Giudizi sulle decisioni della Lagarde

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Vitor Constancio
Ex vicepresidente della BCE. Presidente del Consiglio dell’ISEG, Università di Lisbona. Professore all’Università di Navarra, Masters School, Madrid

Cattive notizie per le prospettive dell’Area Euro. Le decisioni, il linguaggio e le previsioni della BCE indicano una politica eccessivamente aggressiva che aggraverà inutilmente la prossima recessione.

Come accennato nel sito della BCE, le previsioni di dicembre (e giugno) sono coordinate dalle Banche Centrali nazionali mentre negli altri trimestri lo fa lo staff della BCE. Quindi, la previsione dell’inflazione per il 2023 passa dal 2,3% di settembre a un enorme 3,4% nelle previsioni odierne, spingendo il 2,3% al 2025!

Per il 2023, la previsione è ora del 6,3%. Queste sono medie che implicano che partendo dall’attuale 10%, per ottenere una media del 6,3% implica che entro dicembre 2023 dovrebbe essere al 3,x% (sotto il 4%). In tal caso, cosa può spiegare un’inflazione del 3,4% per il 2024 con la stabilizzazione dei prezzi dell’energia?

Le prospettive derivanti da un linguaggio e da previsioni così aggressive, se si materializzeranno in decisioni future compatibili, sono più importanti dell’aumento dei tassi di 50 punti base oggi (a seguito della FED) e dell’inizio previsto del QT a marzo di 15 miliardi al mese.