L’analfabetismo funzionale in Italia è a livelli altissimi, oserei dire alla luce dei fatti, emergenziale. I dati emersi dall’indagine Piaac-Ocse del 2019, evidenziano che in Italia circa il 28% della popolazione tra i 16 e i 65 anni è analfabeta funzionale. Uno dei dati peggiori d’Europa, secondi solo alla Turchia dove il problema chiama in causa il 47% della popolazione.
Questo vuol dire che l’analfabeta funzionale sa leggere e scrivere, ma non è in grado di comprendere informazioni anche basilari, come un libretto di istruzioni o un semplice concetto matematico o un discorso politico. Ancora più inquietante è pensare che, se si considera anche chi ha un livello di capacità basso, il dato, in Italia, affligge oltre il 70% della popolazione che non dimostra competenze sufficienti per comprendere in maniera compiuta la realtà che lo circonda.
Che cos’è l’analfabetismo funzionale?
L’analfabetismo funzionale non ha nulla a che fare con il non saper leggere e scrivere bensì consiste nell’incapacità di comprendere e usare le informazioni che si incontrano nella vita di tutti i giorni, a causa delle non sufficienti abilità nella lettura e comprensione del testo e nel calcolo.
Gli analfabeti funzionali sono persone che sanno perfettamente leggere e scrivere, ma che non riescono a sviluppare un pensiero critico e hanno difficoltà a comprendere testi semplici. Come le istruzioni di montaggio di un attrezzo acquistato o districarsi nel comprendere una cartina e stabilire il percorso idoneo.
Il resto qui:
https://www.databaseitalia.it/lanalfabetismo-funzionale-e-la-causa-del-covid-19-e-green-pass/