L’Irlanda sta vivendo una situazione particolarmente difficile per la diffusione del Covid-19, che sta determinando una nuova ondata di morti e ricoveri. Negli ospedali del Paese, che conta poco meno di 5 milioni di abitanti (lo stesso numero della popolazione del Veneto), ci sono 513 pazienti ricoverati negli ospedali con il Covid-19, di cui 97 in gravi condizioni nei reparti di terapia intensiva. Sono numeri enormi, che hanno riportato il Paese nell’incubo della pandemia: era da inizio marzo, ormai 8 mesi fa, che non c’erano così tanti pazienti negli ospedali irlandese. Eppure l’Irlanda ha una delle performance vaccinali migliori al mondo: il 91,5% degli over-12 è vaccinato, un dato superiore persino a quello dell’Italia.
Le reazioni dei medici sono particolarmente dure e controverse. Il capo dell’ufficio medico del Paese, Tony Holohan (nella foto), ha detto che “i vaccini non stanno funzionando come speravamo in termini di prevenzione della trasmissione“, aggiungendo che “le vaccinazioni da sole non sono sufficienti per fermare la diffusione della malattia“, esortando la popolazione ad attenersi attentamente alle misure anti-contagio (igiene delle mani, distanziamento, uso della mascherina e isolamento in caso di sintomi) anche se si è vaccinati con doppia dose. “Anche le persone vaccinate – ha infatti aggiunto Holohan – possono contagiarsi e a loro volta diffondere il virus contagiando. Purtroppo non possiamo fare a meno delle altre restrizioni e di tutti gli accorgimenti contro il contagio soltanto perchè siamo vaccinati, e credo che nessun Paese al mondo può pensare di puntare solo sul processo di vaccinazione“. Il comitato medico del Paese non ha escluso di ripristinare anche chiusure e restrizioni qualora il numero di casi e ricoveri dovesse continuare a crescere.
Cercando di spiegare quello che sta succedendo, Holohan ha parlato di un “rilassamento collettivo dei comportamenti dopo le vaccinazioni” come possibile causa della nuova ondata di infezione.
Anche il direttore nazionale delle terapie intensive degli ospedali pubblici irlandesi, Liam Woods, ha espresso la sua preoccupazione per l’aumento della pressione dei ricoveri Covid sugli ospedali mentre la dottoressa Anne Moore, specialista in vaccini presso la scuola di biochimica dell’University College Cork, ha ribadito che l’aumento dei casi è dovuto alla mancanza di un “vaccino che blocca la trasmissione“, sottolineando come l’efficacia delle vaccinazioni sia diminuita nel tempo e quindi ponendo il tema della terza dose che ancora non è nell’agenda del Paese. “Il Governo deve andare avanti con le vaccinazioni e approvare immediatamente la terza dose per gli operatori sanitari, per gli anziani e poi per tutti gli altri. Credo che tutti dovranno fare la terza dose al più presto, altrimenti vedremo un enorme aumento del numero dei casi anche tra i vaccinati che non sono più protetti“.
Una situazione molto preoccupante, considerando che in Italia abbiamo il 90% di vaccinati come traguardo finale nell’illusione che possa bastare per passare ad una “fase nuova”, per usare le parole dei massimi esponenti del Governo. In Irlanda sono arrivati al 91%, e non è bastato.
A cura di Peppe Caridi