Vedete? Anche la polizia e i servizi tedeschi imparano presto. Prima si lasciano scappare il terrorista della strage di Natale; ma il giorno dopo, guardando meglio, scoprono che – come tutti i terroristi islamici – ha lasciato nel vano porta-oggetti il suo documento di prolungamento della permanenza in Germania (Duldungsbescheinigung) che è praticamente la prova della sua identità.
Lo ha fatto uno dei fratelli Kouachi dopo aver sparato a quelli di Charlie Hebdo; hanno cambiato auto, ma nella prima hanno dimenticato la carta d’identità di Said.
E lo stragista di Nizza, Lahouaiej-Bouhlel? Anche lui, prima di lanciarsi nella folle corsa omicida e suicida, pone in bella vista patente di guida, carta d’identità, telefonino, persino carte di credito.
I primi documenti recuperati sono stati quelli di un paio di terroristi dell’11 Settembre.
Da allora, è una certezza per gli investigatori: cercate bene sui sedili, sotto la cenere, nella guantiera, e smetterete di brancolare nel buio. Potrete diffondere ai media la vera e certa identità del mostro e, se è un fuggiasco, procedere alla sua cattura. In questi casi sempre conclusasi con l’uccisione del mostro, che invariabilmente risponde al fuoco gridando Allah Akhbar! Sicchè non ne vien preso vivo uno. Succederà, possiamo profetizzarlo, anche al “tunisino “ identificato dalla polizia tedesca.
Un amico mi chiede: ci prendono per scemi al tal punto da ripetere continuamente lo stanco trucchetto sapendo che la massa se la berrà comunque – o almeno i giornalisti ce la fanno bere – oppure magari, questo è “un messaggio” che i perpetratori lasciano a chi deve intendere?
Penso che, senza escludere la prima, sia giusta la seconda ipotesi. Le smagliature nella narrativa di cui sono sparsi i crimini della strategia della tensione, non sono goffaggini, non sono sfuggiti; sono voluti, e sono una sorta di “firma”. Il servizio sta dicendo “siamo stati noi”, ai servizi altri.
Per esempio, si è appreso che Daesh ha rivendicato la strage di Berlino – come di consueto, attraverso il SITE di Rita Katz. E’ appunto una “firma”.
Stato Islamico, AL Qaeda, Bin Laden ai suoi tempi, hanno sempre garantito al SITE l’esclusiva dei loro messaggi. Copio e incollo quel che ne scrive il sito Panamza.
“Generalmente presentata dalla stampa occidentale come un semplice “Centro di controllo dei siti islamici”, sito è più esattamente una farmacia di propaganda diretta da una ultra-SIONISTA ISRAELO-statunitense denominata Rita Katz.
Quest’ultima si è fatto conoscere sulla scena internazionale dal suo ottenimento “esclusiva” di documenti audiovisivi imputati ai leader di Al Qaeda.
Il giorno dopo gli attentati di Parigi, SITE è anche stata la prima organizzazione a diffondere la presunta richiesta ufficiale dello Stato islamico
{http://www.panamza.com/01122015-daesh-rita-katz}.
Site fu l’organismo che affermò di aver inoltre ” autenticato ” il precedente ” messaggio audio ” di Abu Bakr al-Baghdadi {http://www.panamza.com/omega-style}.
SITE aveva anche annunciato la pseudo-reiterazione del figlio di Osama Bin Laden nel 2016 {http://panamza.com/hamza-ben-laden}.
SITE venne finalmente la prima agenzia ad aver annunciato la messa online del video del jihadista larossi aballa, presunto autore del duplice omicidio di magnanville {http://panamza.com/abballa-katz}.
Dal 2001, “SITE” costituisce una sorta di servizio post-vendita della grande mistificazione israelo-statunitense del 11-Settembre: il gruppo trasmette immagini o messaggi destinati a mantenere e convalidare presso media-staffetta docili alla presunta ” Guerra al terrore ” progettata in origine da Benjamin Netanyahu (già nel 1979, tramite il suo ” Istituto Jonathan “), lanciata da George Bush nel 2001 e perpetuata oggi dal clan riunito attorno a François Hollande, Bernard Cazeneuve e Manuel Valls.
Da notare: decantati dalla stampa tradizionale francese, Wassim Nasr (Francia 24) e David Thomson (Rfi)-che si presentano come esperti indipendenti del jihadismo – hanno annunciato su Twitter la “pretesa” Dell’Isis a-rispettivamente-20 H29 e 20 h39, sia una quindicina di minuti dopo l’organizzazione di Rita Katz {http://panamza.com/cim; http://panamza.com/cin}.
Promemoria chiave: specialista dell’intelligence militare, vicino ai servizi segreti e consulente della nato, un israeliano decorato da shimon peres era al mercato di Natale di Berlino, “pochi minuti” prima la carneficina {http://panamza.com/18553}.
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