Chataev è un ricercato da anni dalle autorità russe per terrorismo. Con la sua fuga in Europa, dove ha ottenuto l’asilo, è riuscito a sfuggire all’estradizione per le azioni di terrorismo compiute come militante islamista secessionista durante la seconda guerra cecena tra il 1999 e il 2000, dove ha perso un braccio.
Viene considerato uomo vicino a Dokka Umarov, una volta “terrorista numero 1” per la Russia.
La mente degli attentati contro l’aeroporto di Istanbul è nella lista nera russa dal 2003 per aver sponsorizzato il terrorismo, recrutato estremisti e nuovi membri dei gruppi terroristi.
I media russi riferiscono che nello stesso anno, 2003, ha ricevuto asilo in Austria, con Chataev che affermava di aver perso un braccio per le torture subite nelle carceri russe.
Nel 2008, il terrorista è stato arrestato con altri ceceni nella città svedese di Trelleborg con la polizia che ha trovato nella loro auto Kalashnikov, esplosivi e munizioni.
Dopo un anno di prigione in Svezia, è stato arrestato nel 2010 in Ucraina con il suo telefono portatile che conteneva istruzioni di demolizione e foto di persone da colpire.
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In Ukraine: “Freedom for Chechen patriots” (2010) http://censor.net.ua/forum/504330/svobodu_chechenskomu_patriotu …
Back then, Amnesty International reminded Ukraine Chataev had refugee status in Austria https://www.amnesty.org/en/documents/eur50/001/2010/en/ …
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Chataev was unlikely to stage attacks in Europe/Russia according to Jamestown (feb 2016) http://www.jamestown.org/programs/edm/single/?tx_ttnews%5Btt_news%5D=45063&cHash=448ad3ce2b9943853060878dfe14174d#.V3VsMfmLRD9 …
Un anno dopo, è stato nuovamente arrestato mentre attraversava il confine tra Turchia e Bulgaria ma ancora una volta l’estradizione è stata impedita dall’interferenza delle organizzazioni dei diritti umani che sottolineavano come Chataev avesse lo status di rifugiato in Austria.
Tra il 2012 e il 2015, Chataev ha vissuto in Georgia, dove si è unito a diversi gruppi terroristi ed è stato condannato per terrorismo.
Nel febbraio del 2015, ha lasciato la Georgia per la Siria, dove si è unito ai militanti dell’Isis, assumendo una posizione chiave al suo interno. Nell’ottobre del 2015, anche il ministro della giustizia statunitense ha inserito Chataev nella lista dei terroristi.