“In Francia, due chiese vengono profanate ogni giorno in media. Secondo PI-News , un sito di notizie tedesco, 1.063 attacchi a chiese o simboli cristiani (crocifissi, icone, statue) sono stati registrati in Francia nel 2018. Questo rappresenta un aumento del 17% rispetto all’anno precedente (2017), quando 878 attacchi sono stati registrati – il che significa che tali attacchi vanno solo di male in peggio”.
Riporto un articolo di Raymond Ibrahim (un cristiano orientale) dal sito Russian Faith:
“Un rapporto tedesco dell’11 novembre 2017 – prosegue – ha rilevato che solo nelle Alpi e in Baviera sono state attaccate circa 200 chiese e molte croci sono state infrante: “La polizia sta attualmente affrontando più volte le profanazioni della chiesa, i perpetratori sono spesso giovani rivoltosi con un passato migratorio. ” Altrove sono descritti come ” giovani islamisti “. Nelle regioni europee con grandi popolazioni musulmane, sembra esserci un aumento concomitante di attacchi a chiese e simboli cristiani. Prima di Natale 2016, nella regione del Nord Reno-Westfalia in Germania, dove risiedono oltre un milione di musulmani , circa 50 statue pubbliche cristiane (comprese quelle di Gesù) sono state decapitate e i crocifissi sono stati rotti.
Nel 2016, in seguito all’arrivo in Germania di un altro milione di migranti per lo più musulmani, un giornale locale ha riferito che nella città di Dülmen “non passa giorno” senza attacchi a statue religiose nella città di meno di 50.000 persone, e immediate vicinanze. ”
Feci e ostie calpestate
In Francia sembra anche che dove aumenta il numero di migranti musulmani, così come gli attacchi alle chiese. Uno studio del gennaio 2017 ha rivelato che “gli attacchi estremisti islamici contro i cristiani” in Francia sono aumentati del 38%, passando da 273 attacchi nel 2015 a 376 nel 2016; la maggior parte si è verificata durante il periodo natalizio e “molti degli attacchi si sono verificati nelle chiese e in altri luoghi di culto”.
Come esempio tipico, nel 2014 un musulmano ha commesso ” atti di vandalismo ” all’interno di una storica chiesa cattolica a Thonon-les-Bains. Secondo un rapporto (con foto) egli “rovesciò e spezzò due altari, i candelabri e i leggii, distrusse statue, abbattè un tabernacolo, rigirò una enorme croce di bronzo, fracassò una porta della sagrestia e persino ruppe alcune vetrate”.
Ha anche “calpestato l’Eucaristia”.
La profanazione delle Sacre Specie e della Presenza Reale è una costante in questi attacchi: tra le chiese profanate in Francia nel solo mese di febbraio e marzo, “i vandali saccheggiarono la chiesa di Notre-Dame des Enfants a Nîmes e usarono gli escrementi umani per disegnare una croce lì; il pane consacrato fu trovato gettato fuori nella spazzatura. Nel Nord europeo, dove la desertificazione cattolica è più definitiva che da noi , le chiese sono abbandonate da fedeli e prive di preti, non c’è presidio né sorveglianza – e tanto meno protezione a parte del popolo, non più cristiano.
Emmanuel Todd, il sociologo, ha parlato di “cattolici-zombie”: anche in quelle regioni che avevano resistito alla secolarizzaizone rivoluzionaria – la Vandea, la Bretagna – si sono decristianizzate dopo il 1970. Più severo il saggista Nicolas Bonnal: “Questi cato-zombi che subiscono la distruzione delle loro chiese senza reagire è esemplare. Non ne costruscono più da secoli, e le guardano bruciare l’una dopo l’altra – questi morti viventi ci meravigliano, che hanno anche perduto con questo papa, “vecchio idolo che si adora per abitudine” (diceva Montesquieu) l’apparenza di fusto demografico che era il loro carattere fino a poco fa”.
Il punto più allarmante è che leggi e giudici, media e politici, coprono questi delitti. Scrive il rapporto:
“Quasi nessuno scrive e parla dei crescenti attacchi ai simboli cristiani. C’è un eloquente silenzio sia in Francia che in Germania sullo scandalo delle profanazioni e sull’origine dei perpetratori … Sui media non una parola, nemmeno il minimo indizio che potrebbe in ogni caso portare il sospetto dei migranti … Non sono i perpetratori che rischiano, ma coloro che osano associare la profanazione dei simboli cristiani alle importazioni di immigrati; vengono accusati di odio, incitamento all’odio e razzismo “.
Ma il silenzio più assoluto ed eloquente su queste continue a crescenti profanazioni – dell’Eucarestia! Di Cristo in corpo, sangue, anima e divinità! – e quello della Chiesa gerarchica. Il Vaticano tace sui crimini musulmani per amore degli “Immigrati” da accogliere “senza discriminazioni”. Ma almeno potrebbe chiedere, esigere magari, dai governi europei una protezione delle chiese – gli edifici – da questi vandalismi, con presidi di polizia?
Nulla. Perché il nome del primo vandalizzatore, lo conosciamo.
Ha cominciato lui. Si danno al vandalismo, allegramenti, i teologi alla moda e i preti popolari.
E continuano i prelati. Perché è vandalismo quelllo che con dolore accusa
Costanza Miriano sulla diocesi di Torino
Quindi alla fine la diocesi di Torino è andata avanti, e dopo avere rimandato ha infine tenuto davvero il corso per “insegnare la fedeltà alle persone dello stesso sesso”.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica però continua ad annunciare che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati, quindi non vedo come una diocesi della Chiesa Cattolica possa permettere che si insegni la fedeltà a un disordine. Come si può insegnare a rimanere in qualcosa che ferisce l’uomo nella sua più profonda identità, come si può aiutare qualcuno a rimanere nel peccato, che vuol dire “sbagliare mira”? E’ come se una mamma che vede suo figlio che si fa del male lo aiutasse a rimanerci sempre più dentro.
E’ legittimo (e anche molto comune) pensarla diversamente, ma non è legittimo insegnare diversamente a nome della Chiesa Cattolica, perché la Chiesa ha duemila anni di storia, si fonda sul sangue dei martiri, consegna un sapere che non è di nessuno se non di Cristo, e nessuno lo può modificare a suo piacimento.
Si può sempre fondare un’altra chiesa, ma non si può fare quello che si vuole della nostra”
E’ il sangue dei martiri, degli apostoli (che non ha mai condonato la sodomia) e di Cristo stesso che questi prelati vandalizzano.
“Ovviamente l’obiezione più comune, che alcuni fanno persino in buona fede (non chi dovrebbe conoscere la nostra fede, come per esempio padre Martin e molti altri), è che la Chiesa come madre deve amare tutti i suoi figli, inclusi quelli che hanno attrazione verso lo stesso sesso. Ma la Chiesa, proprio perché ama, vuole che ogni uomo realizzi il disegno di Dio, perché sa che solo così potrà essere pienamente felice.
“Dunque un sacerdote della Chiesa cattolica non può fare, in un convento, a nome dell’autorità di cui è rappresentante, un corso per insegnare a essere fedeli a qualcosa che non permette di entrare nel regno dei cieli secondo la stessa Chiesa che gli dà l’autorità di parlare”.
Dunque questi pseudo-caritatevoli pieni di “amore” per i “diversi” calpestano la carità – se ne infischiano di condannare questi sviati alla dannazione eterna , a cui evidentemente non credono più. Ma così ovviamente incorrono nella minaccia di Gesù: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare”.
Ma credete forse che il vescovo di Torino sia colpito dalle osservazioni addolorate di una fedele? Eccolo ì che partecipa ballonzolando ad una manifestazione di pesante doppio-senso omosessuale:
La canzone “YMCA”, infatti non è una celebrazione musicale della Young Men’s Christian Association ma al contrario ne è uno derisione; nel testo si fa tra l’altro riferimento all’abitudine, comune fra gli uomini omosessuali di frequentare le palestre annesse agli ostelli, frequentatissime dai giovani proletari, come luoghi di approccio e incontro a scopo sessuale. La canzone si rivolge infatti a un giovane uomo (”young man“), che viene invitato alla YMCA per scoprirne le gioie. Il tema affrontato per mezzo di doppi sensi e allusioni maliziose, tali da suonare innocenti per coloro che non fossero a conoscenza della valenza omosessuale che aveva la frequentazione di quelle palestre. Il doppio senso è particolarmente evidente nei versi You can do… whatever you feel! (puoi fare tutto quello che senti), You can hang on with all the boys (puoi andare in giro con tutti i ragazzi), No man does it all by himself (nessun uomo fa tutto da solo).
Mancanza profondissima di carità verso gli ebrei mostra la nuova Chiesa quando – nel testo ratzingeriano – intitolato “I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili”, si respinge, da parte cattolica, la cosiddetta “teoria della sostituzione”, secondo la quale Israele, per aver rifiutato di riconoscere Gesù Cristo come messia, avrebbe cessato di essere portatore delle promesse di Dio, in questo “sostituito” dalla Chiesa. E dove si sostiene con decisione che tra Dio e il popolo d’Israele perdura una “alleanza mai revocata”.
Il corollario è che gli ebrei non hanno bisogno di credere al Messia chiamato Cristo e possono aspettarne un altro;che non devono essere convertiti, naturalmente.
Così, per fare un atto poltticamente corretto, Ratzinger compie una mancanza di carità ssoluta verso gli ebrei che vuole compiacere. Non solo si abbandona a un suo individualissimo “Libero esame” della “sola Scriptura” infischiandosene totalmente della Tradizione, che nel cattolicesimo è co-essenziale . Egli rinnega anche la “Scriptura”,perché è negli Atti degli Apostoli 4 che (riferisce San Luca, l’autore), trascinati gli apostoli al Sinedrio per aver guarito uno storpio,
“ Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo. In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».
“Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
“All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».
Quello che sta dicendo Pietro – il primo Papa – ai dirigenti ebrei non è politicamente corretto. Dice Cristo che voi avete ucciso – ciò che la neo-Chiesa vieta ai fedeli di dire, anzi solo di pensare.
Ma soprattutto, Pietro avverte “che la pietra che voi avete scartato è diventata pietra d’angolo.” Che “c’è salvezza”, una sola, non una per gli ebrei e una per i cristiani. E quando questi “si sentono trafiggere il cuore” d’aver ucciso il Messia e chiedono: “Cosa dobbiamo fare?”, Pietro non risponde: aspettate il prossimo Messia che arriva apposta per voi.
Non gli dice: tranquilli, che le promesse di Dio sono irrevocabili. Gli dice: se non vi convertito a quel Messia che avete ucciso voi, sarete dannati, “perché in nessun altro c’è salvezza”. Dice: “Ciascuno di voi si faccia battezzare in Gesù”, ciascuno e tutti indistintamente. Senza eccezione.
E lo dice “ripieno di Spirito Santo”, divinamente ispirato, tanto da far impressione ai sacerdoti e farisei e dirigenti giudei. Ora, gli ultimi Papi, con quale faccia smentiscono il primo, oltretutto un ebreo , come ebrei sono tutti gli apostoli , ha accettato Cristo perché “tu solo hai parole di vita eterna”? Sono anche loro ripieni di Spirito Santo, che gli insuffla una nuova dottrina?
Come lo dimostrano? Come fanno a infischiarsi, loro teologhi, loro studiosi dei testi – di San Paolo (ebreo) che avverte i Galati: “Se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema!”. E ai suoi convertiti di Colosso insiste: “Fratelli, fate attenzione che nessuno faccia di voi la sua preda con la filosofia e con vuoti raggiri ispirati dalla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non di Cristo: perché è in lui che abita tutta la pienezza della divinità”.
Ratzinger, con vuoti raggiri filosofici ispirati dal mondo, sta dunque calpestando non solo la parola di Cristo, ma Cristo stesso, che è tutt’uno con la Parola.
I primi vandali, sono stati loro. I satanici islamici che hanno voluto ed accolto, dopo aver devastato le chiese coperti della loro complicità, sgozzeranno anche loro – anche noi.
Una lancinante risposta di padre Kramer, prete perseguitato: ricorda giustamente che “Nostro Signore Gesù Cristo ha predicato la sua dottrina ai Giudei, dicendo loro: “Perché se non credi che io sono il Messia , tu morirai nel tuo peccato”. (Giovanni 8:24).
Ma poi padre Kramer aggiunge: “La dottrina di Ratzinger è un insulto intollerabile per tutti quegli ebrei-cattolici che hanno sofferto il rifiuto, l’esclusione, la persecuzione, la violenza e persino il martirio dai tempi apostolici ai giorni nostri per aver commesso l’errore di abbracciare la fede nel Signore e nel Donatore della vita, nel cui Santo Nome solo c’è la salvezza, e in nessun altro
“Se la dottrina di Ratzinger è giusta, allora tutti quegli ebrei che seguirono Cristo e furono battezzati nella sua Chiesa avrebbero seguito la strada sbagliata, poiché si dice che la via della salvezza per gli ebrei non richiede la fede in Gesù Cristo, né l’adesione alla Legge del suo Nuovo e Patto eterno, predetto da Geremia. (Ger 31:31) La dottrina di Ratzinger è uno schiaffo in faccia a tutti gli ebrei-cattolici cui si rivolge la Lettera agli Ebrei, che abbandonarono l’osservanza mosaica e abbracciarono l’osservanza della nuova legge di Gesù Cristo per raggiungere la salvezza . In effetti, il mio bisnonno, Francis Kramer, avrebbe sbagliato a seguire Cristo piuttosto che seguire la tradizione della sua famiglia di osservanza talmudica, se l’osservanza dell’Antica Alleanza fosse sufficiente per gli ebrei, e se la fede in Cristo e l’obbedienza alla sua legge non fossero anche del precetto divino per gli ebrei. Eppure questa assurdità è la conseguenza logica dell’eresia di Ratzinger”.
Ecco il vandalismo più profondo, e lo sente padre Kramer come un insulto e quanti ebrei con lui. A cominciare da Puierto a Paolo, da Giovanni e Tommaso….Ilò silenzio dei queste gerarchie davanti alla devastazione degli “immigrati” musulmani, è un’ammissione di complicità. Ci sono gli esecutori. E ci sono i mandanti.
Mentre finivo questo articolo, già troppo lungo per chi non è credente, viene diffusa la notizia:
Illustri studiosi laici ed ecclesiastici accusano Papa Francesco di eresia in una Lettera Aperta
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/04/illustri-teologi-e-studiosi-accusano.html?m=1
E’ la speranza di un risveglio.
Commento di Luigi Copertino che completa l’articolo:
A questo articolo – che è certamente molto allarmante dal punto di vista delle contingenze epocali – accompagno queste osservazioni:
– se un cristiano d’altri tempi, uno dei tanti santi antichi, magari di quelli che hanno avuto la grazia profetica di sbirciare qualcosa del futuro della Chiesa, tornasse oggi in terra non avrebbe esitazioni nel dire, a fronte dello spettacolo descritto nell’articolo, che tutto ciò ha un nome ben noto: “abominio della desolazione”;
– gli immigrati islamici sono da tenere sotto controllo, rispedire a casa laddove possibile, ma senza dimenticare che i loro atti vandalici contro le chiese – spesso perpetuati da giovani di seconda generazione del tutto assimilati ai nostri giovani occidentali in quanto a nichilismo (del resto sono sicuro che molti di quegli attacchi portano la firma degli antagonisti ed anarcoliberatri vari) – sono a termine di Corano atti blasfemi per lo stesso islam: sicché quelli non sono buoni islamici come tanti occidentali non sono buoni cristiani e sia gli uni che gli altri sono soltanto islamici e cristiani nominali, sociologici;
– le reponsabilità dei prelati e dei teologi à la page nella desertificazione di ciò che un tempo fu la Cristianità sono palesi e pesantissime, sicché la prinicpale responsabilità di quanto accade anche in termini di atti vandalici contro le chiese è sopratutto di costoro, pastori e teologi infedeli perché è legge naturale che uno spazio vuoto o reso vuoto venga poi occupato da altri (e quindi non è un caso che l’immagine di Cristo capovolto sia una trovata del vescovo locale e non certo di un mussulmano);
– in merito alla “teologia della sostituzione” c’è una tendenza nel mondo tradizionalista che la equivoca in temrini quasi marcioniti (ed è a questa tendenza che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, magari eccedendo a loro volta nel senso opposto, hanno cercato di mettere rimedio). La “teologia della sostituzione” come rintracciabile nel Vangelo ed in San Paolo (Lettera ai Romani) NON DICE che Cristo ha inventato un’altra religione ma piuttosto che gli ebrei non riconoscendolo come Messia si sono essi messi al di fuori dell’Alleanza, almeno fino alla fine dei secoli, sono stati cioé recisi dall’Olivo Santo ossia dall’Israele teologale fondato sulla vocazione di Abramo. Gesù Cristo ha universalizzato il Vero Ebraismo, che già nell’Antico Testamento è annunciato come aperto a tutti i popoli perché la Rivelazione, provvisoriamente “incarnata” nella storia di un popolo appositamente “inventato” da Dio vocando Abramo (che prima della vocazione era un pagano come tutti gli altri), è la Rivelazione Originaria adamitica ovvero Universale e non la religione di un solo popolo.
Sicché l’espressione “Alleanza non revocata” non è affatto fuori della Tradizione laddove viene intesa nel senso di Alleanza preliminare alla Nuova Alleanza definitiva. Quest’ultima non può sussistere senza quella preliminare e se questa viene meno viene meno anche quella. Come accade per il contratto definiitvo che ha la sua radice e fondamento giuridico nel contratto preliminare che esso perfezione ed adempie ma non revoca. Poi, come detto, attualmente gli ebrei si sono messi fuori della stessa Alleanza preliminare o sono rimasti ad essa bendandosi gli occhi di fronte al suo compimento ed admepimento, al contratto definitivo. Leggere invece la “teologia della sostituzione” come invenzione di un’altra religione al posto di quella Originaria, come pensano non a caso molti ebrei (ai quali in tal modo si finisce involontariamente per dare ragione), equivale a non leggere né il Vangelo né san Paolo come intesi dagli apostoli testimoni ocualri di quanto detto e fatto da Gesù Cristo;
– in merito alla lettere con accuse di ambiguità verso l’attuale Papa, spesso concettualmente non prive di argomenti, si resta tuttavia assaliti dal dubbio quando si va a leggere il nome dei firmatari e si evince chiaramente che tra essi ci sono diversi teocons politicamente schierati con l’ideologia bushista e questo porta alla domanda se costoro sono interessati davvero alla purezza della fede oppure ad essa guardano strumentalmente per scopi di ben altra natura?
Luigi Copertino