(MB. Mi limito a riportare qui gli appelli di Marcello Foa, con la speranza che almeno qualche cittadino cominci a capire che questo governo dello Ius Soli, dei dodici vaccini, dell’insegnamento LGBT a scuola, questo governo agli ordini di Soros, sta stringendo la morsa dell’oppressione su tutti noi
Di Marcello Foa
LA CENSURA AVANZA: You Tube tappa la bocca ad Antonio Rinaldi. E’ gravissimo!
9 ottobre
Qualcuno nei giorni scorsi ha accolto con incredulità la notizia del disegno di legge voluto dal piccolo Grande Fratello Paolo Gentiloni per imporre la sorveglianza di massa sul web – da oggi lo Stato italiano monitorerà per 6 anni tutta la vostra attività sul web, incluse le chat! – e la censura, impedendo ai singoli utenti di accedere a siti scomodi (leggi qui e qui). Il pretesto è quello della violazione del copyright, che in internet significa poter censurare praticamente qualunque sito. Basterà che appaia una foto scaricata dai motori di ricerca e non autorizzata per venire “bannati”.
Lo ripeto da settimane: il disegno, a livello internazionale, è di mettere a tacere le voci davvero libere e, soprattutto, quelle che promuovono idee contrarie al mainstream. Ad esempio quelle di chi si oppone all’euro.
L’opera di normalizzazione avanza rapidamente. In Francia nei giorni scorsi hanno chiuso il blog di un economista del calibro di Jacques Sapir, colpevole di essere troppo eretico, di smontare da tempo i falsi miti della moneta unica e di non essere allineato all’establishment, men che meno al piccolo Napoleone Emmanuel Macron.
Ora vengo a scoprire che You Tube ha chiuso il canale video di Scenarieconomici.it , il sito di Antonio Rinaldi, un altro esponente del fronte no euro. La colpa? Misteriosa. Nella notifica ricevuta da Rinaldi si parla di “ripetute e gravi violazioni delle regole della community” ma non si precisa quali. Come un vero Grande Fratello, You Tube decide di censurare un canale, vestendo al contempo i panni dell’inquisitore e del giudice. Già perché a vagliare il ricorso presentato da Rinaldi è stata la stessa You Tube, respingendolo ovviamente.
Io non posso che esprimere la mia totale, indignata solidarietà ad Antonio Rinaldi, rilevando con rabbia il silenzio dei giornalisti, che non hanno scritto nulla sul disegno di legge Gentiloni e nemmeno sulla censura a Rinaldi. In un caso e nell’altro, siamo stati Claudio Messora (qui l’intervista di Byoblu a Rinaldi) ed io a urlare la nostra indignazione. In perfetta solitudine mediatica.
I miei due post contro il gravissimo disegno di legge del finto buonista Gentiloni sono stati letti in poche ore da oltre 100 mila persone. Numeri impressionanti per un blog. Incoraggianti. Ma quel che sta avvenendo è gravissimo. Chi sarà il prossimo a venire censurato?
La battaglia di Antonio Rinaldi, di Alberto Bagnai, di Claudio Messora, di Enrica Perrucchietti, di Pino Cabras, degli anticonformisti de Gli Occhi della Guerra, mia e di altri pensatori liberi, di qualunque orientamento politico, continuerà; cambiando piattaforme e canali all’occorrenza.
Ma mai come ora abbiamo bisogno di voi. Unite le vostre voci al nostro dissenso! Dimostrate che siamo tanti, tantissimi e che non vi lascerete
intimidire!
Difendete, come noi e con noi, la libertà e la democrazia!
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ALLARME! Gentiloni tenta di far approvare oggi in Senato la censura sul web!
5 ottobre
Oggi in Senato il premier Gentiloni tenterà di far approvare il disegno di legge che introduce la censura e la schedatura di massa sul web. E’ un fatto gravissimo. Ieri ne ho parlato sul blog, lanciando un appello alla mobilitazione, chiedendo un intervento delle forze di opposizione. Matteo Salvini ha risposto, rilanciando l’appello su Facebook, ora mi auguro che i senatori della Lega facciano il possibile per fermare uno dei provvedimenti più liberticidi della storia.
Come spiega l’avvocato Sarzana, che per primo ne ha scritto sul Fatto Quotidiano, il trucco escogitato dal premier Gentiloni è di infilare il provvedimento nel pacchetto omnibus dei regolamenti europei da recepire senza possibilità di modifiche, tra cui 4 righe che anticipano la norma.
Insomma, il liberticida Gentiloni (altro che premier moderato! altro che leader innocuo!) ricorre a un trucco procedurale per tenere all’oscuro l’opinione pubblica. Infatti i media non ne parlano. Così nel silenzio assoluto ( o quasi) si cerca di far passare una norma gravissima che prevede, come ho scritto ieri.
1) i dati internet e telefonici potranno essere conservati per 6 anni, ben oltre le attuali consuetudini internazionali.
2) l’Agcom, ovvero l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, avrà il potere di intervenire sulle comunicazioni elettroniche dei cittadini italiani, allo scopo – in via cautelare si intende, come dubitarne – di impedire l’accesso agli stessi cittadini a contenuti presenti sul web.
Che cosa questo significhi lo spiega benissimo Sarzana con queste parole:
“da oggi con un regolamento dell’Agcom, in Italia si sperimenta la notice and stay down e le piattaforme dovranno rimuovere i contenuti illeciti e impedirne la riproposizione”.
Ora, poiché il web è composto di milioni di informazioni che cambiano in nanosecondi e la maggior parte di questi dati sono all’estero, non c’è modo di conoscere in anticipo la riproposizione dei contenuti che la norma vorrebbe censurare, se non con una tecnica di intercettazione di massa denominata Deep packet inspection. L’unico modo, insomma, di fare ciò che il governo sta per fare approvare, è di ordinare ai provider italiani di “seguire” i cittadini su internet per vedere dove vanno, al fine poi di realizzare questo “impedimento” alla riproposizione, attraverso un meccanismo di analisi e raccolta di tutte le comunicazioni elettroniche dei cittadini che intendano recarsi su siti “dubbi”.
Questo, naturalmente senza alcun controllo preventivo da parte di un magistrato.
Dunque: l’Agcom potrà seguire e memorizzare quel che voi fate. E, ad esempio, se giudicherà inopportuni i contenuti di questo blog vi impedirà di leggerlo. Vi schederanno e vi censureranno
Capito? Solo un regime dittatoriale, forse, potrebbe pensare a norme come queste. Ma in una democrazia mai. Eppure a proporle è proprio il premier di un partito che si definisce “democratico”: il PD del finto innocuo Gentiloni.
Claudio Messora su Byoblu è tornato sull’argomento intervistando Sarzana
Insisto: solo se si rompe il silenzio, adesso, si può sperare di fermare Gentiloni; una norma che è semplicemente inaccettabile, gravissima. Vi vogliono privare della libertà di opinione. Vogliono controllare tutto quello che fate sul web.
URLATE IL VOSTRO NO! Fatelo scrivendo sui social media, tempestando di messaggi i media denunciando il loro silenzio, scrivendo al Senato. Solo Salvini si è mosso. Lo ringrazio di cuore e mi meraviglio che resti solo.
Dove sono gli altri? Berlusconi? Il Movimento 5 stelle? Fratelli d’Italia? Tutti d’accordo con Gentiloni e con il Pd?
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(Quella che hanno instaurato i DEM per conto dei poteri forti transnazionali è una vera dittatura imbavagliatrice, oppressiva, repressiva, corrotta e spietata. Ricordiamo che sono capaci di tutto: anche di questo: