L’unica vera resistenza, anzi l’unica spontanea guerra di resistenza, sorge dalla realtà e dalla refrattarietà dei popoli e dei singoli. La realtà insorge contro l’ideologia, come la natura si oppone all’artificiale e l’umano resiste al disumano.
E’ facile obiettare che la civiltà, sin dal suo sorgere e dal suo sviluppo storico, si oppone alla natura, ed è comunque una costruzione artificiale. Ma qui siamo davanti a un gigantesco processo di sostituzione di tutto ciò che è reale, naturale, storico, tradizionale con un universo parallelo che è funzionale, tecnologico, finanziario, virtuale. La civiltà sorge sulla natura, ne riconosce i confini, ne delimita gli spazi, ma non contro la natura.
L’arte e l’artigianato, l’architettura e i borghi, la religione e i simboli, non cancellano la natura né l’umanità, semmai l’affiancano, la sublimano, la finalizzano. Invece noi stiamo vivendo la sostituzione del reale con l’artificiale, dell’umano con la sua protesi tecnologica, a tutti i livelli, fino al robot, al metaverso e all’intelligenza artificiale. Inclusi i nostri bisogni, le nostre inclinazioni; i desideri indotti, artificiali, prevalgono sui desideri naturali, umani. La civiltà espande l’umanità, il dirigismo la sostituisce col transumano.
E’ possibile fare qualcosa? Nessuno è in grado di dirlo. Ma siamo in grado di dire che intanto è bene prenderne coscienza fino a divenire obiettori di coscienza; essere consapevoli e critici, testimoniare di altre possibilità di vita, non accettare tutto quel che accade come scritto nelle leggi imperscrutabili e immodificabili dell’universo. Perlomeno provarci…
Marcello Veneziani
La Verità- 20 gennaio 2023