Lunedì Annegret Kramp-Karrenbauer, ministra della Difesa e delfina della Merkel, ha improvvisamente detto che la Germania vuole un mandato ONU per creare una zona di sicurezza in Siria, quella stessa ora pattugliata dai posti di blocco misti turco-russi.
“E chi dovrebbero andare a combattere? Le truppe francesi?” domanda sarcastico Jean Quatremer di Libération. Perché un corpo di spedizione tedesco non esiste. La Annegret Kramp-Karrenbauer dice che “i partner della NATO hanno segnalato la disponibilità a discutere la sua proposta”: è l’entrata della Germania nella grande geopolitica, coi soldati francesi e coi soldi europei? E’ Berlino che ora lancia la UE in questa impresa?
Ma martedì, il ministro tedesco degli Esteri tedesco Heiko Maas tiene una conferenza stampa in cui critica la Kramp-Karrenbauer per non aver discusso con lui della sua proposta di “zona di sicurezza” prima di renderla pubblica. Da cui si vede che l’unilateralismo germanico, come stile di governo della UE, viene applicato anche all’interno.
Maas ha rincarato: la proposta della semi-cancelliera solleva molte domande, e manca di dettagli su questioni significative. “Ed è anche innegabile che ci sia stata irritazione tra i nostri partner”, ha detto, riferendosi alle domande e alle critiche che la Germania ha ricevuto da diversi Stati membri dell’UE e della NATO sulla proposta.
Maas è un socialdemocratico con esperienza. La AKK no. Cosa aveva in mente la signora, nella sua intenzione di lanciare le forze armate europee nella zona di sicurezza in concorrenza con le pattuglie miste russo-turche?
Non si sa. Per il momento non se parla più dell’idea. L’irritazione di cui parla Maas deve essere venuta, anche se non solo,da Parigi con particolare forza: cosa fate, decidete anche per i il nostro esercito?
Nella notte fra il giovedì e il venerdì precedente, nella riunione dei 28, Emmanuel Macron aveva silurato – ponendo il veto – la proposta di far entrare nell’Unione Europea Albania e Montenegro del Nord.
Dove Macron si è comportato da maschione
Incredibilmente, Macron ha trovato i concetti e le parole giuste: “Prima di ogni altro allargamento, sappiamo riformare noi stessi? Perché ciò che non funziona a 28 dovrebbe funzionare a 30?”
Ha ricordato che ancora l’euro è una moneta che manca di una unione bancaria, qualcosa che Berlino non vuole perché teme di dover pagare i debiti italiani, e che frena e frena…l’unione bancaria è stata proposta per affrontare le crisi finanziaria del 2008, e (grazie al continuo puntar di piedi tedeschi) non sarà completata che nel 2028: “Ci saranno dunque più di vent’anni per realizzare una riforma destinata a rispondere a una crisi mortale”, voi parlate di far entrare Albania e Montenegro?
“La teleologia dell’Europa è l’allargamento”, un fine in sé, senza mai poter riflettere su cosa vogliamo farla diventare. Prima bisogna stabilizzare l’Europa. Oltretutto, la Germania che vuole l’allargamento – il che significa che Albania e Montenegro saranno inondati di milioni europei a spese degli altri stati-membri – è anche quella che dice di voler avere uno sconto sul suo contributo, ed ha coalizzato tutto il suo gruppo di nordici contro un aumento del bilancio europeo, e contro un aumento della contribuzione di Germania, Olanda e Austria più baltici.
“Quando la tartina è più grande, bisogna spalmarci il burro fino al punto che non si vedrà più”.
Ha avuto tutti contro : anche i cechi, gli slovacchi e Orban – ai quali ovviamente fa comodo avere altri piccoli paesi dentro, ciò darebbe più forza al gruppo di Visegrad e (per quanto riguarda Orban) allontana le frontiere d’Europa permeabili ai migranti…
Verso la Dittatura Mestruale?
Nei resoconti dei diplomatici francesi, “la discussione (durata fino alle 2 del mattino) è stata durissima…”Angela Merkel è stata particolarmente emozionale, era impressionante”. Addirittura? S’è messa a piangere? Ha strillato? S’è rotolata sul tappeto schiumando in un attacco isterico? Non sopportando di essere per una volta disobbedita dal francese?
Non sappiamo. Sappiamo però che l’altra donna tedesca da cui dipenderanno i nostri destini, Ursula von der Leyen, la capo della commissione, sta dando prove non meno inquietanti di incapacità che la AKK e di emozionalità che Angela Merkel.
La signora non è riuscita finora a formare la Commissione, il “governo” europeo, essendole stati silurati tre candidati commissari silurati dal Parlamento dopo l’audizione, per manifesta pochezza; già in sé un fiasco senza precedenti. Fatto molto indicativo, la commissaria francese, la banchiera Sylvie Goulard, bocciata dall’europarlamento, era stata madame Von der Leyen a chiedere a Macron di candidarla, perché la conosceva e le due sono amiche: esempio di psicologia femminile che governerà per gli anni futuri la gabbia disfunzionale chiamata Europa.
Già nota in Germania come pessima ministra della Difesa (ma tanto cara ad Angela), madame Von der Leyen ovviamente non sa niente della complicata macchina europea dove i funzionari la fanno da padroni; e rifiuta i consigli di questi funzionari, “come fossero suoi nemici personali” (dice Quatremer). S’è portata dietro il suo capo di gabinetto di prima, Bjoern Seibert, e Jens Flosdorff, il suo portavoce di quando era ministra tedesca, gente che lavora per lei da 15 anni, in cui depone tutta la sua fiducia; il punto è che anche loro non conoscono niente delle istituzioni europee, e contribuiscono alla transizione fallimentare di madame.
Per questo, i tre cercano di circondarsi di tedeschi. “Seibert”, racconta Quatremer, “ha cercato di imporre dei tedeschi in tutti i gabinetti dei commissari, anche a livello di capo di gabinetto”. Per esempio il lettone Valdis Dombrovskis, uno dei tre vice-presidenti scelti dl Merkel per la Von der Leyen, “ha licenziato il suo capo di gabinetto italiano per metterci il tedesco indicatogli da Seifert : lo scopo è di permettere alla Germania di sorvegliare a vista l’italiano Paolo Gentiloni, nel suo posto di responsabile degli affari economici e finanziari”: e questa diffidenza per un servo di cui avrebbero dovuto già aver conosciuto da mille prove la docilità, la dice tutta sul livello di intelligenza del nuovo gruppo di potere insediatosi attorno alla signora..
“Volontà di controllare tutto, rifiuto di collaborare con gli altri, nazionalismo ristretto”, sunteggia Quatremer: possiamo aggiungere: l’atteggiamento padronale unito a dilettantismo, incompetenza unita a diffidenza per chi non parla tedesco, scoppi di “emozionalità” e mancanza di ogni visione che non sia l’autistico “allargamento” come fine unico e bastante. Un governo autoritario e mestruale della UE, che ci farà rimpiangere l’alcolizzato Juncker.
Si aggiunga che un’altra donna, l’economista Isabel Schnabel, è stata assegnata dalla Merkel a sostituire nel comitato direttivo della Banca Centrale la precedente, Sabine Lauterberger, che impulsivamente ha sbattuto la porta prima della sua scadenza naturale per esprimere rabbia mestruale verso il Draghi e il suo QE. Questa scelta è ritenuta buona e conciliante verso le istanze europeiste. La Schnabel, in una recente intervista ad Handelsblatt (evidentemente in vista della sua nomina) ha criticato il fatto che in Germania “la BCE viene continuamente trattata come capro espiatorio”; e “politici giornalisti e banchieri rafforzano la narrativa che la BCE ruba i soldi ai risparmiatori tedeschi, e ciò è pericoloso”, sapendo che in realtà è la Germania che è più favorita dall’euro. La Schnabel è intervenuta sul Target 2, il presunto cumulo di 900 miliardi di crediti che la Germania avrebbe verso Spagna e Italia, che gli altri economisti tedeschi (e loro media) trattano come la bomba a orologeria da cui la Germnia deve premunirsi, chiedendo oro e collaterali sicuri alle nazioni debitrici per vendere loro altri prodotti tedeschi….”Il dibattito sul Target 2 è stato falsato da incomprensioni e dichiarazioni false”, ha detto la Schnabel alla Commissione Fiannze del Bundestag, assicurando: “Dal Target 2 non viene alcun rischio significativo per il contribuente tedesco”.
Dunque, ecco una tedesca finalmente ragionevole e razionale. Eppure, proprio per questo, subito lo Spiegel ha definito la nomina di Isabel Schnabel “una provocazione”:
https://www.spiegel.de/wirtschaft/isabel-schnabel-soll-neue-ezb-direktorin-werden-a-1292921.html
La signora Scnhabel, colpevole di aver smontato la narrativa a cui la stampa germanica non vuole rinunciare, sarà in rotta di collisione con il suo superiore alla BCE, JEns Weidmann, che infatti subito ha chiesto la fine del quantitative easing , e esige “un migliore collaterale” per i paesi meridionali “debitori” della Germania. Insomma vuole spaccare la UE, ma tenendoci l’Italia dentro a pagare.
Ovviamente è il fuoco di sbarramento per quando si insedierà sulla poltrona della BCE un’altra, ennesima donna, Christine Lagarde. Una UE governata da amiche e nemiche e diffidenti incompetenti. Una gabbia dove si sviene e si litiga, ma con un solo scopo: indurire le sbarre perché non ne esca l’Italia, dove c’è ancora del grasso da succhiare.
Laura Boldrini, la nostra AKK – anche lei vuole mandare i soldati in Siria
Appena postato questo pezzo, ecco che appare la oresa di posizione di Laura Boldrini, identica a quella della AKK. Non è splendido?
Sosteniamo invio di una forza di interposizione Onu al confine Turchia/Siria
Perché quello che sta accadendo in Rojava è un gioco sporco
Erdogan, Putin, Assad e Trump ci guadagnano
Gli unici a rimetterci sono i curdi, quelli che hanno combattuto l’ISIS nell’interesse di tutti
— laura boldrini (@lauraboldrini) October 23, 2019
Fra le rtisposte che la nostra AKK ha ricevuto, notevoli alcune: