Londra La dittatura di Starmer. Reati d’opinione applicati in massa

di Robert Williams
27 ottobre 2024

Pezzo in lingua originale inglese: UK: Starmer’s Dictatorship?
Traduzioni di Angelita La Spada

facebook sharing button Il nuovo leader britannico, il primo ministro Keir Starmer, nel consolidato metodo dei dittatori comunisti, ha iniziato il suo primo mandato avviando una grande purga dei dissidenti britannici. I manifestanti britannici, stigmatizzati come “teppisti di estrema Destra”, vengono messi dietro le sbarre più rapidamente di quanto i servizi carcerari possano assorbire. (…) Il bambino più piccolo arrestato e accusato ha solo 11 anni. Nella foto: la prigione di Sua Maestà di Wandsworth, a Londra, in Inghilterra, fotografata il 12 luglio 2024. (Foto di Dan Kitwood/Getty Images)

Il nuovo leader britannico, il primo ministro Keir Starmer, nel consolidato metodo dei dittatori comunisti, ha iniziato il suo primo mandato avviando una grande purga dei dissidenti britannici.

I manifestanti britannici, stigmatizzati come “teppisti di estrema Destra”, vengono messi dietro le sbarre più rapidamente di quanto i servizi carcerari possano assorbire. Più di un migliaio di persone sono state arrestate e più di 500 incriminate, in attesa di comparire davanti a una Corte di giustizia, chiuse nelle celle di polizia perché le prigioni hanno esaurito lo spazio. Come nella dittatura più navigata, anche minori e nonni sono stati arrestati dalla polizia per “disordini violenti”. Il minore più giovane arrestato e incriminato ha solo 11 anni.

Poiché le prigioni, già stracolme, non riescono a gestire l’improvviso afflusso di cosiddetti malpensanti condannati in massa, il segretario alla Giustizia Shabana Mahmood ha annunciato che per fare spazio ai dissidenti, questo mese verranno rilasciati anticipatamente dalle carceri circa 5.500 criminali, tra questi ci saranno coloro che sono stati “condannati per violenza e che stanno scontando una pena detentiva inferiore ai quattro anni, ma non chi sta scontando condanne più lunghe per violenze più gravi”, secondo quanto si legge sul Telegraph.

Gli arresti di massa e i processi avvengono in concomitanza al fatto che “la polizia consente sempre più ai molestatori sessuali e ai colpevoli di reati con coltello di sfuggire all’azione penale se chiedono scusa”, secondo quanto riportato il 26 agosto dal Telegraph, che continua dicendo:

“Più di 147 mila persone accusate di reati tra cui crimini sessuali, violenza e possesso di armi hanno ricevuto entro il mese di marzo delle community resolutions anziché essere perseguite penalmente. Tali resolutions non comportano un precedente penale. Secondo le linee guide della polizia, le community resolutions dovrebbero essere limitate ai crimini minori, con gli autori dei reati tenuti a scusarsi con le vittime, ad accettare la ‘responsabilità’ del loro reato e ad offrire una qualche forma di risarcimento. Ma le resolutions, che vengono emesse a discrezione dei singoli funzionari, sono aumentate del 40 per cento dal 2019, quando ne furono registrate 102.574, e ora sono quasi il doppio delle probabilità rispetto a una denuncia penale, secondo un’analisi dei dati del Ministero della Giustizia”.

I malpensanti britannici colpevoli di aver espresso la propria rabbia su Internet o di aver inveito contro gli agenti di polizia sono soggetti a standard completamente diversi, come dimostra la seguente lista selezionata di cittadini britannici di recente condannati a velocità record:

In un villaggio del Cheshire, Julie Sweeney, una nonna di 53 anni e badante del proprio marito, ha postato online parole di rabbia dopo l’uccisione di tre bambine a Southport per mano di Axel Rudakubana, un 17enne figlio di una coppia di immigrati ruandesi. “Non proteggete le moschee. Fatele saltare in aria con gli adulti al loro interno”, ha scritto la donna in un gruppo della comunità locale online. Definendo la Sweeney una “guerriera da tastiera”, il giudice Steven Everett Branding le ha detto che “anche persone come lei devono andare in prigione”.

Nel 2022, lo stesso giudice, in un caso riguardante un pedofilo 76enne che aveva scaricato da Internet materiale pedopornografico, aveva stabilito che “sarebbe inconcepibile mandarlo in prigione”.

Il marito della Sweeney ha raccontato come numerosi poliziotti fossero arrivati a bordo di tre volanti solo per arrestare sua moglie, la quale non aveva mai avuto a che fare con la legge e conduceva una “vita ritirata e tranquilla”. La donna ha spiegato alla polizia di aver pubblicato il commento in preda alla rabbia dopo l’omicidio delle tre bambine e di non aver “alcuna intenzione di incutere timore alla gente”. Si è anche scusata, dicendo ai funzionari di polizia che il suo commento era inammissibile e che avrebbe eliminato il suo account Facebook. È stata condannata a 15 mesi di prigione.

A differenza della Sweeney, Rudakubana, accusato dell’omicidio di tre ragazzine e del tentato omicidio di dieci persone, principalmente bambini, verrà processato solo nel gennaio 2025.

Un portavoce della polizia del Cheshire ha informato accuratamente l’opinione pubblica che la donna era stata gettata in prigione perché ciò servisse da duro avvertimento ad altri malpensanti:

“Come dimostra questo caso, non c’è nessun posto dove nascondersi. Se decidi di tenere un comportamento del genere, sia in prima persona che online, ti troveremo e sarai ritenuto responsabile”.

Jordan Parlour, 28 anni, è stato condannato per aver scritto in un post su Facebook: “Tutti gli uomini e i loro cani dovrebbero spazzare via la merda dal Britannia Hotel”, un albergo di Leeds che ospita migranti e che pare sia stato preso a sassate dai manifestanti. Il post di Parlour ha ricevuto solo sei “like”, così quando un utente di Facebook ha chiesto per quale motivo avesse riscontrato poco gradimento Parlour ha risposto:

“Qui viene loro data una vita agiata, senza dover pagare imposte, a scapito di noi che lavoriamo sodo e le tasse le paghiamo, quando si potrebbe farne un uso migliore (…) vengono qui senza alcun permesso di lavoro, senza avere né arte né parte, e se ne stanno lì a oziare, e poi ogni anno ci sono sempre più persone che rimangono senza casa mentre loro hanno la massima priorità nell’assegnazione degli alloggi ed esistono molte altre ragioni”.

Il giudice Guy Kearl ha dichiarato nella sua sentenza:

“Lei è stato arrestato all’alba del 5 agosto e interrogato dalla polizia. La sua motivazione è diventata chiara quando ha detto agli agenti di essere stato il promotore dell’idea di attaccare il Britannia Hotel a causa della rabbia e della frustrazione per i problemi causati nel Paese dall’immigrazione. Ha proseguito dicendo che non voleva che i suoi soldi andassero agli immigrati che ‘stuprano i nostri figli e hanno più vantaggi di noi’.

“Pur avendo lei affermato di non volere compiere alcun atto di violenza, non ci sono dubbi che stesse incitando altri a farlo, altrimenti perché pubblicare quel commento? Ha espresso rammarico, ma a quel punto era troppo tardi…

“Questo reato è così grave che una pena detentiva immediata è inevitabile. La sentenza che emetto prevede una pena che è stata ridotta di un terzo in base alla sua dichiarazione di colpevolezza. La pena da scontare è di 20 mesi di reclusione”.

Nel 2021, il giudice Guy Kearl stabilì che un pedofilo, ritenuto colpevole di aver scaricato sul suo computer “centinaia di immagini vili di abusi sessuali su minori”, non avrebbe dovuto scontare alcuna pena detentiva.

Il 61enne David Spring, da poco in pensione, è stato condannato a 18 mesi di prigione, “come deterrente per gli altri” per aver compiuto gesti minacciosi e ostili nei confronti della polizia. Aveva chiamato gli ufficiali “st****i” e si era unito a cori del tipo “Non siete più inglesi” e “Chi c***o è Allah”.

Al giudice Benedict Kelleher è stato chiesto di prendere in considerazione gli obblighi di cura di Spring nei confronti della moglie malata. Invece, Kelleher ha detto a Spring che erano necessarie condanne “severe” per scoraggiare gli altri. Pertanto, il pensionato è stato mandato direttamente in prigione. Il magistrato ha detto:

“In quel momento che si è comportato in quel modo [urlando e imprecando contro la polizia] doveva essere ben consapevole che era in atto una situazione particolarmente esplosiva e che la polizia stava facendo del proprio meglio per mantenere l’ordine. Le sue azioni hanno mostrato un totale disprezzo per le forze dell’ordine. (…) Quello che stava facendo poteva incoraggiare altri a minacciare la polizia e ad aumentare il disordine, e a quanto pare è stato così”.

Gary Harkness, 51 anni, è stato condannato a 12 mesi di carcere, anche se il giudice non sembrava del tutto convinto che avesse commesso alcun reato. Quale fosse il suo “crimine” non è ancora chiaro. Verosimilmente, ha ammesso di aver “partecipato” ai disordini, ma non sembra aver commesso alcun atto di criminalità, a parte essere molto ubriaco, il che non è un crimine. Nell’emanare la sentenza, il giudice Linford ha affermato:

“Tra le persone che ho finora condannato, lei è quella che mi crea più difficoltà, perché non può essere accusato di aver colpito o picchiato qualcuno, né di aver lanciato qualcosa, e nemmeno di aver sputato addosso a qualcuno.

“Ma il fatto di aver ammesso di aver preso parte ai disordini mi induce a condannarla in base a quanto da lei affermato, e lei sa anche che chiunque sia stato coinvolto in tali disordini deve scontare una pena detentiva”.

Harkness aveva bevuto parecchio il giorno dei “disordini” ed “è stato visto compiere gesti osceni e imprecare durante la serata e in un altro momento spingere o essere spinto da un agente di polizia”. È stato comunque condannato.

William Nelson Morgan , un nonno 69enne, è stato condannato a 32 mesi di prigione dopo essere stato arrestato per essersi rifiutato di allontanarsi mentre la polizia respingeva una folla di rivoltosi. Alla Corte è stato mostrato il filmato dell’arresto di Morgan e in cui lo si sentiva dire: “Sono inglese, ho 70 anni, va bene, lasciatemi in pace!” Lo si può anche vedere mentre urla: “Toglietemi le mani di dosso, ho 70 anni, st****”. Portava con sé un piccolo manganello di legno, che il giudice ha definito una “grave circostanza aggravante”.

Peter Lynch, 61 anni, un nonno di Rotherham un luogo dove per decenni i bambini hanno subito stupri, altri abusi sessuali e torture per mano di bande di adescatori principalmente musulmani mentre la polizia e la giunta comunale guardavano dall’altra parte, ha urlato alla polizia frasi del tipo: “State proteggendo persone che stanno uccidendo e violentando i nostri bambini” e insulti come: “Feccia!”. 

Lynch è stato accusato di disordini violenti, [considerati] un reato ai sensi della Sezione 2 del Public Order Act del 1986, che stabilisce che siano presenti tre o più persone associate, che venga usata o minacciata violenza illegale e che la condotta delle persone “farebbe temere per la propria sicurezza personale una persona di ragionevole fermezza presente sulla scena”.

Il giudice Jeremy Richardson ha detto a Lynch:

“Per quanto ne sappiamo, lei non ha aggredito nessuna agente di polizia, ma quello che lei ha fatto è stato incoraggiare con la sua condotta altri a comportarsi in modo violento ed aver fatto parte di quella folla. (…) Che esempio vergognoso è come nonno”.

Lynch soffre di diabete, problemi alla tiroide, angina pectoris e ha avuto di recente un infarto, ma nulla di tutto questo evidentemente ha preoccupato il giudice che lo ha condannato a due anni e otto mesi di prigione per il “reato” di non essere d’accordo con il regime di Starmer.

Lynch stava semplicemente dicendo la verità: in città come Rotherham, Telford, Rochdale, Oxford, Peterborough, Keighley, Newcastle e Birmingham, la polizia locale e i consigli comunali hanno consapevolmente permesso a bande di adescatori per lo più musulmani di stuprare, abusare, torturare e persino uccidere migliaia di bambini e adolescenti per decenni perché hanno detto che se avessero fermato i crimini, sarebbero potuti sembrare “razzisti”. 

Tali reati non solo continuano ancor oggi, ma il nuovo governo di Starmer ne sta consapevolmente facilitando altri. Anche prima che iniziassero le proteste, Starmer ha deciso di fare spazio nelle prigioni sovraffollate rilasciando, tra gli altri criminali, i membri di queste bande di adescatori. GB News ha riportato quanto segue ai primi di luglio:

“Un vile capobanda di una gang di Rotherham dedita agli abusi sessuali sui minori verrà rilasciato dopo aver scontato soltanto sette anni di una condanna a tredici anni. Il pedofilo Matloob Hussain è stato incarcerato nel febbraio 2017, ma ora la decisione del suo rilascio è stata deferita alla Commissione per la libertà vigilata, il che significa che probabilmente tornerà a piede libero nel giro di pochi giorni”.

Il rilascio anticipato di stupratori, pedofili e criminali violenti è particolarmente preoccupante perché il governo Starmer sa senza ombra di dubbio che questa politica porterà a un picco di quei crimini. Il Telegraph ha riportato a luglio:

“Ogni due giorni, viene commesso almeno un omicidio, una violenza sessuale o un crimine violento per mano di criminali condannati e che si trovano sotto la supervisione del servizio di libertà vigilata dopo il loro rilascio dal carcere, ha rivelato una ricerca. Un’analisi del Ministero della Giustizia mostra che 3.540 nuovi gravi reati (che includono omicidio, rapimento, stupro, incendio doloso e altri crimini sessuali o violenti) sono stati commessi da criminali rilasciati tra il 2010 e il 2022 e posti sotto la supervisione del servizio di libertà vigilata. Tra questi figurano 762 omicidi, 220 tentati omicidi e oltre un migliaio di gravi reati sessuali tra cui stupro, violenza sessuale e stupro di bambini di età inferiore ai 13 anni dal 2010. Ciò equivale a un reato ogni 30 ore nell’arco di 12 anni”.

Il governo Starmer disprezza davvero così tanto gli inglesi? Non possono neanche protestare contro lo stupro dei loro figli.

Un’ulteriore ingiustizia è che la legge contro “l’incitamento all’odio razziale” non viene applicata in modo equo in Gran Bretagna. Per più di dieci mesi, l’incitamento settimanale in tutto il Regno Unito a sostegno del gruppo terroristico Hamas non ha avuto conseguenze legali di alcun tipo per i soggetti coinvolti. Questi gruppi, orchestrati da organizzazioni affiliate ad Hamas, sventolano bandiere jihadiste e di al-Qaeda; invocano il “jihad” e chiedono che Israele venga ripulito dai suoi ebrei “dal fiume al mare”, celebrano terroristi che uccidono, stuprano, mutilano e bruciano vivi innocenti. È loro consentito continuare l’incitamento, anche se, nel Regno Unito, sia Hamas che al-Qaeda sono organizzazioni terroristiche messe al bando, e sostenerle può comportare una pena detentiva fino a 14 anni di reclusione.

Quest’ostacolo non sembra essere l’ultimo che Starmer ha in serbo per i cittadini britannici, che a quanto pare il premier intende mettere a tacere. Il consigliere del governo John Woodcock, per reprimere le proteste, ha di fatto chiesto un “lockdown in stile Covid”.

“I nuovi ministri in carica capiranno che l’opinione pubblica britannica li sosterrà in qualsiasi misura riterranno necessaria prendere per tenere sotto controllo questa situazione. Dovremmo ripensare ai giorni del Covid, quando l’opinione pubblica accettava una situazione di emergenza che eravamo pronti a sostenere e i legislatori erano pronti a supportare…

“Durante la pandemia, i cittadini britannici sono stati in grado di sostenere le misure necessarie. Adotterebbero un approccio simile per tenere i rivoltosi lontani dalle strade vedendo l’entità dei danni arrecati alle comunità”.

Il governo sta preparando ulteriori misure di censura. Secondo il Guardian, il ministro dell’Interno Yvette Cooper ha giurato di “reprimere la promozione di ‘convinzioni cariche di odio'” per far fronte alle “lacune del sistema attuale” che “espongono il Paese ad attività di incitamento all’odio o dannose che promuovono la violenza o minano la democrazia”.

Secondo quanto riferito, il governo starebbe altresì vagliando una proposta avanzata dal Centre for Countering Digital Hate per concedere all’Ofcom, l’ente regolatore governativo delle telecomunicazioni nel Regno Unito, “poteri di emergenza che gli consentirebbero momentaneamente di richiedere alle piattaforme online di adottare misure” contro discorsi o informazioni indesiderate.

Inoltre, lo speaker della Camera dei Comuni, Sir Lindsay Hoyle ha di recente chiarito che ritiene che tutto ciò su cui il governo non è d’accordo dovrebbe essere vietato sui social media. Sembra che non ci sia consapevolezza del problema essenziale: chi decide cosa è la disinformazione? 

Hoyle ha affermato:

“La disinformazione è pericolosa. I social media sono un bene, ma sono anche un male quando le persone li utilizzano in un modo che potrebbe causare una rivolta, minacciare o intimidire, insinuando di fatto che dovremmo attaccare qualcuno, beh, è inaccettabile. Ciò che dobbiamo fare è assicurarci che quello che c’è lì sia oggettivo, corretto. In caso contrario, credo che il governo dovrà riflettere attentamente su cosa fare dei social media e su quali proposte di legge presentare al Parlamento…

“Non importa in quale Paese vi troviate, il fatto è che la disinformazione è pericolosa. E nessuna disinformazione, minaccia o intimidazione dovrebbe essere consentita sulle piattaforme dei social media. Dovrebbero essere al servizio del bene e non del male.

“Le idee sono più potenti persino delle armi. Non permetteremmo ai nostri nemici di avere armi perché dovremmo consentire loro di avere idee?”, diceva il dittatore sovietico e assassino di massa Iosif Stalin. Queste parole sembrano essere diventate il motto di Starmer, mentre epura impietosamente la popolazione britannica da coloro che non sono d’accordo con lui, facendo sì che i tribunali infliggano a tutti pene detentive in prigioni sovraffollate, per “scoraggiare” chiunque possa anche solo pensare di dissentire in futuro. I metodi di Starmer erano un tempo riservati esclusivamente a dittature come Cina, Russia e Corea del Nord. Le democrazie occidentali non erano solite condannare la gente a pene detentive di lunga durata per reati di opinione.

A giudicare dal silenzio delle élites politiche e mediatiche occidentali di fronte a questa repressione orwelliana nel Paese che ha donato al mondo la Magna Carta, faremmo bene a ricordare che questa agghiacciante realtà potrebbe presto diventare la nostra.

Robert Williams è un ricercatore che vive negli Stati Uniti.

https://it.gatestoneinstitute.org/21058/regno-unito-la-dittatura-di-starmer