Andrea Martella, PD, è “Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria”. Ed ha istituito con un suo decreto “la task foce che farà l’analisi delle modalità e delle fonti che generano e diffondono le fake news, col coinvolgimento di cittadini ed utenti social per rafforzare la rete di individuazione” – nella lingua di legno, si invitano “cittadini e utenti social” a riferire. “Era un passaggio doveroso, a fronte della massiccia, crescente diffusione di disinformazione e fake news relative all’emergenza COVID-19”, dice lui.
A grandi passi verso Orwell, ma con un inevitabile tocco fescennio-italiota.
La “task” force scelta da Andrea Martella per farsi aiutare a identificare e punire gli autori di fake news, sembrano a prima vista tutti amici suoi. O Amichi sua, come si dice nel linguaggio tecnico daa Protezziona Civila e dello Stato securitario.
Eccone la lista, dal Sottosegretario medesimo lodata. Andate voi a cliccare su questi nomi – io mi esento dal descriverli, in base alle Nuove Disposizioni .
Ringrazio gli esperti che si sono messi a disposizione del Paese
Luisa Verdoliva
Per prudenza lascio la parola a un avvocato, Giuseppe Palma:
“Tra coloro che dovrebbero “controllare”, ci sono 1 di @repubblica , 1 di #Open e 1 di @fanpage
. Se non fosse un tentativo di persecuzione del libero pensiero, come credo sia, avrebbe messo anche uno di @Libero_official , della @LaVeritaWeb e del @ilgiornale
“Open”, ricordo a me stesso, è il giornale online “fondato da Enrico Mentana”. Fanpage è una cosa diretta da tale Piccinini, che si auto presenta come “Ex direttore d’AgoraVox, già professore di Brand Strategy e Comunicazione Pubblicitaria Internazionale presso GES – Grandes Écoles Spécialisées di Parigi”, dunque a quel che sembra un pubblicitario (una cattedra in Francia non i nega nessun amico di Jupiter).
David Puente si autodefinisce uno sbufalatore professionale ed esclusivo. Anche lui è di Open, e pare che Mentana sia riuscito a convincerlo a non partecipare allla “task force”del sottosegretario alla Verità. Sbufalatore professionale (ossia senza altri mestieri ) si definisce anche Giovanni Zagni: è infatti direttore della da lui creata “Pagella Politica”, “L’unico sito italiano dedicato interamente al #factchecking delle dichiarazioni dei politici”. Si auto-dichiara anche “dotato di poche incrollabili certezze”: carattere comune alle decinedi milioni i milioni di conformisti neo-primitivi, ma che lui crede sia un tocco di originalità che lo identifica. Ruben Razzante collabora a Huffington Post…
Roberta Villa è una laureata in medicina inserita come “esperta” nel Nucleo Strategico del NITAG (National Immunization Technical Advisory Group), il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle vaccinazioni, ossia una ideologa vaccini sta . E’ anche “bionda dentro”.
Tralascio gli altri; nell’insieme li definirei giornalisticamente sfigatielli, se non temessi di incorrere nelle Nuove Disposizioni.
Giriamo la parola anche a Byoblu, che tanto è già sotto la mira dei siluri dello sfigatelliume giornalistico e non ha niente da perdere.
“Poi ci spiega, @andreamartella , chi ha nominato questi signori gran visir della difesa della verità? Quali qualifiche? Quale autorità? Concorsi pubblici ne avete fatti? O li avete scelti per il loro grado di indipendenza?”
E l’apostrofe al Martella PD del filosofo Paolo Becchi:
“Con questo si aggiunge un tassello alle privazioni di libertà. Non bastava quello di circolazione, non vi bastava neppure di controllare televisioni e giornali, tocca a tutti noi che viviamo nella Rete. Ma abbiamo anticorpi forti. Non ce la farete a infettare anche la Rete”.
O la critica di Enzo Pennetta:
Vogliamo davvero essere ricordati come la generazione che ha svenduto diritti conquistati a caro prezzo dai popoli che ci hanno preceduto?
sulla storia dello Stato di Sicurezza.
E il motto di Cesare Baronio:
A me la sola notizia che interessa è sapere quanto prende il sottosegretario Martella PD nella sau carica. Perché mi ricordo che soto la Presidenza del Consiglio, sotto la dolce guida di Maria Etruria Boschi, il capo dell’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali presso la Presidenza del Consiglio, beccava 200 mila l’anno.
Io tralascio di informarmi; sto rileggendo Guerra e Pace di Tolstoj, che mi occuperà molto tempo.
Non perché abbia paura degli sfigatelli. La mia paura riguarda – come dire? – vi lascio con una citazione di Ibns Kaldun, l’Erodoto dei musulmani: “Ogni popolo che preferisce pagare un tributo che affrontare la morte, ha perso molto di quello spirito di corpo che porta a combattere i nemici e far valere i propri diritti . Quando un popolo siè lasciato spogliare della propria indipendenza, passa in uno stato di prostrazione che lo rende servitore del vincitore, strumento delle sue volontà, lo schiavo che deve nutrire”.
Perché, come dice il diplomatico francese
“Se l’Italia (o la Francia) volesse uscire dalla gabbia tedesca (intendo l’Eurozona), sono sicuro che la Federal Reserve americana sarebbe ansiosa di garantire una linea di credit swap e una finestra per le operazioni di pronti contro termine con la Banca d’Italia. Penso che gli Stati Uniti siano infastiditi dal dominio tedesco”.