La Convention dei democratici si è aperta nel peggiore dei modi per Killary: fischi e urla (“Vergogna!”) per la presidente del Democratic National Committee, Debbie Wasserman Schultz (J), costretta a dimettersi ignominiosamente dopo che certe e-mail spifferate da ignoti hackers hanno mostrato come lei – che doveva essere neutrale – complottava contro il candidato Sanders a favore della Clinton; però buh buh! anche per Bernie Sanders quando ha chiesto ai suoi fans di votare per Hillary in nome dell’unità del partito (scherni e sghignazzi). Ma questo è ancora niente: lo FBI ha aperto le indagini sulla fuga delle e-mail che stanno facendo naufragare la Candidata dell’Establishment, onde cercare prove per accusare la Russia, i cui bravissimi hackers sarebbero stati mobilitati da Putin per favorire Trump. Cosa probabile, ma è bello constatare come la galassia neocon, pronta a lanciare accuse di complottiamo dal giorno stesso dell’11 Settembre contro chi additava le falle della versione ufficiale, sia caduta in pieno delitto complottata. Non da oggi: è dal 2014 che il governo Obama ha dichiarato di considerare un atto di guerra un attacco informatico da parte di potenze estere, e quindi un casus belli.
Quindi guerra?
La si rischierebbe davvero, se si considera l’acme di frenetico furore in cui è caduto quel certo Establishment (che ha le leve del potere in mano) alla prospettiva di una vittoria di “Donald”. Il giornalista Dean Parker, per Russia Insider, ha raccolto alcuni dei titoli corsi nei più autorevoli media in queste settimane. Ciascuno ne apprezzerà il tono sobrio e moderato.
“Come una presidenza Trump può destabilizzare l’Europa”, di Anne Applebaum (J) sul Washington Post. Frase saliente: “…ora nel 2016, la realtà è più strana della finzione, e abbiamo un candidato presidenziale, Donald Trump, con legami diretti e indiretti con un dittatore straniero, Vladimir Putin, di cui promuove le politiche”.
“Trump rovinerebbe la posizione dell’America nel mondo, altro che restaurarla” – firmato dalla Direzione (editorial board) del Washington Post. “Una straordinaria volontà di mettere in discussione 70 anni di consenso fondamentale della politica estera Usa – che comprende anche Obama, che ha spedito truppe americane a difendere i baltici”.
“Trump dimostra di essere il lecchino di Putin” ( Trump proves he’s a Putin lapdog ) di – Jennifer Rubin (J) – The Washington Post: “Trump ha promesso di portare avanti il mantra ‘Prima l’America’ (America First), uno di quei fischi per cani che ricorda l’opposozione di Charles Lindbergh a combattere Hitler negli anni ‘30”.
“E’ ufficiale: Hillary Clinton è in corsa contro Vladimir Putin” ( It’s Official: Hillary Clinton Is Running Against Vladimir Putin) – Jeffrey Goldberg (J) – The Atlantic: “Il candidato presidenziale repubblicano, Donald Trump, ha scelto di smascherarsi da sé come un agente di fatto del presidente russo Vladimir Putin, un dittatore addestrato dal Kgb che cerca di ricostruire l’impero sovietico minando le libere nazioni d’Europa, emarginando la NATO e ponendo termine al regno dell’America come sola superpotenza mondiale”.
“La cupa visione di Donald Trump” (» Donald Trump’s Dark Vision) Editorial Board – Bloomberg (J): “…Egli vuole una nuova era di isolazionismo in cui l’America si ritiri dal nuovo ordine mondiale, per edificare e sostenere il quale tanti cittadini si sono sacrificati. E’ stato il discorso di accettazione più allarmante, demagogico e illuso che un candidato abbia mai pronunciato in epoca moderna”.
“Trump ignora la ragione per cui l’America difende il mondo” (» Trump Ignores the Reason America Defends the World) e – Editorial Board – Bloomberg: “..ma la più grave causa di allarme è stato , da parte di Trump, il disinvolto accantonare di un sistema globale che gli Usa hanno inventato e che li ha serviti bene per decenni”.
“Qualcuno ricorda quando i repubblicani avevano la volontà di opporsi a Putin?” (» Remember When Republicans Wanted to Stand Up to Putin? – Eli Lake (J) – Bloomberg: “Lo stesso tizio che chiacchiera di ammazzare le famiglie del terroristi è disposto ad abrogare l’impegno americano ad un’alleanza che ha impedito una guerra in Europa negli ultimi 70 anni”.
“Donald Trump silura il concetto di ‘pace attraverso la forza’ ( Donald Trump Torpedoes ‘Peace Through Strength’ – Massimo Calabresi – TIME Magazine.
“Donald Trump spompina e fa’ marchette a Putin” » Donald Trump Is Sucking Up and Selling Out to Putin – Michael Weiss (J)- The Daily Beast: [Trump ha chiesto:] “gli americani morirebbe per Narva (in Estonia)? Domanda stupida e brutta: degli estoni sono già morti per New York”.
“Trump è pericolosamente incompetente in Sicurezza Nazionale” » Trump Is Dangerously Incompetent on National Security – Fred Kaplan (J) – Slate: “La sua promessa di abbandonare la NATO è un enorme regalo a Russia e Cina”.
“Il vero vincitore della Convention Repubblicana: Vladimir Putin” » The Real Winner of RNC: Vladimir Putin – Franklin Foer (J)- Slate:”Trump ha mostrato grossolana incompetenza in tutti i settori, tranne uno: è stato molto efficace ad avvicinare ill partito repubblicano a Vladimir Putin”.
“Burattino di Putin” (» Putin’s Puppet ) – Franklin Foer – Slate: Vladimir Putin ha un piano per distruggere l’Occidente- e il piano somiglia molto a Donald Trump”.
“I commenti di Trump sulla NATO sono la cosa più spaventosa che ha detto” (» Donald Trump’s NATO comments are the scariest thing he’s said) – Zack Beauchamp – Vox: “Con poche scervellate parole, Donald Trump ha reso possibile la terza guerra mondiale – la morte di milioni di uomini nell’olocausto nucleare”.
“Naturale che Trump non onorerebbe le obbligazioni della NATO (» Of course Donald Trump wouldn’t honor NATO obligations – Josh Barro (J) – Business Insider: “Ciò che sorprende è come gli altri repubblicani, che proclamano di tenere agli impegni dell’America verso gli alleati e alla leadership mondiale, abbiano potuto indursi a sostenere quest’uomo”.
Ma sono stati loro a ‘perdere’ la Turchia
Il fatto che quasi tutti i commentatori di cui spra siano ebrei, e il motivo del loro odio delirante verso Trump, dice che la lingua neocon batte dove il dente duole: temono di perdere la loro presa sulla NATO come strumento di guerra alla Russia. Ciò li fa’, semplicemente, impazzire. Ne è la prova Robert Kagan (il marito della Nuland, nonché il capo intellettuale di tutti i neocon con doppio passaporto) ha annunciato – lui ex repubblicano – di passare a sostenere e raccogliere fondi per Hillary Clinton. Spiegando in un’intervista radiofonica che ciò che l’aveva trattenuto dall’aderire ai democratici prima era il fatto che Obama s’era rifiutato (su sua richiesta, di Kagan) di fornire grosso armamento all’Ucraina “perché, mi ha detto Obama, non voleva trovarsi in una guerra nucleare con la Russia per l’Ucraina”. Implicando che, invece, Hillary Clinton la farebbe, la guerra atomica in Europa, se presidente. “Hillary Clinton è meglio per le relazioni transatlantiche con l’Europa, che Donald Trump”. Un altro programma sobrio e moderato. D’altra parte Kagan è uno dei fondatori del PNAC, Project for a New American Century, la centrale che nel 200o raccomandò “un evento traumatico catalizzatore, una Nuova Pearl Harbor” per avviare i quindici anni di guerre americane per Sion – quando l’Evento si concretizzò l’11 Settembre.
Gli increduli possono trovare le parole di Kagan qui:
http://mediaroots.org/exclusive-obama-doesnt-want-nuclear-war-neocons-for-hillary/
Che questo gruppo di potere, gonfio di odio e di furore fino al delirio (come dimostrano i loro columnist citati sopra) siano pronti a tutto e di più per sbarrare il passo di Trump alla Casa Bianca, lo suggerisce uno strano articolo apparso sul Los Angeles Times. Firmato da tale James Kirchick: nome ignoto ai più, si tratta di un giornalista di Radio Free Europe, un organo di propaganda CIA finanziato dal Congresso, oggi importantissimo strumento di esasperazione dei sentimenti anti-russi nei paesi NATO dell’Est: lo si può considerare un esponente della generazione ‘giovane’ dei neocon.
Kirchick fa’ un parallelo fra Trump ed Erdogan; anche Donald è “autoritario”, pronto a trasformare gli Usa in “una dittatura”, a dare alle forze armate ordini “illegali”. Dunque “gli americani che guardano al colpo di stato recentemente fallito in Turchia …. dovrebbero considerare che una tale prospettiva non sarebbe inconcepibile in questo Paese, se Donald Trump dovesse vincere la presidenza”. Insomma un colpo di stato sarebbe giustificatissimo per salvare e mantenere la ‘democrazia’ Usa, e gli Stati Uniti legati ai “loro impegni coi liberi paesi NATO” nonché all’altezza della loro leadership mondiale. Infatti subito dopo il columnist cita “il generale dell’Air Force (a riposo) Michael Hayden, che è stato capo della Cia e della National Security Agency sotto il presidente George W. Bush”, che si chiara pronto a non obbedire agli ordini illegali del Presidente Trump.
Una minaccia tanto più concreta dal momento che – come accusa il governo Erdogan – sono stati quegli ambienti militari americani a istigare il colpo di Stato. Precisamente, l’accusa è rivolta contro il generale John F. Campbell, ex capo della missione NATO in Afghanistan (ISAF) che avrebbe finanziato i generali turchi golpisti con 2 miliardi di dollari, fatti passare attraverso la United Bank of Africa (UBA), una banca nigeriana usata dalla Cia per questo tipo di operazioni. Tutta la trama sarebbe stata compiuta nella base (NATO) di Incirlik, che turchi e americani usano per sostenere i terroristi anti-Assad in Siria. Ora non più, da qualche settimana. I particolari qui:
http://www.yenisafak.com/en/news/us-commander-campbell-the-man-behind-the-failed-coup-in-turkey-2499245
E adesso, (dalla TASS) “il ministro degli Esteri turco ringrazia la Russia per il suo ‘sostegno incondizionato’ durante il putsch”.
http://tass.ru/en/world/890428
E’ il fianco Sud della NATO quello che i neocon (e i loro servetti europei) hanno perso per volerlo assicurare ai loro progetti. Un fianco ben più importante dell’Ucraina, perché hanno perso il solo vero esercito di cui la NATO disponesse; l’alleato più fisicamente vicino ad Israele; e soprattutto il guardiano della Porta del Bosforo, con cui da tre secoli gli occidentali impediscono alla Russia l’accesso al Mediterraneo confinandola nel Mar Nero. Con sviluppi impressionanti, imprevedibili, nel prossimo futuro.
E’ difficile che Trump possa infliggere alla NATO un danno più devastante di quello che gli hanno fatto i neocon tentando il golpe anti-Erdogan. O che possa rendere a Mosca servigi superiori a quelli che han guadagnato la diplomazia di Lavrov e la genialità di Putin col loro “incondizionato sostegno”. La furia delirante e talmudica accusa gli altri di quel che ha prodotto da sé. Tipico anche questo, dopotutto, propeuzione psicanalitica.