di alessia C.F.
Via che si entra in piena campagna elettorale. Però i risultati già a ottobre erano noti: si formerà un governo tandem che avrà il compito sostanziale di evitare la svendita totale dell’Italia, di proteggerla da una Troika devastante, un tandem che potrebbe permettere “attraverso un potere bi-polare” una minore svendita. Le elezioni ormai sono state pianificate, si sono accontenti pensionati e statali = voto assicurato. La stessa legge elettorale indicava che il potere sarebbe stato bi-polare. L’ennesimo calcio al barattolo, di quello ormai si campa. Però il contentino statali-pensionati è stato un filo eccessivo, quindi mi sa che per evitare l’iva al 25% dovremo prenderci carico di nuove tasse. Cosa possono colpire? Beni immobili, trasporti, settore energetico, sanità…
Dunque inizia la nuova gondola tandem, ehm però l’Europa è in stallo con una Germania senza governo e una Francia che regge il trono: ovvero è il nuovo cane da guardia americano. Però l’Est Europa sta prendendo distanza dalla Europa Occidentale. Il compatto Gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca) ha stretto nuove alleanze con Austria, Croazia e Romania. Nazioni che premono per affermare posizioni nazionaliste, non intendono aderire ai progetti di Bruxelles: non desiderano la creazione degli Stati Uniti d’Europa (http://www.fort-russ.com/2017/12/nationality-free-utopia-united-state-of.html) e fanno già da tempo trattati bilaterali direttamente con Trump, ognuno di loro segue una precisa politica estera e si fanno sempre meno coinvolgere dalla UE. La svolta vera del 2017 è stata la formazione in Europa di un nuovo battitore libero: la Polonia è diventata il leader dell’Europa centro-orientale (http://federicodezzani.altervista.org/la-nazionalizzazione-delleuropa-centrale-la-rinascita-dellintermarium/), su di lei sono intervenuti in modo massiccio Washington e Londra. Una nazione che si è spostata a destra diventando filo-atlantista, ma anche nemico giurato della Germania e della Russia. Quindi la Germania sarà ostacolata per il potenziamento del North Stream. Di fatto si capisce che il 2017 è stato un anno di passaggio che ha consegnato una nuova geopolitica dove Londra e Washington hanno allentato il progetto di integrazione europea per iniziare a lavorare sul nuovo ordine europeo, dove si vedono già emergere i nazionalismi prima citati di Visegrad. Questa cosa nel 2018 andrà sempre più marcandosi, ora la notano in pochi ma di fatto questi sono i giochi.
Qua nella metà Europa rimaniamo in attesa di capire gli sviluppi. Ma gli sviluppi sono chiari: la Brexit è già passata alla seconda fase, la Scandinavia deve affrontare problemi di immigrazione che sono immani. Ma non è la Scandinavia che mi preoccupa, in molti si dimenticano che stiamo sempre vivendo una Guerra Fredda 2.0, ma lo stato che demarca la mezzeria questa volta non è chiaro.
Un anno dove sulla Libia ha vinto la Francia, l‘Italia ha sbagliato la partita sulla gestione “immigrazione” e non è stata nemmeno capace di salvaguardare per la sicurezza energetica nazionale gli interessi di ENI (http://www.lindro.it/libia-eni-tra-ricatti-libici-e-offensiva-franco-russo-egiziana/). Gli interessi della Francia hanno chiramente vinto. Per un intero anno la Libia è stata vista come il problema legato ai flussi migratori, ma la vera partita ENI l’abbiamo persa e i giornali non hanno speso molte parole per spiegarlo al popolo italiano. Comunque oltre ad aver bruciato gli interessi di ENI, verremo anche esclusi dai contratti per la ricostruzione libica attraverso il provvedimento libico che vieta con la direttiva n° 37 (emanata, a metà agosto, dal ministro dell’Economia di Tobruk, Munir Asser) “l’apertura e l’estensione di qualsiasi filiale di aziende italiane in Libia, così come la costituzione di joint venture di imprese libiche con aziende italiane” (http://www.huffingtonpost.it/2017/10/30/haftar-prepara-il-suo-colpo-di-stato-con-il-sostegno-dei-fratelli-coltelli-francesi_a_23260766/). Perdenti su tutta la linea.
E ora arriviamo alla turlupinata dell’anno: i militari italiani verranno mandati in Niger: non fermeranno nessun flusso migratorio.
E se come sempre la classica Italia si conferma col cuore a Est e col portafoglio a Ovest, ecco a Voi la seconda turlupinata dell’anno: il Pentagono in Italia, tutte le spese tutte a nostro carico (http://www.voltairenet.org/article199008.html). Ecco come il Pentagono ci impone di investire i soldi dei contribuenti italiani:
- Aeroporto militare di Ghedi (BS): inizia il progetto da 60 milioni di euro, a spese nostre, per le infrastrutture dei 30 caccia F-35 statunitensi, acquistati dall’Italia, e per le 60 bombe nucleari statunitensi B61-12.
- Base di Aviano (Pordenone), dove sono presenti circa 5.000 militari statunitensi con caccia F-16 armati di bombe nucleari :altri lavori costosi sono stati fatti dall’Italia e dalla NATO.
- Vicenza: spesi 8 milioni di euro a carico in Italia per riqualificare la caserma Ederle e per allargare il residence dove i soldati statunitensi risiedono con le loro famiglie.
- Base americana di Camp Darby (Pisa / Livorno) inizia a dicembre la costruzione della ferrovia – spesa interamente da noi sostenuta – per sviluppare il collegamento della base con il porto di Livorno e l’aeroporto di Pisa. Gli ecologisti dovranno tacere davanti al taglio di 1000 alberi nel parco naturale. Camp Darby è un deposito di armi (missili, proiettili, carri armati e veicoli blindati).
- A Napoli la nuova sede della NATO si spenderanno “nostri” 10 milioni per la nuova viabilità attorno al quartier generale.
- Amendola (Foggia): eseguiti i lavori per il Predator.
- Sigonella (Sicilia): oltre $ 100 milioni di lavoro fatti da USA, NATO e Italia. La base serve per operazioni in Medio Oriente, Africa ed Europa dell’Est. Da qua partono missioni, operazioni “scudo anti-missile” statunitense, operazioni in una funzione anti-Russia. Lì sta per essere installato Jtags (https://en.wikipedia.org/wiki/Joint_Tactical_Ground_Station). Il Parlamento italiano però è a conoscenza che tale decisione strategica mette l’Italia in prima linea in caso di scontro nucleare.
Il MO potrebbe veramente scoppiare, la politica di Trump va in quella direzione: una bella guerra di 10 anni che coinvolge tutto il MO, petrolio che sale alle stelle, Russia e Cina che questa volta mettono insieme boots on the ground. E se veramente accade cosa farà la UE? Sarà pronta a prendersi in carico una sfilza interminabile di attentati? Eh questo lo vorrei chiedere alle belle anime di Bruxelles che non hanno capito che i giochi sono cambiati. Volatili per diabetici per tutti?
Alessia C.F. (ALKA, così di solito mi firmo)