Cari italiani
È tornata l’estate. Ho voglia di uscire a fare passeggiate, non stare al computer per nove ore al giorno a scrivere pezzi ponderosi che non smuovo nessuno dai suoi pregiudizi. Mi limito a mostrare alcune foto. Se non cogliete in esse il ghigno di Lucifero e il iato rovente di SatQUna, mi spiace per voi.
Aquarius, da Napoli a Palermo i sindaci contro Salvini: “I nostri porti sono aperti. È senza cuore e viola le norme”
Luigi De Magistris e Leoluca Orlando danno la loro disponibilità ad accogliere la nave Aquarius con a bordo gli oltre 600 migranti. Il sindaco di Messina: “La nave è diretta qui, no a diktat: il porto è aperto”. Falcomatà (Reggio Calabria): “Disponibili come sempre”. Pd: “Rischi umanitari, parli Conte”.
Ad illustrazione dei noti versi:
“Noi siamo da secoli
calpesti e derisi
perché non siam popolo
perché siam divisi”.
Orlando appartiene a quella inamovibile cosca che Leonardo Sciacia chiamò Professionisti del’Antimafia. De Magistris viene dalla magistratura manettara, persecutoria e intercettatrice, e nello stesso tempo inetta, incompetente e arbitraria, che è una delle principali palle al piede per la ripresa italiana. Adesso, obbedendo al loro settarismo, hanno raggiunto il vertice della irresponsabilità. Si riendono conto che, se Salvini perde, sono aperte – irreversibilmente – le porte ad una invasione senza limiti, a milioni, rovinosa per tutti, gestita da poteri finanziari capaci di armare flotte e stipendiare equipaggi per mesi. Ma loro, per sconfiggere un Salvini, sono pronti a fare all’Italia qualunque danno, irreversibile.
Di cosa stiamo parlando
di una nave di 77 metri, 1810 tonnellate, appartenente ad una società per azioni tedesca. Battente bandiera di Gibilterra. Mi pare di ricordare che una nave è un pezzo del territorio della nazione di cui batte la bandiera. Quindi, quando una nave tedesca con bandiera di Gibilterra accoglie dei profughi a bordo, il luogo di prima accoglienza diventa Gibilterra. Non l’Italia.
Gino Strada ha ammesso che questi “salvataggi” sono stati pre-organizzati ed orchestrati per sfidare il nuovo governo:
LA MINACCIA DI GINO STRADA: “PREVEDO ONDATA DI SBARCHI” CONTRO SALVINI
(uno degli oligarchi che prendono milioni)
Qui, cosa si cela dietro il business dell’accoglienza:
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1601343606643405&id=355062777938167&_rdr
Eugenio Scalfari, il socio di De Benedetti (che mai restituì 600 milioni al Montepaschi) e il confessore di Bergoglio, istiga alla guerra civile, nel nome dell’oligarchia:
Hanno già pronte le loro legioni:
“La Camusso tra i froci è l’emblema del tradimento della sinistra nei confronti del popolo” (Borgognone)
Blocco navale nell’Adriatico su ordine di Romano Prodi, era il 1997
Blocco navale nell’Adriatico su ordine di Romano Prodi, era il 1997
Intanto l’Europa si commuove per Penka, entrata in Bulgaria senza i dopcumenti sanitari che la UE prevede, obbligatoriamente, per ogni animale che entri nell’Unione. Per ogni animale, ma non per ogni uomo.
Dal Corriere:
«Save Penka», il caso diplomatico della mucca bulgara che finisce in Serbia (e rischia la macellazione)
L’animale ha oltrepassato il confine dell’Unione europea. Nonostante sia incinta, ora è stata messa in quarantena e rischia di essere macellata. Scatta la mobilitazione online per salvarla e il caso arriva fino al Parlamento Ue
L’animale, colpevole di essere uscito dall’area comunitaria, ora si trova in quarantena e rischia la macellazione. Come vogliono le regole dell’Ue, che non permettono l’arrivo nel loro territorio di nessun animale sprovvisto di documenti sanitari. E Penka, essendo finita in Serbia illegalmente, non li aveva.
Il caso è stato denunciato dalla Organizzazione per la protezione animale della Bulgaria, «Four Paws» ed è stato poi ripreso dalla stampa internazionale, in articoli che lamentano l’assurdità delle leggi comunitarie. Su Twitter è nato l’hashtag #savePenka e su Change.org [di Soros] è stata lanciata una petizione per chiedere che l’animale venga liberato.
Se non sentite qui l’alito satanico, ne siete posseduti. Io vado a passeggiare.