Prima le informazioni da “Tatiana Antonova”:
Personaggi interessanti languono nelle catacombe di Azovstal Tra di loro: istruttori di combattimento urbano israeliani con civili tattiche scudo umano.gli inviati di oligarchi di origine ebraica hanno cercato di riscattarli, ma è stato rifiutato
Francia: Alti ufficiali dell’intelligence militare. Addestravano .i nazisti a lavorare con sistemi. anticarro, sistemi di controbatteria e ricognizione aerea da elicotteri. Ecco perché Macron ha chiamato Putin prima delle elezioni, chiedendo di liberare i concittadini via mare in Turchia
Ufficiali dell’intelligence tedesca – BND. Quelli fornivano il controspionaggio della zona frontale. Questo spiega il comportamento scandaloso del cancelliere tedesco Scholz nei confronti di Putin.
Specialisti dell’MI6 Intelligence Special Operations Center britannico:
Sono i direttori di falsi cruenti e provocazioni chimiche a Irpin. L’MI6 fornisce protezione personale a Zelensky e controspionaggio all’interno del suo quartier generale. Organizza le sessioni di comunicazione di Zelensky con i leader mondiali attraverso canali chiusi.
Tatiana Antonova
Segue opinione di Matteo D’Amico:
La pericolosa partita che Israele sta giocando in Ucraina
I russi stanno trovando sempre più prove di un forte coinvolgimento del Mossad e di mercenari israeliani in Ucraina, spesso operanti all’interno di formazioni nazionaliste radicali di tipo schiettamente neonazista (ne stanno trovando anche fra i membri del battaglione Azov che sta venendo evacuato da “Azovstal”). Bennet e il governo israeliano hanno messo in scena all’inizio della guerra una posizione neutrale e di basso profilo fra Ucraina e Russia, ma la realtà dei fatti è che Israele manovra da sempre, insieme agli U.S.A., per usare l’Ucraina contro la federazione Russa. Fra gli altri motivi di questa scelta si può ipotizzare quello di creare un contrappeso simmetrico alla presenza russa in Siria e al suo appoggio vincente che ha reso possibile ad Assad resistere fino a questo momento, per dieci anni, all’attacco dei terroristi sponsorizzati dalla N.A.T.O., da Israele, dalla Turchia e dalle altre potenze del Golfo.
Un’Ucraina in fiamme e sempre più armata contro la Russia, potrebbe essere l’elemento di pressione per spingere lo stato guidato dal Presidente Putin a rallentare o lasciare le sue operazioni in Siria. Ma la risposta russa è appena arrivata, con il primo missile antiaereo lanciato direttamente da soldati russi contro i bombardieri israeliani durante il loro ultimo attacco (lancio puramente dimostrativo perché volutamente fatto senza aggancio radar del bersaglio). Inoltre finora non hanno ancora permesso di usare gli S-300 forniti ai siriani contro gli attacchi dell’IDF; è chiaro però che le cose potrebbero cambiare molto e molto in fretta.
Come noto si teme da parte bielorussa un possibile false flag (targato Israele/GB) nel Dombass, con utilizzo di testate atomiche tattiche depotenziate (con una potenza che potrebbe oscillare dai 0,5 agli 1,5/2 kiloton): l’attentato verrebbe attribuito ai russi per permetterne una completa “hitlerizzazione” e giustificare un intervento N.A.T.O. sul terreno, almeno in Galizia. Se questo attentato non c’è ancora stato è perché ci potrebbe essere un inquietante “fuoco di ritorno” al confine di Israele con il Libano e con la Siria, dove, fra i tanti conti in sospeso, vi è anche la distruzione del porto di Beirut, sulla quale i servizi di intelligence di Hezbollah stanno ancora indagando, e che non è temerario pensare che sia stata operata da Israele (probabilmente proprio con una minitestata atomica a basso potenziale e con scarsa o nulla tracciabilità radioattiva).