Devo a @MinutemanItaly questa tabella e i suoi commenti. Si tratta dei 7 primi miliardari americani, dunque dei sette uomini più ricchi del mondo. Jeff Bezos fondatore di Amazon, il notorio Bill Gates, Mark Zuckerberg (Facebook), Warren Buffett il solo speculatore puro del gruppo; Larry Ellison (Oracle), Steve Ballmer (Microsoft), Elon Musk (Tesla). Tranne quest’ultimo, questi plutocrati non producono niente di materiale. E il lockdown ha fatto aumentare i loro profitti (rendite) in questo modo vertiginoso e offensivo, mentre l’economia reale veniva fatta collassare, e il resto dell’umanità si avviava sul camino della miseria, fame e penuria, che è appena cominciato.
Commenta Minuteman: “Impressionante: per avere simili incrementi di ricchezza prima del Covid sarebbero stati necessari decenni. Con virus son stati. sufficienti pochi mesi. Fossi stato in Bezos e Gates avrei messo a budget qualche miliardo di $ per pagare una campagna sui media. E questi tizi sono solo in 7. Per coordinarsi tra loro poterebbero essere state sufficienti 2 o 3 videocall ed investendo solo 1 mld di $ a testa, per comprarsi tutti i media mondiali, hanno avuto un ritorno di 250 mld di $. Sarei stupito non lo avessero fatto”.
Qui c’è una ingenuità nella teoria del complotto, il progetto di arretramento è una necessità del sistema ed è stato elaborato dalle centrali, think tanks, “pensatoi” da costoro (ed altri miliardari) creati e pensati: si pensi solo alla simulazione di una pandemia globale Event 201, tenuta il 18 ottobre 2019, a New York, NY, dal Johns Hopkins Center for Health Security in collaborazione con il World Economic Forum e la Bill and Melinda Gates Foundation ha ospitato l’Evento 201.
Ma non è questo il punto importante: il punto è che questi plutocrati dovrebbero essere tassati con una patrimoniale colossale per questi mega-profitti; Minuteman propone l’esproprio di tutto “L’utile da Covid”, che è frutto di sciacallaggio.
Ovviamente si tratta di pii desideri. Nessun governo, nessun politico in nessuna parte del mondo, nessun media o partito, propone questa limpida terapia che modera la plutocrazia: l’ipertassazione degli iper-profitti, specie quelli da monopoli privati.
Perché nessuno osa nemmeno dirlo? Cosa è successo alle sinistre? alle loro intelligenze? Perché si sono messe al servizio di questa plutocrazia oltraggiosa fino alla disumanità, e supeflua?
Qui la risposta è forse in un testo ritrovato da Nicolas Bonnal, infaticabile scavatore di libri e autori e intelligenze morali, fresche e già dimenticate:
Zinoviev et le grand avènement de la démocratie totalitaire
Di Nicolas Bonnal
Filosofo, logico e scrittore sui generis, Alexander Zinoviev (1922-2006) divenne un dissidente della società mondialista dopo essere stato un dissidente sovietico. (Allora c’erano i dissidenti, ora, come dice Paul Virilio, ci sono solo i dissuasi).
Nel 1998, in un’intervista, Zinovev spiegò come in Occidente le cose andassero bene durante la guerra fredda, quando eravamo sotto la minaccia sovietica (il capitale aveva paura):
“Durante la Guerra Fredda, la democrazia era un’arma diretta contro il comunismo, ma aveva il vantaggio di esistere davvero. Oggi vediamo che l’era della Guerra Fredda è stata un punto culminante nella storia occidentale: benessere senza pari, progresso sociale straordinario, enormi scoperte scientifiche e tecniche, c’era tutto! ”
“Ma la fine del comunismo ha segnato anche la fine della democrazia; il nostro tempo, oggi, non è solo post-comunista, è anche post-democratico. Oggi assistiamo all’instaurazione del totalitarismo democratico o, se preferite, all’instaurazione della democrazia totalitaria. ”
Zinoviev descrive molto bene il temuto globalismo che nasce dal tardo comunismo: “Oggi viviamo in un mondo dominato da un’unica ideologia, da un partito unico globalista. La costituzione di questo è iniziata al tempo della Guerra Fredda, quando strutture transnazionali sono state messe in opera nei settori più diversi: media, società bancarie, imprese commerciali … Nonostante i loro diversi settori di attività, queste forze erano unite dalla loro natura sovranazionale. Con la caduta del comunismo, si sono ritrovati ad avere il controllo del mondo. ”
“Quindi i paesi occidentali sono oggi dominatori, ma anche dominati perché stanno gradualmente perdendo la loro sovranità a favore di quella che io chiamo la ‘sovra-sovranità’. Questa è costituita da imprese, di business e no, la cui area di influenza si estende al di là delle nazioni. I paesi occidentali sono sottomessi come gli altri al controllo di queste strutture non nazionali … Ora, la sovranità delle nazioni è anche una parte considerevole e costitutiva del pluralismo, e quindi della democrazia, su scala globale. ”
Zinoviev comprende l’horror europeo: “L’integrazione europea che sta avvenendo sotto i nostri occhi sta provocando la scomparsa del pluralismo all’interno di questo conglomerato, a favore di un potere sovranazionale. ”
Nel 1998, vedeva già che non avremmo più democrazia politica o economica come ai tempi della guerra fredda:
“I paesi occidentali hanno sperimentato la vera democrazia durante l’era della guerra fredda. I partiti politici avevano reali divergenze ideologiche e programmi politici distinti. Anche le testate giornalistiche avevano marcate differenze. Tutto ciò ha influenzato la vita delle persone, ha contribuito al loro benessere. È tutto finito.
“Poiché il capitalismo democratico prospero, quello delle leggi sociali e delle garanzie occupazionali, doveva molto al babau comunista. Con la caduta del comunismo all’Est è cominciato all’Ovest il massiccio attacco ai diritti sociali. “Eppure in Europa c’erano allora al potere i partiti socialdemocratici. Zinovev: “Oggi i socialisti al potere nella maggior parte dei paesi d’Europa perseguono una politica di smantellamento sociale che distrugge tutto ciò che c’era di più socialista proprio nei paesi capitalisti. Non c’è più una forza politica in Occidente capace di difendere gli umili. L’esistenza dei partiti politici è puramente formale. Le loro differenze si sfumano ogni giorno di più. ”
“Anche la democrazia tende a scomparire dall’organizzazione sociale occidentale. Questa super struttura antidemocratica dà ordini, impartisce sanzioni, bombarda, fa morire di fame. Il totalitarismo finanziario ha sottomesso i poteri politici. Il totalitarismo finanziario è freddo. Non conosce né pietà né sentimenti. Le dittature politiche fanno ridere, in confronto a questo totalitarismo. Una certa resistenza è stata possibile all’interno delle più dure dittature, nessuna rivolta è possibile contro una banca. ”
L’intervistatore, verme mediatico, già accusa Zinovev di essere “complottista”. Lui gli ricorda quanto siamo stupidi.
“Siamo in un’era post-ideologica – ma in realtà la sovra-ideologia del mondo occidentale diffusa negli ultimi 20 anni è molto più forte dell’ideologia comunista o nazionalsocialista. Il cittadino occidentale è molto più istupidito di quanto lo fosse il sovietico medio dalla propaganda comunista”.
Erano i tempi della guerra civile balcanica, dell’assedio di Sarajevo. Zinovev:
Nel campi ideologico, una idea conta meno dei meccanismi della sua diffusione. Il potere di distribuzione dei media occidentali è enorme. (…) Basta che si decida di stigmatizzare un Karadzic o un Milosevic e si mette in moto una macchina di propaganda planetaria. Mentre i leader occidentali dovrebbero essere processati per aver violato tutte le norme di legge esistenti … La maggioranza dei cittadini occidentali crede che la guerra contro la Serbia sia stata giusta. ”
Ed ecco una nota acuta, illuminante:
“L’Occidente temeva meno la potenza militare sovietica che del suo potenziale intellettuale, artistico e sportivo. Perché ciò denotava una straordinaria vitalità. Questa è la prima cosa da distruggere nel tuo nemico. Ed è quello che è stato fatto. La scienza russa oggi dipende dai finanziamenti americani; ed è in uno stato pietoso perché questi ultimi non hanno interesse a far funzionare i loro concorrenti. Preferiscono far lavorare gli scienziati russi negli Stati Uniti. Anche il grande cinema sovietico è distrutto e sostituito dal cinema americano.
“In letteratura è lo stesso. Il dominio mondialista si esprime, soprattutto, attraverso diktat intellettuali o culturali, se preferite. Per questo gli americani si sforzano da decenni di abbassare il livello culturale e intellettuale del mondo: vogliono abbassarlo al loro livello per esercitare questo diktat. ”
Nicolas Bonnal ricorda che “il grande e coraggioso regista Richard Brooks” (1912-1992, da non confondere con l’attore omonimo) diceva che il destino dell’America è abbrutire e “fabbricare merda. Zinovev si pone fra Spengler e Guénon” in questa valutazione conclusiva: “Il processo di uniformazione del mondo non può essere fermato in un avvenire prevedibile. Perché il totalitarismo democratico è la fase ultima dell’evoluzione della società occidentale, evoluzione cominciata col Rinascimento”.
(Una lettrice opportunamente sottolinea:
Zinoviev non era un dissidente filo-occidentale; in effetti rimproverava ai leader sovietici di non essere abbastanza socialisti. Quando arrivò in Occidente come il suo amico Eduard Limonov rimase sconvolto dalla società occidentale (Limonov visse negli Stati Uniti in condizioni di estrema povertà a causa del suo rifiuto di scrivere articoli favorevoli alla società occidentale e sfavorevoli alla società sovietica. e questo mentre gli venivano promesse somme ingenti, al suo ritorno in Russia ha creato il partito nazional–bolscevico); quanto a Zinovev, si iscrisse al PC russo e alla fine della sua vita si dichiarò stalinista”. …Non tutti i russi sono tornati alla fede ortodossa.
Prima di questo marzo non avrei mai pensato a una gif così, come reazione a quella schermata… pic.twitter.com/nvPVuzGLcZ
— Andros (@bonanniandrea1) August 18, 2020