Certamente già i lettori sanno che la Procura di Nanterre ha ordinato che venga sottoposta a perizia psichiatrica Marine Le Pen, segretaria del Rassemblement National (ex FN) e parlamentare all’Assemblea. Ciò, nel quadro di un’incriminazione per “la diffusione di messaggi violenti su Internet, articolo 706-47-1 del codice di procedura penale” francese. La parlamentare ha commesso il delitto di aver postato foto di atrocità commesse dai terroristi islamici del’ISIS: un soldato siriano schiacciato da cingolati, il corpo del giornalista James Foley decapitato, un pilota giordano bruciato vivo.
Bisogna spiegare perché. Ciò è avvenuto nel dicembre 2015, quando la Francia è stata colpita dai sanguinosi attentati firmati da Daesh. Il giornalista della tv ebraica BFM-TV, Jean-Jacques Bourdin, ha dedicato la trasmissione alla seguente insinuazione: la crescita del Front National si accompagna alla crescita del jihadismo, “lo scopo di Daesh è di spingere la società francese al ripiegamento identitario” e al voto per il Front….
Un tipo di insinuazione mediatica che ben conosciamo. La Le Pen ha giudicato “un parallelo immondo” l’accostamento fra il Front e l’ISIS, e a scopo dimostrativo ha postato le foto atroci, con la scritta: “Daesh è questo”.
Immediatamente incriminata dalla “giustizia”, per aver postato questo foto “violente” (anche se già viste e pubblicate), adesso la procura le ingiunge di sottoporsi a visita psichiatrica obbligatoria; lo psichiatra dovrà verificare se la signora è “colpita da una turba psichica o neuropsichiatrica che ha abolito la sua capacità di discernimento” nel postare quelle immagini. Pare che questo genere di procedura sia “normale” e sistematica in questi casi di postazione di immagini violente sul web.
Nel postare l’ingiunzione tribunalizia, la Le Pen ha commentato: Questo regime comincia VERAMENTE a far paura”.
C'est proprement HALLUCINANT. Ce régime commence VRAIMENT à faire peur. MLP pic.twitter.com/WCX6WBCgi4
— Marine Le Pen (@MLP_officiel) September 20, 2018
E’ appena il caso di ricordare che il trattamento psichiatrico per gli oppositori era una specialità praticata nell’Unione Sovietica; oggi viene inaugurata nell’Europa occidentale. Né sarà limitata la sola Francia.
Sta infatti nascendo, nel silenzio generale dei media mainstream e dei governi, la Procura Europea: che ci toglierà la sovranità anche nel campo penale, con le conseguenze che non è difficile immaginare:
Salvini a rischio. Nasce Procura Ue Potrebbe decidere su Italia e immigrazione
titola infatti Affari Italiani, il giornale online che (unico) ha dato alla notizia il giusto rilievo.
Ecco il corpo dell’articolo:
E come vedete, già 22 stati hanno ceduto la sovranità penale ad una procura d’accusa che sottrae gli imputati al giudice naturale – fra cui ovviamente l’Italia: l’Italia di Gentiloni, di Renzi, del PD. Ma se il nostro governo non si affretta a spezzare questa catena ulteriore, avrà fatto un passo decisivo verso il nostro servaggio. E avrà dato un’arma terribile in mano ai nostri procuratori faziosi e già onnipotenti, contro quei politici che essi giudicano avversari ideologici, come Salvini agli occhi del procuratore di Agrigento.
E’ esattamente quel che profetizza da anni Vladimir Bukovski, scrittore e ex dissidente sovietico: la UE sta diventando sempre più simile all’URSS.
Ogni giorno bisogna diventare più coscienti che quella verso questa UE è una vera lotta di liberazione – per la riconquista della libertà e dell’uguaglianza nel consesso europeo, dove siamo stati ridotti a inferiori e subalterni.