Mario A. Iannaccone
Prossimi problemi urgenti con l’amputazione di importazioni strategiche dalla Russia saranno autosufficienza alimentare e autosufficienza energetica.
Un governo vero, con la forza di una legittimazione elettorale, a questo punto cercherebbe di recuperare quel 32% di terre che sono state sottratte alla coltivazione di grano e mais negli ultimi 20 anni perché “ce lo ha chiesto l’Europa” e tenterebbe di spingere sulle produzioni alimentari, in primis allevamenti. Per l’approvvigionamento energetico non so, ma se davvero chiudessero le condutture (per ora i russi continuano a pompare) sarebbero guai serissimi.
Li vedo immobili, in attesa di ordini, a guardare il PNRRR che sembra una pernacchia. A me fanno paura, Draghi & Co., perché sembravano avere il mandato di continuare la desertificazione. Bisogna strappare con la UE quanto possibile o non se ne esce. Diminuire subito la pressione fiscale. Perché non ci aiuterà nessuno: non Biden, non i Xi I Ping, certo non Putin, non i nostri “fratelli europei” sul genere di Macron. Per quanto riguarda l’industria, spero abbiano un piano non B, non C, non D (non basterebbero) ma un piano E.
Siamo SOLI: