C’è stata una telefonata da Washington. Una di quelle offerte che non si possono rifiutare. Le pressioni durano da mesi, sempre più forti, come rivela un articolo del 20 dicembre:
“ Crosetto ha confermato a Reuters che il sistema di difesa aerea franco-italiano SAMP/T era tra gli aiuti militari che Kyiv aveva richiesto a Roma. Negli ultimi tempi il presidente dell’Ucraina Zelensky ha già sollecitato l’Italia sull’invio del sistema di difesa aerea franco-italiano Samp/T. Ma finora Roma non sembra avere intenzione di cedere i sofisticati sistemi dal momento che ne ha pochi in dotazione (5 batterie dislocate presso il 4° reggimento artiglieria controaerei a Mantova).
Esercito italiano ha in dotazione 5 batterie presso il 4° reggimento artiglieria controaerei in Mantova.
Dall’entrata in servizio del sistema nel 2013, la Forza armato ha schierato il Samp/T in molteplici attività operative ed addestrative. Come si legge sul sito dell’esercito: “fra il 2015 ed il 2016 un’unità Samp/T è stata schierata a Roma per la sorveglianza dei cieli della Capitale in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia; contemporaneamente una seconda batteria ha operato in Turchia nell’ambito dell’operazione Nato “Active Fence” dal giugno 2016 al dicembre 2019 contro missili balistici tattici provenienti dal territorio siriano. Inoltre il Samp/t è inserito nel programma Nato Active Layered Theatre Ballistic Missile Defence (ALTBMD). Quest’ultimo nato con la finalità di realizzare la difesa di aree o di obbiettivi vitali di interesse dell’Alleanza dalla minaccia missilistica”.
L’attuale versione del Samp/T ha capacità di avanguardia nel contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggi.”
Dunque: Zelenski chiesto, richiesto e preteso precisamente questi sistemi d’arma, di cui sapeva tutto: altro che la “ferraglia” di cui i polacchi ci hanno accusato.
Crosettto esitava. Ora la telefonata da Washington, a cui non si può dire di no. Quest’ordine americano può voler dire che la stessa è rimasta a corto di sistemi Himars, equivalenti ai nostri, avendone dato 38 a Zelenski. Come risulta da questa lista ufficiale
Secondo una scheda informativa diffusa dal ministero degli Esteri statunitense, all’inizio di dicembre 2022 gli Stati Uniti avevano fornito all’Ucraina:
- Più di 1.600 sistemi antiaerei Stinger.
- Più di 8.500 sistemi anticarro Javelin.
- Oltre 46mila sistemi e munizioni anti-carro di altro tipo.
- Oltre 700 droni Switchblade.
- 142 obici da 155 mm e più di 1 milione di proiettili d’artiglieria da 155 mm.
- 4.700 proiettili di artiglieria da 155 mm a guida di precisione.
- 9.000 proiettili da 155 mm per il lancio di mine anti carro Remote anti-armor mine (Raam).
- 36 obici da 105 mm e 180 mila proiettili d’artiglieria da 105 mm.
- 276 veicoli tattici per il traino delle armi.
- 22 veicoli tattici per il recupero delle attrezzature.
- 38 sistemi Himars, i lanciarazzi multipli leggeri ad alta mobilità fondamentali per la controffensiva ucraina. Ha fatto meraviglie a Kherson.
- 20 mortai da 120 millimetri e 135 mila proiettili da 120 millimetri.
- 1.500 missili anticarro a lunga gittata filoguidati Tube-launched, optically-tracked, wire-guided (Tow).
- Quattro veicoli corazzati per il trasporto dei posti di comando.
- Otto sistemi missilistici antiaerei a corto e medio raggio Nasams e munizioni.
- Missili per i sistemi di difesa aerea a guida radar Hawk.
- Quattro sistemi di difesa aerea a corto raggio Avenger, efficaci contro droni ed elicotteri.
- Missili anti radar ad alta velocità (Harm).
- 20 elicotteri Mi-17.
- 45 carri armati T-72B.
- Oltre mille veicoli da ricognizione Humvee (Hmmwv).
- Oltre 100 veicoli da ricognizione tattici leggeri.
- 44 camion e 88 rimorchi per il trasporto di attrezzature pesanti.
- 200 veicoli blindati M113 per il trasporto di personale.
- 250 veicoli blindati M1117 e 440 veicoli blindati anti mine MaxxPro.
- Attrezzature e sistemi di sminamento.
- Più di 11mila lanciagranate e armi leggere.
- Oltre 104 milioni di munizioni per armi leggere.
- Oltre 75mila set di giubbotti antiproiettile ed elmetti.
- Circa 1.800 droni Phoenix Ghost.
- Sistemi missilistici a guida laser.
- Droni Puma.
- 15 droni Scan Eagle.
- Due radar per droni.
- Droni navali da ricognizione e attacco.
- Oltre 50 radar per contrastare gli attacchi di artiglieria.
- Quattro radar di contro i mortai.
- 20 radar multifunzione.
- Sistemi di disturbo delle frequenze per la guida dei droni.
- Sistemi antiaerei.
- 10 radar di sorveglianza aerea.
- Due sistemi di difesa costiera ad arpione.
- 58 motovedette costiere e fluviali.
- Mine antiuomo M18A1 Claymore.
- Esplosivi C-4, munizioni da demolizione e attrezzature per la demolizione di ostacoli anticarro.
- Attrezzature per il posizionamento degli ostacoli anticarro.
- Sistemi di comunicazione tattici sicuri e non intercettabili.
- Quattro antenne per le comunicazioni satellitari.
- Migliaia di dispositivi per la visione notturna e termica, sistemi di sorveglianza e ottiche laser.
- Servizi di immagini satellitari.
- Attrezzature per lo smaltimento di ordigni esplosivi e dispositivi di protezione.
- Attrezzature di protezione chimica, biologica, radiologica e nucleare.
- 100 veicoli blindati per il soccorso medico.
- Più di 350 generatori.
- Forniture mediche come kit di pronto soccorso, bende e altre attrezzature.
- Apparecchiature per il disturbo elettronico.
- Attrezzature da campo, equipaggiamento per resistere alle basse temperature e parti di ricambio.
- Finanziamenti per l’addestramento delle truppe, la manutenzione delle attrezzature e il rinforzo delle postazioni militari.
Ovviamente, questo significa escalation. Punto di irreversibilità dal conflitto ormai raggiunto.