Danilo Fabbroni
L’osceno, disturbante fraseggio, chiacchiericcio – sorta di rumore bianco agghiacciante – coevo alla Peste Nera di questi ultimi tempi porta come conseguenza che tutti “vedono” il Nemico Invisibile mentre nessuno o pochi scorgono il Re Nudo. Infatti è ancor meno di sempre utile ogni e qualsivoglia dietrologia di sorta giacché, al contrario, serve, per così dire, una avantologia, visto che alla luce del sole il Verbo, per modo di dire, della Peste Nera è davanti agli occhi di tutti, a firma niente di meno che del suo Sommo, Eccelso, Venerabile Maestro, Herr Klaus Schwab. Non stiamo accennando – si badi bene – alle voci della strada che vorrebbero lo Schwab inerente ad una genealogia familiare collusa con i rifornimenti effettuati dalla neutrale, pacifica Svizzera verso, un tempo, l’industria bellica nazista e più vicino a noi al duro regime dell’apartheid sudafricano ma ad un libello, disponibile lo ripetiamo alla luce del sole, intitolato Covid-19 La Grande Réinitialisation co-firmato da tale Thierry Malleret, per i tipi di Forum Publishing. Schwab scrive o chi la fa per lui – non ha importanza visto che comunque il testo è sottoscritto dal medesimo – in tutta evidenza colla palla di cristallo in mano, considerato che la pubblicazione è avvenuta nel luglio del 2020 e di già nell’introduzione vaticinava con evidente sicumera una nuova ondata di pestilenze a venire, così com’è accaduto veramente (o date per tali ovviamente…). Ma è lo stesso titolo del pamphlet che ci dovrebbe portare ad interrogarci del perché e del per come si vuol associare automaticamente l’avvento della Peste Nera con la descritta reinizializzazione: forse la si pensa – o meglio dovremmo dire, la si auspica? – quale e tale una guerra mondiale? Del resto è tipico di ogni Dopo guerra assistere ad una appunto reinizializzazione dopo l’azzeramento totale o pressoché totale degli assetti sociali. Evidentemente la prospettiva descritta è intrigante per Lor Signori annidati nella Terra del formaggio coi buchi, degli orologi a cucù, dell’Appenzeller, degli edelweiss: del resto non è da lì, da Zurigo, che dipartì il Gran Reinizializzatore del Secolo Breve, sotto gli auspici della Gran Finanza Mondiale, per incendiare le pianure sarmatiche, tale Vladimir Il’ič Ul’janov, al secolo Lenin? Tutto nasce dalle Banche e tutto muore nelle Banche. Sempre nell’introduzione con l’evidente scopo di rafforzare la valenza del grandioso re-start, presupposto dello studio schwabiano, si sbandiera che non tutto il male coviddiano vien per nuocere, dacché, stante agli autori del saggetto, si sta aprendo la via ad un mondo migliore – grazie alla Peste Nera – più, testualmente, inclusivo, più egualitario e più, ciliegina classica sulla torta, rispettoso verso Madre Natura, di scorta evidentemente ai suggerimenti della neo-dea green in erba, Greta Thunberg. Quindi si evince senza ombra di dubbio che il discorrere schwabiano è posto millimetricamente, all’unisono, nella vulgata mainstream voluta e promossa dagli oligopoli mondialisti globalisti: parrebbe che l’imperversare della Peste Nera sia precipitata sul suolo mondiale non solo al momento giusto ma, come dire? a ragion veduta. Semplicemente spaventoso constatare che il duo autoriale ha tenuto sin dalle prime battute sgomberare ogni dubbio sul fatto che non ci sono possibilità di tornare a quella che viene chiamata la normalità pre-Peste Nera: il loro verdetto è icastico, parlano di “mai”, non torneremo mai al prima Peste Nera. Tant’è che parlano di un’era AC e DC e cioè avanti-Covid e dopo-Covid. Un’altra vena pulsante mostrata dal duo che sta appieno nei voleri delle menti raffinatissime delle élite tecnofinanziarie iniziatiche è l’annotazione di questi che la Peste Bubbonica attuale porterà come fu nel passato, a seconda degli autori, ad una caccia verso il diverso ed il diverso del passato, loro indicano l’Europa medievale, è immancabilmente – ci avremmo scommesso – l’etnia ebraica. A proposito di shell-shock sarà un caso che i due autori tracciano un parallelo con la débâcle di borsa del 1929 o più recentemente del fatidico 11 settembre 2001? Non sappiamo rispondere ma una cosa è certa: si intravede chiaramente tra le loro righe una sorta di compiacimento nello sfrigolare, nell’attorcersi nel trogolo di questa cloaca pandemica e dei risultati disastrosi, nientificatrice, nichilista che essa mette in essere, tant’è che loro citano apertamente il termine “guerra”. Un’altra fascinazione della loro polemologia che si coglie a questo proposito è la sempre verde voglia olistica, come la definiscono loro, di una riduzione pianificata, come la chiamano, della sfera economica, per vivere meglio con meno: chissà se a Davos pensano di sostituire lo Chateu Lafite con la gassosa… Oppure i Lear-Jet con i risciò. Ma la diminuzione del livello economico è solamente il trampolino di lancio per quello che pare stia davvero a cuore a loro e cioè la diminuzione della popolazione: a questo proposito cercano di cautelarsi da ovvie critiche affermando che non necessariamente la contrazione della popolazione non andrebbe di pari passo con quella dei livelli economici. Come se non bastasse questo girotondo di mistificazione più avanti nel testo i due beniamini dei circoli dell’Haute Finance affermano con sommo sprezzo del ridicolo che l’era che si preannuncia post-pandemica sarà caratterizzata da un periodo di redistribuzione massiva di ricchezza, dei ricchi verso i poveri e del capitale a favore del lavoro, per la serie di gag stile Stanlio & Ollio. Ai giorni nostri considerato l’arricchimento sconsiderato dei Big Five quello che scrivono i due sembra fuor di dubbio una autentica mistificazione. Mistificazione accentuata dal fatto che poco avanti gli stessi dichiarano di essere consapevoli che lo tsunami pandemico alla fine della fiera costituirà un’accentuazione massima delle diseguaglianze socio-economiche. C’è da restare letteralmente allibiti dal coacervo mostrato impudicamente in questo vomitevole libello intessuto di futilità, di contraddizioni marchiane, di sicumera senza alcuna remora, nonché di banalità da Bar dello Sport, segno evidente che Lor Signori sanno di parlare ad una massa di gente che oramai ha consegnato il cervello all’ammasso, priva di ogni spirito critico di sorta. Sanno che nessun giornalista, commentatore od analista che calca davvero gli scranni del mainstream, ben oliato da adeguate prebende, Udo Ullfkotte docet! li prenderà mai per i fondelli per aver osato scrivere che il pool di banche sopperirà a piene mani e tasche all’abisso economico in cui siamo precipitati come se la storia umana tutta avesse mai potuto registrare uno jota regalato dal milieu delle banche a chicchessia! Invero, la storia insegna, quella di tutta la civiltà, che il sistema bancario e quello finanziario in special modo ha praticato da sempre il dominio della moneta e l’usurocrazia ad ogni piè sospinto. Quanto siano infingardi queste due teste d’uovo dell’alta finanza globalista lo si evince graniticamente quando hanno l’ardire di affermare che i servizi sanitari nazionali soffrono da lungo tempo di una mancanza di risorse statali come se non sapessero che lo shortage di queste risorse è stato determinato dai politicanti legiferatori tenuti tutti, tanto a destra quanto a manca, ben al guinzaglio dalla oligarchia finanziaria mondialista che ha allo stesso tempo generato gli oligarchi del Big Pharma incestuosamente incistati con l’avvento colossale della sanità privata a costituire una tenaglia esiziale contro la popolazione tutta. Verso il finire dell’osceno saggetto si scorge meglio dove la lingua di legno batte il dente infiammato e questo accade quando viene posta all’attenzione del lettore la figura carismatica infernale di David Quammen, autore di saggi che celebrano l’apologia della pandemia esiziale quanto dell’avvento del Bestione maschio-alfa, iperpredatore a mo’ di eroe archetipico del Nietzsche vagabondante alla ricerca di marchette nei vespasiani, non forse a caso mitico personaggio archetipico, il primo quanto il secondo, in casa Adelphi? Tutto si svela: la pandemia nientificatrice sarebbe stata meritata da noi a causa dello stupro che avremmo inflitto a Gaia, la Madre Natura. Certo che il colpevole agli occhi di questi due Esteti della Morte, à la Thomas Mann, è ovviamente, ca va sans dire, il quidam come noi che sbadatamente getta il mozzicone di sigaretta dal finestrino e non certo il tycoon, esempio tra i tanti, della British Petroleum che ha deforestato ad alzo zero intere regioni del Sud America. La stessa cosa non per nulla accade oggidì dove si multa il vecchietto per non indossare la museruola e si lascia imperterrite orde di criminali che mettono a compimento il sacco di Roma. Come sempre insegna l’alta finanza: forte coi deboli e debole coi forti. Il passo consequenziale del Duo era scontato per chi conosce un po’ i meccanismi diabolici di questi Santi di Satana ed ecco apparire magicamente il sillogismo tanto esplorato che vuol sancire il fatto che più aumenta la popolazione più si ingigantisce lo stupro della Dea Natura e come corollario si ha l’epidemia mortale. Del resto quando compare nel loro vomito scritturale Sua Altezza Reale, il Principe del Galles, è come dire? siamo a casa! A casa della genesi delle teorie razziali degli anni Trenta in logge angloamericane, gemellate con gli scienziati razzisti del Terzo Reich, appositamente foraggiate anche allora dai grandi trust della finanza mondiale. Del resto il patron sommo di quei rackets non fu Ernst Rüdin, un teutonico ma con profondi rizomi in terra elvetica? Ma andando più avanti nella disamina di questo delirio patologico si pesca una chicca del genere: ʺGli specialisti delle scienze sociali chiamano ‘contagio comportamentale’ allorché le attitudini, le idee ed i comportamenti si diffondono presso la popolazione tutta in una certa guisa ed allora si vede all’opera una vera e propria magiaʺ: touché dovremmo dire! Davvero una perfetta e cristallina risposta a tutti quelli che deridono l’esistenza di apprendisti stregoni all’opera oggi come oggi. Un altro bijoux del testo sta nell’affermazione da parte del duo che – testualmente – un gruppo di militanti ecologisti potrà manifestare contro una centrale elettrica allo stesso tempo e modo che un gruppo di investitori farà lo stesso nella sala del consiglio d’amministrazione per privare la centrale elettrica dei finanziamenti del caso, prova provata che dove finisce la Finanza inizia il Terrorismo Sintetico e viceversa. Il Mondo di Sopra gemellato col Mondo di Sotto. A dir poco pauroso l’accenno che si trova nel testo dell’applicazione TraceTogether la quale dovrebbe e potrebbe essere secondo gli autori un passe-partout individuale che consenta il ritorno alla socialità diretta: peccato che si tratterebbe né più e né meno di un braccialetto elettronico, vera e propria porta bluetooth con cui menti raffinate capterebbero ogni sortita fisica ed emozionale umana!
Ma il momento apicale di questa mistificazione colossale insita nel documento la si raggiunge quando i due figuri stimano che l’epidemia attuale ha portato ad un ingentilimento della popolazione quando è vero l’esatto contrario ove il vicino di casa ti denunciava alle autorità per il semplice fatto che correvi senza museruola!
Come se non bastasse un altro aedo citato come pietra angolare è Peter Singer, niente di meno che il nazi-ecologo capostipite dell’eco-idiozia cosiddetta profonda, progettante lo sterminio dell’umanità a favore dei cinghiali, delle volpi, dei piccioni, degli orsi, dei serpenti, delle nutrie…
I maschi-alpha Schwab e Malleret attendono come tante jene che il cadavere in decomposizione di una società già in larga misura in via di decomposizione sia carogna per godersi il macabro spettacolo. Oggi si tratta o di essere consapevoli e volontari cooperatori di questo massacro o combatterlo. Combatterlo a partire dal capire che non siamo stupidi da Bar dello Sport o da commenti sotto i video di youtube.