La membra tedesca del direttivo della BCE, Sabine Lautenschläger (guardate la faccia: da minimum di Maunder…) si è dimessa sbattendo la porta. Tutti i media fanno finta di non capire, e dicono che la tedesca se ne va per suo assoluto disaccordo con la politica di espansione monetaria di Mario Draghi.
Draghi che fra qualche settimana non ci sarà più? L’atto di ostilità della Lautenschlager è contro la signora che subentrerà a Draghi da novembre. Madame Lagarde si troverà alla testa di una BCE in cui il socio di maggioranza, se n’è andato. Come nelle riunioni di condominio, Berlino fa mancare i millesimi (ne ha quasi il 30%). Perché questa ostilità preventiva? Ovviamente, perché la Lagarde porterà l’esigenza già delineata da Draghi nei suoi discorsi d’uscita (comodo..) che gli stati devono spendere di più, specie quelli in surplus. E’ un attacco preventivo al cambio di strategia che è necessario in tempi di gravissima recessione come quelli che stanno precipitando. Un’ espansione della spesa pubblica che gli stessi industriali tedeschi e gli economisti tedeschi che contano, ormai chiedono ed implorano.
Ma la Merkel ha detto no. Ha detto no anche ai suoi industriali e a quelli dentro il suo governo che sarebbero per aumentare un po’ il debito pubblico. L’ha anche detto giorni fa, in un congresso organizzato dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung: “il compito politico che abbiamo è, ovviamente, non sovraccaricare la politica monetaria, ma piuttosto attraverso riforme giudiziose e attraverso politiche giudiziose. La politica finanziaria si deve preoccupare anche di garantire che la BCE non sia sovraccaricata”. La BCE crea denaro dal nulla, quindi non c’è pericolo che sia sovraccaricata: ma la Merkel fa finta di non saperlo o non lo sa proprio. E non è la sola: anche Gualtieri ha espresso le stesse ignoranze in varie occasioni.
Le politiche “giudiziose” sono le solite: quelle che deve praticare l’Italia. In piena recessione mondiale, dobbiamo essere giudiziosi e praticare l’austerità, mantenere l’avanzo primario come facciamo da 20 anni per la nostra rovina.
https://mobile.reuters.com/article/amp/idUSKBN1WB1KJ
Nessuna speranza di “sforare”, golpisti
E’ esattamente quello che il ministro PD, Roberto Gualtieri, insediato dal golpe, è stato incaricato di mettere in atto: tasse e tasse. Interessante: i golpisti avevano creduto che – avendo guadagnato meriti presso Berlino e Parigi – sarebbe stato concesso loro quello che non è stato concesso ai “populisti”, ossia di “sforare”. Per giorni i media coi loro corrispondenti UE hanno raccontato che sì, ora potremo spendere, ora evitiamo l’aumento dell’IVA, l’Europa ce lo consente… Uscivano titoli come questo, sui giornali pro-golpe:
Poi, basta. Non si è parlato più di tesoretto a spendere, di generosità tedesca, e invece i ministri del golpe , Gualtieri e i più stupidi 5 Stelle, hanno cominciato a vedere dove tagliare, dove tassare – tassare le merendine, eccetera.
Gualtieri esegue gli ordini. Solo, passerà come l’ultimo giapponese che ha difeso l’euro, dissanguando gli italiani, quando questo si sgretolava. Perché l’uscita della Lautenschläger , evidentemente su ordine di Merkel (che continua a governare) non può non significare il sabotaggio della BCE, ossia la mina della Wehrmacht sotto il ponte per isolare la banca d’emissione dell’euro. Questa mossa, che lascia interdetti, è evidentemente fatta in base a una strategia: anche se non è chiara a noi. Rottura con l’euro da parte di Berlino? Mantenendo però agli altri membri il ceppo dell’austerità, grazie ai governi-servi del Sud? E all’impotenza di Macron?
Il prossimi giorni ci diranno, speriamo, a quale strategia risponde l’uscita anti-Lagarde della “minimun di Maunder”.
La signora del resto è nota per aver usato con arroganza offensiva i due pesi e due misure verso Montepaschi – messa sotto amministrazione del suo emissario tedesco – rispetto a Deutsche Bank, che proprio lei ha sottratto al controllo europeo. Un articolo di 24 ore lo ha spiegato chiaramente. Vale la pena di leggerlo, perché ci dà un’idea della politica “europeista” che Berlino vuol applicare, mentre se ne tira fuori, per fedeltà ad una teoria assurda:
https://www.ilsole24ore.com/art/mps-deutsche-bank-e-vigilanza-bce-flessibile-derivati-AE9blpn
Ciò mentre, attenzione, in Germania sono cominciati licenziamenti in massa. Scorro i titoli dei giornali germanici:
Commerzbank “annuncia una ristrutturazione radicale”, il che significa sia licenziamenti come Deutsche Bank (che a luglio ne aveva annunciati 18 mila, in parte all’estero) e aumento dei costi dei conti per i depositati tedeschi. Le Sparkasse, le casse di risparmio, del resto , non onorano più 28 mila conti “di risparmio” dei loro clienti risparmiatori, che davano interessi generosi. Troppo generosi oggi che i tassi d’interesse sono negativi. Evidentemente il sistema bancario tedesco si propone di mostrare ai tedeschi che hanno risparmi, che la colpa è della BCE.
Mentre i titoli degli stessi giornali tedeschi raccontano, implicitamente, l’altra verità: “Le PMI tedesche spostano sempre più la produzione nell’Europa orientale” – La VW costruisce una fabbrica di auto in Turchia” (in cui investirà 1,3 miliadi di euro: de- localizzazioni di disperazione, fatte per salvare un modello economico, basato sull’auto, già fallito
“I sub-fornitori automobilistici tedeschi sotto forte pressione, iniziano altri due fallimenti” nell’indotto.
Altri titoli della giornata?
“Si temono enormi tagli all’occupazione: il gruppo Metro in subuglio” (Metro, conglomerata di supermercati, vende la catena “Real” a chi la vorrà. Non solo i 34.000 dipendenti della Real ne sono colpiti, la minaccia grava sui dipendenti della Metro e quindi un totale di oltre 40.000”
“Licenziamenti di massa nell’era elettronica: Continental sta riducendo almeno 5000 posti di lavoro in Germania
“La tassa automobilistica potrebbe aumentare enormemente, il governo federale pensa alla tassa speciale sulla CO2”, ah già, lo richiede Greta…
Insomma questo è. Il “ministro” Gualtieri lo sa, sicuramente. Ma gli è stato ordinato di difendere l’euro e fare austerità, e lui esegue. L’ultimo giapponese.
A meno che si sollevi il magnifico popolo italiano che abbiamo visto: quello che si raduna in 100 mila per Jovanotti, e si mette un marcia in 350 mila per Vasco Rossi; che per loro affronta sacrifici, spese, colazioni al sacco e notti all’addiaccio, con disciplina militare. Questo popolo di “giovani” tatuati, terribili guerrieri Maori, che continuiamo a vederci intorno. Vedrete quando questi si svegliano, che fine farà Gualtieri. Ah, dite di no?
Anche secondo me. Questo popolo, appena non potrà più avere i suoi godimenti da quattro soldi perché è stato licenziato in massa, si metterà in fila per chiedere, reclamare e ottenere il suicidio assistito, legalizzato nei giorni scorsi. Lo vorrà, questo popolo, anche se “sano” fisicamente. Perché invece è malato terminale, e chi può negarlo?
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