Su Bergoglio dalla Bonino

Emma Bonino (@emmabonino)

Stamane, con enorme sorpresa e piena di emozione, Sua Santità mi ha fatto una graditissima visita. Di Papa Francesco emerge sempre l’aspetto umano straordinario. Già dai presenti che ha voluto donarmi, un meraviglioso mazzo di rose e dei cioccolatini. Sono rimasta molto colpita dalla forza e comprensione dimostratami già dal suo saluto “cerea” tipico piemontese, per le nostre origini comuni. E avermi detto di essere “un esempio di libertà e resistenza” mi ha riempito di gioia.
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Ha lodato l’abortista, anzi l’icona stessa dell’abortismo e dell’ideologia di morte come “esempio di libertà e di resistenza”. Insomma ha approvato i suoi omicidi e la sua promozione politica della morte, droga libera, suicidio assistito…. Bergoglio ha dato così il suo contributo potente ed aperto al Male in quanto tale.

La sola consolazione è che abbiamo così raggiunto la certezza espressa così da Mastro Titta, un interno Vaticano che si cela sotto questo pseudonimo.

Bergoglio Eretico? No, è più Semplice.

Non è Cattolico.

Non è Cristiano.

(e non è nemmeno papa.)

“Seguo con interesse la disputa fra don D’Erasmo marcotosatti.com/2023/10/08/anc e padre Kramer marcotosatti.com/2023/10/07/pad. Succintamente: il primo parla di papa eretico, il secondo sostiene l’ipotesi dell’antipapa. Sono d’accordo con il secondo – e con Cionci, […]

Alle tesi degli eresiologi, vorrei porre una questione contro deduttiva. Può un papa non cattolico essere eretico? La risposta è no.

[…]

L’eresia presuppone studio e sapienza di ciò che si nega. Lutero ne aveva, perfino Maometto pare non ne fosse digiuno

Nulla di tutto ciò è ravvisabile in Bergoglio. Bergoglio nulla sa di non sapere.

Non c’è dubbio che Bergoglio sia un uomo di grande fede. Nei suoi agglutinati mentali però. Racconta storielle maliziose, abbozza ragionamenti tronchi, rimpiazza il magistero componendo liriche mediocri e infantili come si dice facesse Nerone mentre Roma bruciava.

Niente di serio, niente che ricordi un pensiero o una fede coerente e matura.

Gli eretici al contrario sono persone maledettamente serie. Bergoglio sghignazza, si adira, si spaventa e si commuove come un ragazzino al cinema. Quello che interessa all’eretico non è distruggere il potere che discende dalla fede, ma sostituirne il contenuto originale per intestarselo. Lo ha fatto Maometto, lo ha fatto Lutero, ci hanno provato svariati eresiarchi con fortune molto diverse.

Se io avessi dubbi sulla divinità di Cristo o mi convincessi che l’ostia è solo una patatina, abbandonerei la fede cattolica. Con grande dolore, peraltro. Non mi passerebbe neanche per la testa di rifondare o rivoluzionare la Chiesa. Me ne andrei. Non sono un uomo probo e onesto, ma sono vizioso e disonesto fino ad un certo punto. Conosco il limite acciò che la mia disonestà più oltre non si metta.

Bergoglio non è eretico perché non è cattolico, e nemmeno cristiano. Gli elementi a favore di questa tesi sono abbondanti come i funghi dopo la pioggia autunnale.

Bergoglio non sta riformando o rivoluzionando la Chiesa. Non sta creando una Chiesa nuova, più inclusiva e adatta ai tempi che stiamo vivendo. Se questo incontrasse il favore e l’unità dei cattolici in questo momento, si potrebbe persino giustificarlo sul piano culturale, sociale e persino politico e strategico. Sarebbe comunque un errore, ma fatto in buona fede, fondato, lealmente comunicato ai fedeli. Nell’interesse della Chiesa tutta e della verità.

Invece i cattolici o si allontanano da soli – nulla è superfluo come il cattoqualcosismo gassoso di Bergoglio, Spadaro e Ravasi – abbracciando tesi mondane presidiate da figure più abili e smaliziate di lui – e senza palle al piede come la storia, la tradizione e le Scritture – oppure li caccia lui a pedate.

Perché Bergoglio odia i cattolici, quelli bergogliani come quelli fedeli a Cristo e alla Chiesa. Non sa più come manifestarlo, poraccio. Fa quasi tenerezza.

Ma i cattolici niente: lo prendono sul serio, amici e nemici, filialmente e rispettosamente. Immagino abbia frequenti crisi di pianto isterico al riguardo.

Ha quasi novant’anni: cosa volete che gliene importi. Fra poco andrà a concimare la terra, o si farà cremare e disperdere le sue ceneri sul campo del San Lorenzo de Almagro, la sua squadra del corazòn.

Sta distruggendo la Chiesa e basta. È lì per quello. Ha mentito e brigato tutta la vita – chissà quanti come lui e prima di lui non ce l’hanno fatta – per diventare papa.

E lo è diventato al termine di un complotto, mai smentito e ampiamente dimostrato, che ne invalida l’elezione facendo di lui un antipapa a tutto tondo.

Adesso è lì vecchio, grasso e zoppicante, a dondolarsi davanti alle bare degli fratelli defunti con la faccia lunga sfigurata dal tedio per le cose dello spirito.

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Il livore e la rabbia che tracimano dai suoi scritti contro la fede cattolica sono la rabbia e il livore di un uomo malvissuto, che ha recitato una parte da mestierante dell’arguzia sofista e rischia di arrivare sfiancato all’epilogo, cadendo sulla scena senza uno straccio di applauso – il suo pubblico, i suoi mecenati sono così: quando non servi più si sbarazzano di te senza nemmeno una pacca sulla spalla, lui lo sa bene perché lo ha visto fare e lo ha fatto lui stesso ogni volta che ha potuto.

Cosa volete che gliene freghi delle dispute canoniche sulla fattispecie del papa eretico. Mica si parla di lui. Non è cattolico, non è cristiano e non è nemmeno papa.”

La Fine dei Tempi per Questa Generazione si avvicina.

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