DRAGHI ORDINA. MA LO STATO CHE ESEGUE, non c’è più

Spendere. E presto. Draghi ha lanciato  (ambiguamente 1)   lo stesso allarme che hanno  lanciato Bagnai, Borghi,  Molinari , Garavaglia, i leghisti competenti, per i quali hanno raccolto gli scherni, i  rabbuffi e gli strilli degli “economisti PD” (non si può, non ci sono le coperture),  di Visco e Bankitalia al completo, del Quirinale (che voleva Cottarelli  mani di forbice:), i media: tagliare tagliare… .

Il risultato è che  ora tutti (persino alcuni sovranisti) dicono che l’opposizione è debole, non è stata forte e rivoluzionaria come Draghi. E’ timida, al confronto.  Ed è vero: è timida perché intimidita.

Certo, Bagnai e Borghi non  sono “autorevoli”, mentre Draghi è “autorevole”, dicono i media e i Cottarelli. Draghi  è autorevole perché, fin dall’incontro sul Britannia,  ha fatto il contrario di quel che dice Bagnai. Ha distrutto il nerbo della potenza economica-industriale dell’Italia, svenduto i gioielli, disperso le competenze, privatizzato i monopoli naturali,  presieduto  alle delocalizzazioni in Cina: perché questo era il Vangelo. Fino a ieri.

Oggi  il Vangelo è cambiato. E’ il contrario di quello di prima. Ed è sempre Draghi a dettarlo.  Dicendo cose “di un buonsenso che un normodato di provincia ha già”;   ma la stampa, dopo un attimo di smarrimento cognitivo,  lo spaccia già come Dio in terra.

Draghi avrà il potere. “Sarà il nostro Badoglio, venderà il popolo italiano (con bravura e grande maestria tecnica) per salvare le elites che a breve lo incoroneranno”  (Giuseppe Masala).

Ma l’alternativa? Sono Gualteri-Conte.  Il Gualtieri  dei 600 euro una tantum.  O Giuseppe Conte che ”sta affamando gli italiani:   non solo ha rifiutato di aiutare imprese e famiglie,  ma continua ad   esigere le tasse  da coloro  che non guadagnano un soldo perché sono chiusi in casa  per coronavirus.  Ma in compenso vuol dare decine di  miliardi alla UE, per portare  i soldi attraverso  il MES, ossia la Troika” (Cita. LuMan)

Draghi invece ha  ordinato:

Fare Debito Pubblico

Cancellare la regolamentazione bancaria

E “Fate presto”

E  fate una rivoluzione mentale ! Addirittura

Ora, l’affamato popolo italiano, fra cui cominciano i suicidi di quelli che sanno che non riapriranno il negozietto,   la fabbrichetta, ristorantino  o centro benessere con cui campavano, cosa  volete che scelgano? L’uomo delle Elites, e subito!

Ha purtroppo  ragione Franco Bechis il direttore del Tempo (l’unico così intelligente da mettere Draghi  in prima, gli altri giornali parlano d’altro, confermando l’ottusità del giornalismo italiota:

Consegnamoci a Draghi, è il solo modo di restare vivi

Portiamoci avanti, diamo per scontato che il governicchio e  Visco facciano quello che Dio in terra ordina: ossia cosa? Quello che ha fatto  la burocrazia inglese su ordine di Boris Johnson:   pagare l’80  % dei salari a tutti i lavoratori, senza distinzione, che sono inoperosi causa coronavirus;   l’indennità di malattia  a tutti gli autonomi; 17-25  mila sterline sul conto corrente  a tutti i ristorantini e piccole imprese.  Senza distinzione e senza discussione.

E subito, perché Draghi ha ragione su questo: “La velocità  è essenziale per le misure di sostegno, “il costo dell’esitazione può essere irreversibile”.

Ora, provate a pensare: quale apparato  dello stato o parastato esiste, capace di agire così rapidamente, da  versare sull’unghia i salari e i soldi alle piccole e grandi imprese?  Non riesco a immaginarne nessuno.  Non solo le nostre burocrazie sono inefficienti, e corrotte;  hanno la lentezza come  filosofia aziendale. Per qualunque disposizione,  il loro impulso è “rallentare”,  vedere come applicarla nel modo più  sgradevole e  ostile agli interessi del popolo.

L’ufficio stampa del premier. stipendio pubblico

E “versare i soldi” alla gente,come fa la burocrazia britannica, è  proprio il contrario della postura mentale degli statali, comunali, provinciali, regionali; loro, i soldi alla  gente “li prendono”, e non li danno.  Mai.  Lo sa chiunque abbia da reclamare un rimborso dall’apparato pubblico.

E’ più forte di loro, è appunto una postura mentale  (“intellettuale” sarebbe di troppo).

Guardate i 600 euro che Gualtieri ha promesso, invece dell’80% dei salari ai britannici.   Non  solo sono una volta sola. Non è che vengono versati a chi ne ha diritto sul conto o sulla carta postale. No, è il cittadino che deve chiederlo, andando sul sto ministeriale scritto in gergo statale, capire  dove e come cliccare …. E attenzione, non ce n’è per tutti, chi primo arriva avrà i 600, tutti gli altri no.  In questa “modalità” sento forte la filosofia della burocrazia pubblica, dirigenziale: sicuramente è lei che l’ha suggerito a Gualtieri. Il cittadino va umiliato, deve stendere  la mano –per partecipare alla lotteria.

O sarà  l’Inps? Probabilmente ha i dato per procedere almeno al grosso dei pagamenti della maggioranza di dipendenti privati (ed oggi privi di stipendio).  Ma guardate quello che il presidente dell’Inps, Tridico, ha appena dichiarato: “Le pensioni le garantisco solo fino a maggio” – allegri pensionati, fra due mesi non avrete più nulla. E il motivo? “Coi contributi sospesi, l’Inps non ha liquidità”.

Er Tridico.

Vedete come ragiona Tridico, massimo e pagatissimo dirigente pubblico? Le aziende private non mi pagano i contributi, dunque io non pago più le pensioni. Nemmeno gli viene in mente di  esigere da Bankitalia le decine di miliardi per continuare, almeno nell’emergenza a non far morire i pensionati  – che spesso mantengono i nipoti disoccupati.

Non solo non gliene  frega niente delle famiglie italiane, che sarebbe già  qualcosa; li odia, li vuole spaventare e umiliare. E la colpa, la vuole dare alle aziende  che non possono pagare i contributi  perché chiuse per ordine del governo Casalino: sono private, quindi spregevoli contribuenti sempre in cerca di  trucchi per evadere.

Ed ora  volete che l’INPS si metta a  versare l’80 per cento dei salari , poniamo, al milione e mezzo di metalmeccanici che sono chiusi in casa?  Non sia mai: vediamo, prima, chi merita e chi no. Chi fa il furbo.  Quindi, ciascuno deve fare domanda, riempire il formulario, che abbiamo sparso  di trabocchetti in burocratese.: ha fatto un secondo lavoro in nero, magari…magari ha la badante in nero per il nonno …bisogna scoprirlo,  prima… Con calma e lentezza. Fra sei mesi, forse, arrivano i soldi…In fondo come le mascherine della Protezione Civile. Non sono arrivate, e  gli ospedali sono diventati degli incubatori dell’epidemia, muoiono i medici, si suicidano le infermiere – colpa loro, non hanno cliccato per avere i 600. Una tantum.  Ma voi cantate sui balconi,  mentre il presidente celebra il 76 mo anniversario (e 3 mesi)  delle Ardeatine, e ne approfitta per dare un calcetto all’opposizione. Debole, timida in onfronto a Mario Dio in terra.

Gabrielli “Cambieremo il modulo per l’autocertificazione”. Quello di prima non era abbastaza persecutorio.  La postura mentale statale

Andrà  così. Sarà questo a  far fallire il piano Draghi.

Nota 1

Ambiguità:

“eh no! Aspetta, dove corri? Devi prima aderire al #MES dove l’amico Klaus ti fa firmare una letterina che ci garantisce tutti. Sai com’è: i tedeschi non si fidano e temono che quei BTP restino in eterno sui nostri libri. Tu firma e noi facciamo pure OMT, un PEPP più forte…” (Liturri)

Le banche, non lo  Stato,  distribuire i soldi.

Commento di  Valentino lettore:

Il diavolo si sa è nei dettagli: 1) ” il debito pubblico non è un problema. Fate distribuire i soldi dello Stato alle banche”, non alle aziende, lavoratori, autonomi alle banche? 2) “Livelli più elevati di debito pubblico diventeranno una caratteristica dell’economia e saranno accompagnati dalla cancellazione
del debito privato”, cioè lo Stato s’indebita (con le banche), dà i soldi alle banche e queste prestano ai privati (tutto il settore, banche incluse?) a tasso zero (mentre per lo Stato, lo dice lui successivamente, a qualsiasi prezzo?) però al settore privato è permessa la cancellazione del debito la quale resta in seno allo Stato. Il come lo Stato deve intervenire è successivamente spiegato: i governi garantiscono tutte le immissioni monetarie atte al salvataggio del settore privato (Titoli di Stato), poichè come dice il dragone bisogna salvare la base fiscale, cioè il recupero crediti dello Stato tramite tassazione. Morale della favola tutto ciò che sarà salvato lo pagheremo noi (persone comuni) tramite tasse, e ricadiamo nellla socializzazione del debito.

Lorenzo:

Credo che Draghi si riferisca invece, nella frase immediatamente precedente il Suo commento, alla cancellazione del debito privato assunto dalle imprese per il mantenimento dei rapporti di lavoro dei dipendenti, trasferito direttamente o indirettamente al debito pubblico perché coperto (ad erogazione diretta per le imprese o tramite garanzia statale delle linee di credito concesse dagli istituti) dal bilancio dello Stato, a sua voltà finanziato in entrata con emissione di nuovi titoli di debito.
Quindi non credo che Draghi stia dicendo che si può cancellare il debito pubblico, come ha sostenuto Borghi, ma un’altra cosa: che si può cancellare il debito privato, trasferendolo. Per Draghi vale il principio di Lavoisier in tema di debito: niente si crea, niente si distrugge, tutto si trasforma.

Infine: molto bene tutto il ragionamento di Draghi, davvero interessante ancorché contraddittorio, come lei fa notare, rispetto a dichiarazioni ed azioni precedentemente fatte dallo stesso. Una sola pecca (sed nihil sub sole novi): tutto il sistema di trasferimento del debito da privato a pubblico non prevede, nell’idea di Draghi, la possibilità di uscita dal sistema inaugurato nel 1979 con lo SME e il conseguente divorzio tra Bankitalia e il Tesoro. Si parla ancora di finanziamento a debito sui mercati privati (infatti si circostanzia anche riferendosi agli attuali tassi di interessi), senza ammettere quella che sul lungo termine è l’unica possibilità di sostenibilità economica e politica (perché taglia alla radice le dinamiche di ricatto politiche associate alla gestione di grossi quantitativi di debito da parte dei fondi e dei gruppi finanziari): emissione di denaro dalle banche centrali con acquisto di titoli direttamente dal Tesoro a tassi più che ridotti. Anzi, Draghi qui non allude neanche, mi pare, al piano di emissione BCE con acquisto titoli nazionali.
Sta forse proponendo una terza via? Né emissione denaro BCE, né MES (né eurobond…), ma revoca dei vincoli ordinari di Maastricht e indebitamento aumentato ma direttamente sui mercati privati?

Lorenzo Gasperini, Livorno