Il movimento “Ritorno al Monte” sta incitando gli estremisti ebrei a prendere d’assalto la moschea di Al-Aqsa per compiere il “sacrificio pasquale” uccidendo un agnello sulla Roccia di Abramo, attualmente protetta dalla Cupola.
La ricompensa massima è stata raddoppiata:
- Se arrestati: 500 shekel.
- Arrestati con un agnello o un capretto (capretto): 1.200.
- Arrestati con un agnello o un capretto all’interno del Monte del Tempio: 2.500.
- Sacrificio riuscito: 20.000 (circa $ 5.600).
Secondo il calendario ebraico, dovrebbe avvenire prima del tramonto di mercoledì 5 aprile.…
Allo stesso modo, il “Temple Institute” (Machon HaMikdash), la cui missione è costruire il Terzo Tempio (è finanziato fortemente anche da protestanti americani) , ha invitato i sostenitori a riunirsi con offerte alle porte di Al-Aqsa, mercoledì prossimo dalle 15:50 alle 19:00.
“Il sacrificio di Pasqua è una mitzvah grave e fondamentale. L’unico comandamento di rango simile ad esso è la circoncisione (Brit Milah).”
15 rabbini hanno inviato una lettera il 30 marzo al primo ministro Netanyahu e al ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir chiedendo il permesso per un sacrificio pasquale ad Al-Aqsa. Tale sacrificio, dicono, è nell'”interesse nazionale” di Israele. In precedenza, nel 2021, il rabbino capo di Gerusalemme aveva stabilito che il sacrificio dovesse essere eseguito, anche in assenza di una struttura del Tempio o in mancanza di una giovenca rossa.
Tra i firmatari:
- Yehuda Kroizer, rabbino di un insediamento in Cisgiordania, capo della yeshiva fondata dal terrorista ucciso Meir Kahane. Suo figlio Yitzhak è un membro della Knesset per Jewish Power (il partito di Ben-Gvir)❗️
- Yisrael Ariel, fondatore del “Temple Institute”.
- Micha Peled, rabbino Chabad di Beit Horon in Cisgiordania.
- Baruch Kahane, approvato dal ‘nascente Sinedrio’ nel 2016 come prossimo Sommo Sacerdote (Kohen Gadol) per il ‘servizio del Tempio’ (https://www.israel365news.com/310069/sanhedrin-appoints-high- sacerdote-preparazione-terzo-tempio/)
Così i giudei raggiungerebbero lo scopo cui mirano da duemila anni, e per il quale hanno occupato la Terra Santa: ripetere il sacrificio di un agnello nel solo luogo dove esso può essere eseguito “validamente”, la Roccia di Abramo, protetta oggi dalla Moschea d’Oro e dalla fede musulmana. Credono che il rito fatto “validamente” obblighi YHVH ad esaudire il Patto di Alleanza che ha firmato con loro
Frattanto, in non casuale coincidenza:
Francesco ha “programmato” il suo malore per non dire la Messa?
I maligni e i superbi (cioè noi) avevano già insinuato che il malore di mercoledì, per Bergoglio, fosse una scusa per non sottoporsi a tutte le celebrazioni pasquali che – come si sa – costituiscono per l’argentino una noia e un peso insopportabile.
E infatti. Malgrado El Papa dichiari di voler tornare al lavoro già da lunedì, tutte le varie cerimonie pasquali saranno affidate comunque ai cardinali collaboratori.
Però il Sole24Ore svela anche una chicca: sembra che il tutto fosse in cantiere già da lunedì scorso, ovvero due giorni prima del “malore”. Proprio gli sta sullo stomaco celebrare la Pasqua, al santo padre. Resta da vedere se troverà le forze per l’unica tradizione che sembra stargli a cuore, ovvero andare a lavare i piedi a immigrati e trans”.
E Fedriga si porta avanti (per loro, niente insetti)
Fino a 20 mila euro alle imprese agroalimentari friulane che si adeguano alla dieta ebraica
Nasce in Friuli Venezia Giulia una nuova collaborazione tra l’Amministrazione regionale, l’Eraple (Ente regionale Acli per i lavoratori emigrati) e il sistema delle certificazioni kosher che prevede la possibilità per le nostre aziende agroalimentari di internazionalizzare i loro prodotti attraverso la certificazione kosher che aprirà a mercati fino a oggi inesplorati. In particolare, si tratta di aziende nell’ambito della produzione di vino, di distillati (come la grappa) e di alcuni prodotti lattiero caseari. Ciò consentirà alle imprese di occupare fette importanti di mercati esteri e permetterà a molti consumatori di degustare i prodotti friulani secondo i precetti alimentari della religione ebraica.
Si è inteso, come ha spiegato l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari nel corso dell’incontro di presentazione dell’iniziativa organizzato dall’Eraple oggi pomeriggio nell’auditorium della Curia della Diocesi Concordia-Pordenone, prevedere sovvenzioni applicabili ai finanziamenti per progetti di investimento volti a rafforzare l’aggregazione in reti di impresa nella filiera agroalimentare regionale dei prodotti kosher e a sviluppare il processo di certificazione e internazionalizzazione.
Su questo fronte il Friuli Venezia Giulia è la prima Regione in Italia a “istituzionalizzare” la certificazione Kosher nelle procedure di sostegno finanziario e farà da apripista a livello nazionale. In regione sono già cinque le aziende che sono in fase avanzata nell’iter di certificazione da parte di una autorità rabbinica internazionale.
La cucina kosher rispetta i dettami della religione ebraica sull’alimentazione. Quello che è “kosher” e quindi “adeguato” è ciò che rispetta le regole alimentari stabilite dalla Torah, interpretate dall’esegesi nel Talmud, uno dei testi sacri dell’ebraismo, e codificate nel Shulkan Aruk, un testo ordinativo e ritualistico religioso. Ci sono regole ben precise, che seguono i dettami della Torah, alla base della produzione di vino e altri prodotti Kosher, ovvero idonei per essere consumato da persone di religione ebraica.