Leggo che Venezia è senza luce, e quindi senza riscaldamento, gli uffici pubblici senza computers , i frigoriferi dei bar e ristoranti, a piano terra o nelle cantine, non funzionano, quel che vi è dentro è da buttare.
Leggo che il sindaco ha proposto di fare di Venezia la capitale mondiale per la lotta ai cambiamenti climatici attraverso il loro studio: idea grandiosa cui ovviamente plaudiamo.
Scusate. Ma in una città con l’acqua alta periodica, dopo la devastazione, il Comune o la Regione saranno in grado di imporre per regolamento che in ogni casa – dove l’impianto elettrico andrà comunque rifatto completamente – le prese elettriche e i relativi fili elettrici siano posti in alto, fuori portata dall’alta marea?
Quanto alla Basilica di San Marco che ha avuto la cripta allagata. Ecco un suggerimento rivoluzionario, così innovativo che si ha esitazione a proporlo.
In attesa del MOSE, ovviamente.
Altrimenti bisogna applicare anche ai Veneziani quello che James Joyce disse dei romani: “Sembrano uno che si mantiene mostrando ai turisti il cadavere di sua nonna”. Detto che si può applicare, purtroppo, a tutti gli italiani e alle loro “città d’arte” che non loro hanno costruito né fatto così belle.