molto interessante da prendere in considerazione. Lo scorso 23 luglio, nell’azionariato di Darktrace, era entrato il noto, o famigerato, fondo di investimenti BlackRock, che assieme a Vanguard, come abbiamo visto in molteplici occasioni, controlla le più grosse corporation del mondo.
BlackRock è un enorme deposito di scatole cinesi che serve a mascherare le partecipazioni dei Rothschild, i quali da più di due secoli si servono di tutta una rete di prestanome e agenti per non figurare direttamente tra i proprietari delle loro società.
Non era solo Lynch, tra l’altro, l’unico pezzo da novanta del mondo finanziario e tecnologico presente su quella barca.
Assieme a lui c’era un personaggio di alto profilo della finanza di Wall Street, quale Jonathan Bloomer, presidente di Morgan Stanley, altra banca partecipata dalla solita accoppiata BlackRock-Vanguard, che risulta anche lui disperso nei fondali di Porticello.
Jonathan Bloomer, il presidente della Morgan Stanley International
Questi, come si vede, non sono i profili di un gruppo di allegri turisti della domenica ma sono i nomi che contano della finanza internazionale e del settore della cyber sicurezza strettamente legato al mondo dell’intelligence.
Dopo aver fatto le nostre verifiche, siamo in grado di confermare che anche in questa occasione sullo Bayesian non c’era affatto una innocente festicciola agostana, ma un incontro di alto livello tra membri della finanza e di diverse agenzie di intelligence Occidentali, in particolare quelle del gruppo Five Eyes, del quale fanno parte i 5 Paesi che costituiscono la cosiddetta anglosfera quali Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda.
Stavolta, secondo quanto riferiscono fonti di intelligence dei Paesi dell’Europa Orientale, gli uomini di questi servizi stavano studiando una qualche operazione di destabilizzazione della Turchia di Erdogan, finita sulla lista nera dell’anglosfera dopo il suo avvicinamento con la Russia e la sua recente richiesta di entrare a far parte dei BRICS.
Uno scenario non affatto dissimile dal precedente del lago Maggiore, dove invece i servizi italiani, anglosassoni ed israeliani stavano preparando una provocazione in Kosovo, come detto in precedenza.
Il governo Meloni, ancora una volta, si sarebbe prestato a mettere a disposizione delle varie spie il territorio italiano che sotto questa disgraziata e corrotta classe politica ormai è diventato una zona franca per consentire all’anglosfera e ad Israele di mettere in atto le sue provocazioni contro la Russia.
A guastare la “festa” ci risulta che sia stato ancora una volta un intervento esterno, e non certo una “tromba d’aria”, in maniera non molto dissimile da quanto si era già visto sul lago Maggiore, quando i russi intervennero per sabotare l’incontro e mandare un segnale molto chiaro ai provocatori atlantici.
Il sito Uncensored Foreign Policy ha scritto che ad affondare la barca potrebbe essere stata un’arma ad energia diretta. A noi è stata fornita una versione alquanto simile a questa.
Quella che abbiamo letto sui quotidiani in questi giorni evidentemente è la solita storia di copertura dei media, che non è altro che una velina già scritta dai servizi Occidentali e che i quotidiani si limitano a trascrivere fedelmente come gli è stato ordinato.
La lezione che ha lasciato il compianto Udo Ulfkotte, giornalista tedesco morto in circostanze ancora oggi non chiarite, resta più attuale che mai.
La stampa nel mondo Occidentale non è altro che una emanazione dei servizi israeliani e angloamericani e ciò non avviene al di fuori delle democrazie liberali, ma all’interno di esse.
Lasciamo i lettori con questa ultima considerazione per dare loro uno spunto di riflessione sulla vera natura delle liberal-democrazie concepite dagli illuministi massoni ai tempi del secolo dei Lumi.
La fitta tela di menzogne di questo sistema non viene dal tanto vituperato “fascismo”.
Viene dal tanto osannato liberalismo.
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