Vedo che su Paola Muraro, neo-assessore della giunta romana del 5 Stelle, sono aperti, dice il Corriere gongolante, “3 filoni di indagine”. Sono al vaglio degli inquirenti (e golosamente riprese dai media) certe telefonate che l’ex consulente ha fatto con dei pregiudicati.
Ora, suggerisco un semplice esperimento. 1) Si prenda la guida telefonica interna del Comune di Roma, delle sue aziende, delle sue municipalizzate. 2) Si componga un numero a caso fra quelli nella guida; ATAC, AMA, ACEA; Aeroporti, Servizi per la Mobilità, Metropolitana, Pizzardoni.
La persona che risponderà è sicuramente: a) un pregiudicato; b) uno su cui è aperto un fascicolo; c) un pregiudicabile appena appena si indaghi; d) un percettore di tangenti per ora sfuggito all’attenzione dei CC o delle Fiamme Gialle; e) un parassita incapace e un fancazzista, che magari nemmeno risponde al telefono perché è a fare shopping, dopo aver timbrato il cartellino.
Domanda: il problema è la Muraro, oppure l’associazione a delinquere di stampo mafioso, chiamata genericamente “Comune di Roma”? La Muraro, o la burocrazia farabutta, alimentata da fondi pubblici illimitati, che lo Stato gli paga a pié di lista e senza esigere rendiconto, e dunque esistente al solo scopo di intascare, sprecare, dirigere quei fondi agli amici degli amici, in cambio di tangenti?
Quella burocrazia non raccoglie i rifiuti; non fa’ funzionare i bus; non regola il traffico; non tiene nemmeno registri contabili (a che servono? Lo Stato copre comunque il rosso). La sua unica attività è il furto dei soldi pubblici, lo spreco, e l’intasco di stipendi e tangenti: unica attività in cui è efficientissima. E’ un intreccio di organizzazioni criminali intrecciate coi delinquenti politici, inamovibili.
Quando era consulente della AMA, la signora Muraro se alzava il telefono non poteva far altro che parlare, lo volesse o no, con 1) un pregiudicato, 2) un pregiudicabile, 3) un parassita perlomeno fancazzista, incompetente, assenteista e ruba-stipendio.
Ci sono sue telefonate “senza rilevanza penale” a Salvatore Buzzi, il capo della famosa cooperativa 29 giugno. Una domanda: ricordiamo che quella era una cooperativa di pregiudicati? Nata apposta per dar lavoro a delinquenti usciti dal carcere? Ci ricordiamo che solo a questo titolo la cooperativa riceveva commesse e appalti dal Comune di Roma? Insomma: una cooperativa di incensurati e di onesti non avrebbe ottenuto nessuno degli incarichi lucrosi che Buzzi otteneva solo nella sua qualità di condannato a 30 anni per omicidio e capo di una forza-lavoro di ex galeotti. Che magari cercavano di redimersi. Il fatto è che dovevano chiedere commesse, appalti e lavoro a quella ultrapotente organizzazione criminale chiamata “Comune di Roma”. E’ stata questa organizzazione a rimettere i poveri pregiudicati sulla strada del crimine.
I media che istigano la polemica sperando che il 5 Stelle si spacchi, la Raggi si dimetta e la nuova giunta naufraghi, non fanno che tenere bordone a questa associazione a delinquere.. Perché ne desiderano la durata eterna?