26 gennaio 2016, di Daniele Chicca
GINEVRA (WSI) – I mercati finanziari sono drogati e le potenze economiche più importanti non stanno registrando miglioramenti, come dimostrano tutti i dati macro pubblicati sinora. Un’altra bolla è stata creata sui mercati, a danno di molti e a vantaggio di pochi.
La situazione è talmente grave, secondo il presidente del Consiglio del Ticino Pierre Rusconi, che quest’anno il mondo rischia di vivere una crisi più grave ancora di quella del 2008. Più grave perché questa volta vedrebbe coinvolti anche i paesi dei mercati emergenti che otto anni fa erano stati risparmiati.
“Il caos può già scoppiare nel 2016. La finanza continua a comandare il mondo e ha speculato sui soldi immessi per rilanciare l’economia. Il mercato è dopato“.
I numeri, secondo la personalità politica svizzera del partito conservatore dell’UDC, sono sempre più recessivi, e la situazione è critica da ormai cinque anni. “Non si può andare avanti così ancora a lungo perché gli strumenti utilizzati dalle banche centrali avranno presto una fine. Basta citare l’esempio della Banca Nazionale Svizzera, che è passata in depositi di valuta estera a sostegno del franco da 50 a 550 miliardi negli ultimi 10 anni”.
Anche quella che è percepita come una struttura solida come l’economia Svizzera è a rischio. La Banca centrale elvetica, che – preoccupata dalla forza del franco sta attuando una politica di tassi negativi penalizzando pensionati, banche e investitori – è infatti anch’essa sull’orlo del baratro, sempre secondo Rusconi. Se si mette male e la bolla scoppia, “assisteremo a una pesantissima svalutazione delle riserve, perché il denaro che abbiamo acquistato oggi è solo carta”.
“Rischiamo di mettere a bilancio delle perdite miliardarie che andranno a scapito di tutti, sia nel pubblico che nel privato: confederazione, cantone, comuni ed economie in generale”.
Un’altra bolla finanziaria è stata creata
“I soldi immessi dalle banche nazionali per rilanciare l’economia non sono arrivati alle aziende che producono e si sono fermati alla finanza che li ha utilizzati in modo speculativo. Allo stesso modo in cui è stato fatto con i subprime nel 2008. Né più, né meno. Si sono gonfiate le borse attraverso un mercato dopato, creando così un’altra bolla”.
In un’ottica del genere le divisioni che si andranno a creare rischiano di generare un protezionismo insormontabile e persino una guerra mondiale. Il pericolo è inoltre di un rialzo delle materie prime e in particolare delle derrate alimentari. “Storicamente quando ci sono difficoltà di questo tipo i beni di rifugio legati alla sopravvivenza tendono a risalire. Si affamerebbe ulteriormente il terzo Mondo“.
Per mettersi al riparo da uno scenario apocalittico di questo tipo, Rusconi consiglia di comprare immobili, terreni fisici e oro, osservando come ci sarà un ritorno degli investimenti nei “metalli che fanno da pendant al mercato delle monete”.
Fonte: Libera Tv e Corriere del Ticino