(Generale Bara Beccaris era un titolo più tentatore. Ma chi l0 avrebbe capito?)
Del resto il passaggio all’esercito della gestione del Covid e dell’ordine pubblico è previsto nella tabella di marcia verso il Gran Reset esfiltrata dal Canada
– “Impiego di personale militare nelle principali aree metropolitane e in tutte le strade principali per stabilire punti di controllo di viaggio. Limitare viaggi e movimenti. Fornire supporto logistico all’area. Previsto entro il terzo trimestre del 2021.
La militarizzazione avverrà in seguito ai seguenti fatti:
- Transizione degli individui al programma di reddito di base universale. Previsto per la metà del secondo trimestre del 2021
- Interruzioni della catena di approvvigionamento previste, carenza di scorte, grande instabilità economica. Previsto per la fine del secondo trimestre del 2021.
Attenzione alla nuova direttiva:
La Merkel crea un collegamento tra la pandemia e la protezione ambientale
Le nuove pandemie annunciate dalla Ursula sono causate in qualche modo dall’inquinamento globale, bisogna ridurre il CO2 per salvarci.
Questo cervellotico collegamento è stato fatto da Angela Merkel:
La Merkel crea un collegamento tra la pandemia e la protezione ambientale: siamo minacciati anche di restrizioni climatiche?
Cancelliere Angela Merkel (CDU): la pandemia della corona rende chiara l’importanza della protezione delle specie animali e vegetali. “Perché il declino della biodiversità e la penetrazione dell’uomo in aree naturali sensibili aumentano il rischio di trasmissione di agenti patogeni”, ha detto lunedì Merkel in un saluto in occasione del 30 ° anniversario della Deutsche Bundesstiftung Umwelt (DBU) a Osnabrück. La pandemia ci ha resi ancora una volta drammaticamente consapevoli della nostra dipendenza dalla natura e dall’ambiente.
L’esperto sanitario dell’SPD Karl Lauterbach ha recentemente affermato su “Phoenix”: “Non considererei nemmeno impossibile che potremmo trovarci in una situazione di crisi climatica in cui effettivamente proibiamo una cosa o l’altra”.
Il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans ha avvertito che ai politici è rimasto poco tempo per affrontare la crisi del clima e della biodiversità. “E mezzanotte meno 5. Gli investimenti dopo la crisi Corona devono quindi essere fatti su temi futuri sostenibili. Nessuna regione dovrebbe essere lasciata indietro. L’UE mira a ridurre i gas serra del 55% entro il 2030 rispetto al 1990 e vuole rendere il continente climaticamente neutro entro il 2050″. [con la distruzione delle industrie ]
Il partner di coalizione della Merkel Lauterbach ha annunciato nel dicembre 2020 in un articolo sul quotidiano “ Die Welt ”: “…. non ci sarà mai una vaccinazione contro la CO2. Abbiamo quindi bisogno di misure per affrontare il cambiamento climatico che siano analoghe alle restrizioni alla libertà personale nella lotta alle pandemie”
Per la tutela dell’ambiente e del clima, gli obiettivi del World Economic Forum (WEF), la nostra quotidianità, le nostre abitudini alimentari e di vita e il nostro pensiero dovrebbero essere regolati. Il WEF letteralmente: “Con una cucina, un bagno, una zona pranzo e una zona notte per un massimo di quattro persone, la residenza di 22 metri quadrati non è solo parte del trend della piccola casa, ma incarna anche molti dei 17 obiettivi del Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Funziona esclusivamente con energie rinnovabili ed è destinato a testare il potenziale per ridurre al minimo il consumo di risorse naturali come l’acqua”.
Mario Draghi aveva detto esattamente le stesse cose, collegando cervelloticamente l’apparizione della “pandemia” rcol “riscaldamento globale”, nel suo discorso programmatico. Dal rapito Avvenire: Draghi ha lanciato lo slogan
Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta».
“Il riscaldamento del pianeta – avverte il premier – ha effetti diretti sulle nostre vite e sulla nostra salute, dall’inquinamento, alla fragilità idrogeologica, all’innalzamento del livello dei mari … E qui fa un importante passaggio che collega crisi ambientale e Covid. «Lo spazio che alcune megalopoli hanno sottratto alla natura potrebbe essere stata una delle cause della trasmissione del virus dagli animali all’uomo ».
dunque per «proteggere il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale» serve «un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori, biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra, sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l’ecosistema
Anche con scelte dure. «Sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente».
Dunque MD è qui sopra per imporre il Progetto. Inchiodando l’Italia ai destini di una Unione Europea , un “dio che ha fallito”, che sta per sgretolarsi, e apparterrà presto al passato:
L’elenco dei fallimenti UE:
lucidissima analisi di
Looking Forward – @looking4wd
Se c’è una cosa che questa pandemia ha dimostrato è il fallimento e l’inefficienza di quel progetto politico e burocratico che risponde al nome di Unione Europea, che ha offerto una triste dimostrazione della propria inadeguatezza in ogni fase della risposta al Covid19.
- Ha fallito, fin dalle primissime settimane, nella risposta politica, con gli stati che sono andati avanti in ordine sparso e senza nessun coordinamento, anche chiudendo le frontiere gli uni agli altri in modo unilaterale.
- ha fallito nella risposta della solidarietà inter-europea, con molti stati che bloccavano le esportazioni o addirittura requisivano in dogana mascherine e altri presidi medici essenziali ordinati all’estero da altri paesi europei.
- ha fallito nella risposta economica, con un piano di aiuti (il fantomatico Recovery Fund) barocco e insufficiente, che peraltro si è perso nei veti incrociati degli interessi contrapposti, e arriverà, se mai arriverà, a pandemia abbondantemente terminata.
- da ultimo ha fallito nella risposta del piano vaccinale, dimostrando in tutta evidenza l’impreparazione, la superficialità e l’irresponsabilità politica delle sue strutture di gestione (non dico “di governo” perché fa già ridere così…).
Dopo questo triste e indecoroso spettacolo, resta davvero un mistero per me comprendere come in Italia, che come sempre ha pagato uno dei prezzi più alti di questo fallimento collettivo, rimangano ancora persone disposte a difendere QUESTA Unione Europea contro ogni evidenza.
Il generale ci inchioda a questo caadvere in disfacimento? Sempre bare sono.