Tutti i nostri apparecchi sono in mano “loro”

Un’acuta riflessione su Telegram

M sulla capacità ebraica di farci esplodere … anche, la lavatrice, con Internet delle Cose

Non è un caso. Perché la perfetta contemporaneità delle esplosioni fuga qualunque dubbio: è stato un evento voluto.

Il resto è fuffa: la marca dei cercapersone. Il tipo di batterie. Il Paese di fabbricazione. L’eventuale inserimento di esplosivo ad alto potenziale direttamente in fase di assemblaggio, o in un momento successivo.

Possono dirci le cazzate che vogliono, e idem per le congetture che è legittimo azzardare. L’unica cosa certa è che dei dispositivi mobili sono stati fatti saltare per aria addosso alle persone che li avevano con sé.

Nessun problema se le detonazioni sono avvenute in mezzo a civili, e in territorio straniero: ad Israele tutto è permesso.

Totale: le stime più aggiornate parlano di 18 morti e circa 4000 feriti. Quello che, in altri contesti, non si faticherebbe a definire strage.

Tuttavia, i soggetti che avevano con sé gli aggeggi che sono esplosi erano di Hezbollah, quindi nessun problema: è stato “solo” un atto di guerra un po’ sui generis, ma perfettamente inseribile nel più ampio quadro dell’attuale conflitto.

Sul serio?

Perché nessuno può dare per certa l’appartenenza di quegli uomini ad Hezbollah. Ma soprattutto, anche se così fosse, ci è andata di mezzo una spaventosa quantità di civili siriani e libanesi, colpevoli solo di essere nel posto sbagliato, nel momento sbagliato e nello Stato sbagliato.

Eppure, il messaggio peggiore è un altro, e molto più profondo: qualunque cosa abbia la possibilità di ricevere segnali che non viaggino via cavo può essere comandata a distanza, tanto da trasformarsi in una potenziale arma.

Fantascienza? Anche no. Perché tutti si va a pensare alle auto elettriche, o al proprio cellulare, e subito uno sguardo di sospetto nasce spontaneo.

Però, crediamo sia diverso per le auto di ultima generazione, pur se a motore termico, che hanno la possibilità di connettersi in rete? Sterzo, acceleratore, freni: tutta elettronica.

E che dire dei contatori intelligenti, tanto temuti perché con quelli potrebbero staccarci la corrente con un click? Non potrebbero invece innescare cortocircuiti o sovraccarichi o sbalzi di tensione con cui fare andare in fumo la nostra casa, e magari con essa tutto il condominio?

Certo, non siamo Libanesi né Palestinesi. Per ora.

Ma è il modus operandi che dovrebbe far riflettere.

Perché è la prima volta che un atto di vero e proprio terrorismo non ha una ubicazione precisa, bensì risulta attuato diffusamente sul territorio.
A livello capillare. Incontrollabile. E perfettamente coordinato in una contemporaneità che spacca la frazione di secondo, con tutto ciò che ne deriva come impossibilità concreta di portare i soccorsi in tutti i luoghi dove i danni si sono realizzati, e a tutti i feriti.

Siamo arrivati ad un qualcosa che va oltre le mine, o le bombe a grappolo, o quelle al fosforo, le quali implicano tutte, pur nel loro innegabile abominio, una situazione di guerra conclamata.

Qui sono la dislocazione diffusa, la mancanza di preavviso, l’onnipresenza del piccolo ma potenzialmente letale apparato tecnologico che vengono palesati come veicoli di distruzione di una comunità civile anche in tempo di pace.

È l’ennesimo avvertimento, anzi, proclama: Israele può tutto.

E visto che i suoi servizi controllano le più alte sfere di ogni Paese del cosiddetto “Occidente libero”, siamo proprio sicuri che certi efferati episodi non possano prossimamente verificarsi anche a casa nostra, magari in danno di personaggi più o meno scomodi, con l’ulteriore e non trascurabile bonus di poterci costruire su un’ipotesi di false flag?

Il vantaggio del remoto. Senza che ci si debba sporcare le mani. E, ciononostante, la garanzia del massimo risultato.

Unica difesa: l’off grid sia per l’energia che per le comunicazioni. Cioè qualcosa che per i più è impossibile. Nel che consiste la vastità della moltitudine di persone potenzialmente destinatarie di un tale tipo di attacco.

Ieri Hamas. Oggi Hezbollah. Domani chissà.

Ma, in ogni caso, guai a chi tocca lo Stato che ancora si trincera dietro il ricordo della Shoah.

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Lanonaelica
Il pensiero laterale come via di indagine

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In Libano le auto esplodono in modo casuale. Se Israele è riuscito a fare questo a Beirut, può farlo ovunque.

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Si tratta di armi segrete che Israele sente ora il bisogno di utilizzare. Non sapremmo quanto siano emozionati se Israele non fosse così disperato. QUESTA È SOLO LA PUNTA DELL’ICEBERG DI CIÒ CHE LA GUERRA MODERNA PUÒ FARE.