PICCOLA NOTA IN MARGINE AL CASO PELL
Soltanto alcune brevi riflessioni a seguito del caso Pell.
Pedofllia e omosessualità sono problemi che l’umanità conosce da sempre (vogliamo chiamarle malattie psicologiche, come fino a qualche decennio fa erano considerate prima che fosse imposto, per via politica e giudiziaria – non certo scientifica – che non lo sono?). Per la Chiesa cattolica sono, come tutti i mali, conseguenza della precarietà ontologica dell’uomo chiuso allo Spirito. Ora, proprio per questo, esse sono presenti in ogni epoca, ambiente, luogo e circostanza. Solo per restare al mondo anglosassone così solerte contro tutto ciò che è cattolico, pare che casi di pedofilia e omosessualità coinvolgano, con frequenza anche rabbini, imam, pastori protestanti. Anche militari, collegi, università. Eppure alla ribalta mediatica arrivano solo i casi, veri o presunti, che coinvolgono sacerdoti cattolici. Il motivo? Presto detto: è evidente che ciò che per i cristiani è il “mondo”, ossia non la creazione di per sé buona ma essa in quanto deturpata dal peccato dell’uomo e quindi maldisposta verso lo Spirito, non può non approfittare delle umane debolezze degli esponenti della Chiesa che pretende di essere portatrice dell’unica Verità direttamente rivelata da Dio, dal Dio Crocifisso.
Prendere un sacerdote con le mani nel sacco è esattamente ciò che fa esultare il “mondo”: «vedete costoro che vengono a dirci che sono inviati da un Dio tutto Amore e Purezza? Ecco, sono corrotti come gli altri, più degli altri». A un minor livello di responsabilità il ragionamento vale anche per i cristiani laici. Questo è il motivo per il quale un caso di pedofilia tra i rabbini, gli imam, i luterani ed altri non fa lo stesso chiasso globale di un caso di pedofilia tra i sacerdoti cattolici. Ma questo è anche il motivo per il quale i candidati al sacerdozio dovrebbero essere selezionati secondo criteri più rigorosi e per il quale i laici cristiani dovrebbero vivere in modo più conforme al Vangelo invece di semplicemente predicare.
Siamo tutti peccatori, è vero! Nostro Signore lo sapeva benissimo che Simon Pietro lo avrebbe rinnegato eppure lo ha messo a capo della Chiesa: una sfida per la mentalità, questa sì, bigotta del “mondo”. Egli ha voluto una Chiesa Santa ma poggiata sulla spalle di poveri peccatori. Anche per evitare, ne sono convinto, che noi cristiani, come sovente è purtroppo accaduto, montassimo in superbia sentendoci “troppo eletti” e dimenticandoci che non siamo stati noi a scegliere Lui ma Lui a scegliere noi. I cristiani saranno giudicati con un metro più severo degli altri.
Ma – ed è questo che vorrei sottolineare – gli altri, i quali a loro volta si credono superiori perché alieni dalla “repressione clericale” compresa quella sessuale, non devono pensare di essere esentati dal giudizio. Che per essi potrebbe essere tremendo. Rischiano, infatti, una delle colpe più gravi: l’ipocrisia. Quella dei farisei, che si sentivano superiori ed il meglio del popolo ebraico. Gli attuali antagonisti e critici dei vizi dei prelati e dei cristiani in genere guardano la trave – perché purtroppo di trave si tratta e non di pagliuca – nell’occhio dei cattolici, processano la Chiesa, ma hanno anch’essi la loro trave conficcata in entrambi gli occhi. Per questo avranno anche loro una inaspettata sorpresa a cospetto di Colui che è l’unico Vero Giudice, perché giudice dei cuori e non ha bisogno, come noi poveri uomini, di prove documentali per capire l’an ed il quantum della responsabilità di ciascuno.
Luigi Copertino