IL POTERE DI SINISTRA E COME SI INTASCA I SOLDI NOSTRI

Milioni al professor Melloni

Nell’articolo 28 bis del chilometrico emendamento alla legge finanziaria approvata il 17 dicembre dal senato italiano, c’è un passaggio a prima lettura incomprensibile, ma che è interessante mettere in chiaro.

Vi si legge che “è autorizzata la spesa di 1 milione di euro annui a decorrere dall’anno 2020” a carico del ministero dell’istruzione, “allo scopo di potenziare le infrastrutture europee delle scienze umane e sociali”.

E come? “Insediando nel Mezzogiorno uno spazio dedicato delle [sic] infrastrutture di ricerca del settore delle scienze religiose”, finalizzato a “incrementare, attraverso l’analisi e lo studio della lingua ebraica, la ricerca digitale multilingue per favorire la coesione sociale e la cooperazione strategica nell’ambito del dialogo interculturale”.

Vi si legge inoltre che il ministero dell’istruzione erogherà la somma a “infrastrutture specialistiche e organismi di ricerca già operanti sul territorio italiano, nel settore delle scienze religiose, e con i quali siano già in essere, alla data di entrata in vigore della presente legge, accordi di programma”.

Ora, di “infrastrutture” con le quali il ministero ha “già in essere” accordi di questo tipo ce n’è una sola. Ed è la Fondazione per le Scienze Religiose, in sigla FSCIRE, di Bologna, che dal 2007 ha per segretario e direttore scientifico e amministrativo il professor Alberto Melloni, ben noto ai lettori di Settimo Cielo.

Mentre lo “spazio” dedicato alle scienze religiose che “nel Mezzogiorno” beneficerà del finanziamento non può essere che la “Biblioteca e Centro di Ricerca La Pira” di Palermo, che è la branca siciliana della “Biblioteca Dossetti” di Bologna, entrambe della FSCIRE. L’attuale arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che nel 2018 ha inaugurato la biblioteca, è anche lui allievo di questa “scuola di Bologna” e ha dedicato un libro proprio al suo fondatore, don Giuseppe Dossetti.

Quanto alla sottolineatura, nel testo votato in senato, dell’”analisi e lo studio della lingua ebraica”, essa ha tutta l’aria di bilanciare la dichiarata specializzazione dell’istituto palermitano “sulla storia e le dottrine dell’Islam”, allargando il tutto a un orizzonte “multilingue” e a un “dialogo multiculturale”. Melloni è tra l’altro membro del comitato scientifico del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah in via di costituzione a Ferrara.

La Fondazione diretta da Melloni riceve già dal 2016, grazie a un analogo emendamento alla legge finanziaria di quell’anno, un milione di euro all’anno per un quinquennio, con scadenza nel 2020.

Ma ora a quel beneficio in scadenza ne seguirà uno nuovo, grazie all’emendamento fresco di votazione. Con ripartenza doppia nel 2020, dove all’ultimo dei milioni vecchi si sommerà il primo dei milioni nuovi.

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/12/18/regalo-sotto-l%E2%80%99albero-per-il-professor-melloni-con-dedica-sibillina/

E 400 milioni per celebrare il centenario del PCI..

Quattrocentomila euro per festeggiare i 100 anni dalla nascita del Pci». La richiesta è stata avanzata da Vasco Errani, senatore di Leu, assieme ai colleghi Daniele Manca e Francesco Verducci, con un emendamento alla manovra. La richiesta di integrazione è stata avanzata proprio mentre infuria il rush finale prima del voto sulle previsioni di spesa dello Stato per il 2020.

Su questo punto si è scatenata l’ironia e la rabbia dei leghisti. «È una vergogna», attacca Matteo Salvini. E poi: «Dicono che non ci sono fondi… Ma se ne escono con queste castronerie: fatelo coi vostri soldi l’anniversario, non coi soldi degli italiani»

«Eh sì, tengono in ostaggio la legge di bilancio per questioni fondamentali»

Leu chiede 400,000 euro per celebrare i cento anni del Pci. Nella manovra.

Ma 400  mila euro sono briciole, in confronto a quello  che noi contribuenti abbiamo pagato per L’Unità

L’Unità, pagati con soldi pubblici i 107 milioni di debiti della vecchia gestione

(Era il 2015)

“Palazzo Chigi nei giorni scorsi ha versato il dovuto alle banche creditrici. E’ il risultato di una legge del 1998 che ha introdotto la garanzia statale sull’esposizione dei giornali di partito. Naufragato il tentativo della presidenza del consiglio di rivalersi sul patrimonio dei Ds

https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/09/lunita-pagati-con-soldi-pubblici-i-107-milioni-di-debiti-della-vecchia-gestione/2203108/

E  perché  il Consiglio Superiore della Magistratura aveva 25 milioni?

a che titolo  il tesoretto?  A che scopo? David Ermini è il solito  PD