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Covid-19, rischi psichiatrici con clorochina. L’Ema: “Aggiornare le informazioni”
La raccomandazione arriva dal Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (PRAC) dell’European Medicines Agency, secondo cui vanno aggiornate le informazioni sul prodotto per tutti i medicinali contenenti clorochina o idrossiclorochina, che, tra l’altro, “non hanno mostrato alcun effetto benefico nel trattamento di Covid-19 in ampi studi clinici randomizzati”, ha sottolineato l’Ema in una nota
In seguito all’ultima riunione del Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (PRAC) dell’Ema, l’European Medicines Agency, gli esperti hanno raccomandato di aggiornare le informazioni sul prodotto per tutti i medicinali contenenti clorochina o idrossiclorochina. L’indicazione è arrivata a seguito di una revisione di tutti i dati disponibili che hanno confermato un collegamento tra l’uso di questi medicinali e il rischio di disturbi psichiatrici e di comportamento suicidario.
“La revisione è stata avviata nel maggio 2020 dopo che l’Ema era stata informata dall’agenzia spagnola dei medicinali (Aemps) di sei casi di disturbi psichiatrici in pazienti con Covid-19 a cui erano state somministrate dosi di idrossiclorochina superiori a quelle autorizzate”, si legge in una nota diffusa propria dall’Ema.”
MB: Il comportamento suicidario lo provocano in tutte le classi d’età il lockdown, l’isolamento sociale, la didattica a distanza, la solitudine obbligata a casa, la perdita del lavoro, la disoccupazione senza prospettive provocata dalla gestione carceraria della pandemia.
In Italia da marzo 71 suicidi correlati a pandemia Covid
Psichiatri, grosso impatto sulla salute mentale
Però un fondamento c’è: studiare la clorochina può far diventare negazionisti. Che “loro” stanno già cominciando a dichiarare una malattia mentale, da ricovero coatto.
“….Forse interviene un processo mentale che non è tanto dissimile da quello che accade in certe forme di demenza“. Lo spiega a “Dimartedì” (La7) Barbara Gallavotti, biologa e autrice di “Superquark”.
Già visto in Unione Sovietica, Gallavò: ma da neoprimitiva, non conosci la storia. Ché poi in base a quale “scienza infusa” una “biologa e divulgatrice” crede di poter fare diagnosi psichiatriche? Sei già un caso di “Lissenkoismo”, non lo sai. Agevolo: