CI SARÀ UNA GUERRA NUCLEARE?
08.09.2024 – Aleksandr Dugin
Boris Korchevnikov sulle ultime profezie di Madre Sepphora:
Dopo la funzione nel deserto di Optina, l’ultimo giorno della nostra processione con le reliquie dei santi guerrieri lungo la linea del fronte, siamo andati nella vicina città di Klykovo, per visitare la tomba di Madre Sepphora.
La Madre morì alle soglie del nuovo secolo e lasciò molte profezie sulla Russia e sulla guerra futura. Alla fine le ho sentite quasi di persona, dall’egumeno del monastero, padre Michael.
Di seguito, riportandone alcune, starò parafrasando poiché la conversazione tra lei e padre Michael era del ’96.
– Ci sarà una guerra nucleare? – chiese padre Michael.
– No, – rispose Sepphora, – non ci sarà una guerra nucleare. Ma la Russia sarà in guerra con tutto l’Occidente.
– Quindi sarà la terza guerra mondiale! Quindi, nucleare?
– No, ci saranno altre armi, anche potenti, ma non nucleari… e inizierà con l’Ucraina.
– Come dall’Ucraina?! – Padre Michael era perplesso in quel momento.
– Sì, ma non ci sarà nessuna guerra sul territorio della Russia. A soffrire sarà solo la periferia.
– E come finirà questa guerra?
– La Russia sarà in Europa.
– Come in… Europa? Dove in Europa?
– Ovunque. Ovunque in Europa ci sarà la Russia.
– E dove saranno gli europei?
– Ne rimarrà un po’ per loro, e il resto sarà Russia.
– E poi?
– E poi… – e questa è la cosa più importante per me nelle parole dell’anziana donna – se la Russia non crescerà spiritualmente, se ci saranno solo cose esterne: costruire templi e dorare cupole, ma la gente non avrà Dio nel cuore, allora Dio permetterà ai comunisti di tornare al potere.
Quando arriveranno, inizieranno le repressioni. Se vi prendono e vi buttano in una carrozza per portarvi in Kamchatka, andate: tutti quelli che saranno nella carrozza sopravviveranno. Gli altri saranno fucilati in massa dai comunisti, come prima. Le persecuzioni si ripeteranno… Ma il potere dei comunisti sarà di breve durata: 8 mesi…
– …..
– Se però- aggiunge la Madre – la fede nel popolo si moltiplicherà, il Signore permetterà l’intronizzazione di uno zar ortodosso in Russia. Lo zar sarà un garante contro l’ingresso della Russia nello Stato unificato dell’Anticristo e la Russia sarà allora l’unico Paese che l’Anticristo non adorerà…
Se ho sentito bene la storia della batyushka, allora una parte della profezia si è già avverata e un’altra parte dipende da noi: dove oscillerà il pendolo, non è ancora chiaro. Dio sta guardando i nostri cuori.
Siamo sicuramente nell’epicentro del processo escatologico. Se all’escatologia ebraica, cristiana (in tutte le versioni) e islamica aggiungiamo il Kali-yuga degli indù, i culti di Maitreya nelle società buddiste e i temi taoisti della rotazione del mandato celeste in Cina, allora anche nel Sud-Est asiatico l’escatologia viene alla ribalta.
È chiaro che i razzisti occidentali (compresi i cronorazzisti che considerano tutte le cose passate e primitive come indegne di attenzione e le società arcaiche come subumane) stanno trascurando il risveglio dei sentimenti escatologici tra i popoli indigeni dell’Africa, delle Americhe e del Pacifico. Anche tra i nostri piccoli popoli del Nord sono rinate le voci della nascita di uno “sciamano dagli occhi bianchi” e di un “cane magico” con cui il mondo cambierà. Ma tutto questo è una vasta sinfonia planetaria della Fine del Mondo, descritta in vari modi. Persino i progetti secolaristi dei progressisti – il postumanesimo, l’avvento dell’IA e la Singolarità – appartengono a questo ambito. Così come la “fine della storia” del liberal-globalista Fukuyama e i progetti del Governo Mondiale di Schwab e degli altri architetti del Forum di Davos.
Le profezie di Madre Sepphora, citate da Boris Korchevnikov, contengono un punto molto importante. La fine del mondo non è una predeterminazione meccanica, ma una scelta, un bivio, una biforcazione. Se è così, sarà così. Se non lo sarà, sarà diverso. Tutto è nel contesto dell’escatologia, ma allo stesso tempo (ancora) tutto dipende da noi. Se ci risvegliamo, allora la Vittoria, lo Zar e l’Europa sono nostri. Altrimenti, il carrozzone di Stato, la persecuzione della fede e la salvezza solo di un piccolo gregge. E così in tutte le aree del mondo. L’umanità avrà una scelta fino alla fine. “La mia libertà lo sa”, come cantava il magnifico Egor Letov.
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini