Il 10 marzo il mondo è stato sorpreso da un accordo mediato dalla Cina che ha ripristinato i legami tra Arabia Saudita e Iran.
Come conseguenza, sta tornando la pace in Yemen.
L’intervento militare dell’Arabia Saudita contro gli Houthi sciiti è iniziato nel 2015, su istigazione degli Stati Uniti che – per volontà di Israele – hanno voluto creare un nemico all’Iran. Sostenuto da un ampio supporto militare e di intelligence americano, il conflitto è arrivato a includere 25.000 raid aerei sauditi, secondo un conteggio dello Yemen Data Project. Gli anni di di guerra hanno creato una delle peggiori crisi umanitarie del mondo : hanno provocato la morte di oltre 377.000 yemeniti entro la fine del 2021 sia per la guerra che per la fame, calcolano le Nazioni Unite.
Nell’ultima settimana i sauditi e gli Houthi hanno rilasciato i prigionieri di guerra. Gli Stati Uniti hanno fatto del loro meglio per sabotare l’accordo :
Gli Stati Uniti hanno risposto con allarme, inviando di corsa i diplomatici nella regione per insistere affinché si continuasse a esercitare pressioni sul governo Houthi nella speranza di minare l’accordo in corso. [Tim Lenderking, l’inviato degli Stati Uniti per lo Yemen,] si è precipitato a Riyadh l’11 aprile, quando è arrivata la notizia di un accordo di pace, per ricordare ai leader sauditi il desiderio degli Stati Uniti di continuare a sostenerli nella guerra.
Un simile riavvicinamento sta avvenendo tra Arabia Saudita e Siria. Il 12 aprile il ministro degli Esteri siriano Faisal Mekdad ha visitato l’Arabia Saudita :
La visita è la prima di un ministro degli Esteri siriano in Arabia Saudita dal 2011, quando iniziò la guerra in Siria, scatenata da Obama che ha armato e addestrato i “ribelli democratici” (Daesh, ISIS) che, ’Arabia saudita.
Negli ultimi mesi, c’è stato un crescente impegno con al-Assad da parte dei paesi che (su istigazione USA), lo hanno isolato e trattato da paria dall’inizio della guerra siriana.
Al-Assad ha visitato gli Emirati Arabi Uniti e l’Oman quest’anno e il mese scorso l’Arabia Saudita ha dichiarato di aver avviato colloqui con Damasco sulla ripresa dei servizi consolari. Non solo: l’Arabia Saudita si è fatta promotrice di una riunione dei ministri degli Esteri regionali per discutere del ritorno della Siria nella Lega Araba, anche se il rientro nella Lega Araba non avverrà per diverso tempo poiché il Qatar, che ha sostenuto i Fratelli Musulmani ribelli contro la Siria, continua ad esserle ostile.
E adesso, ci credereste, Pechino si è offerto di facilitare i colloqui di pace israelo-palestinesi :
Il ministro degli Esteri cinese Qin Gang. Qin ha detto ai suoi omologhi israeliani e palestinesi che il suo Paese è pronto ad aiutare a facilitare i colloqui di pace tra le due parti, nel suo ultimo sforzo di mediazione nella regione, in telefonate separate ai due funzionari lunedì 17 aprile 2023. (Jade Gao/Pool Photo via AP, File)
Lunedì, in telefonate separate ai due funzionari, [il ministro degli Esteri cinese] Qin Gang ha espresso la preoccupazione della Cina per l’intensificarsi delle tensioni tra Israele e palestinesi e il suo sostegno alla ripresa dei colloqui di pace, ha affermato il ministero degli Esteri in dichiarazioni rilasciate lunedì.
Qin ha sottolineato nei suoi colloqui con il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen che l’Arabia Saudita e l’Iran hanno dato un buon esempio di superamento delle differenze attraverso il dialogo, afferma una dichiarazione su quella telefonata.
Ha detto a Cohen che Pechino incoraggia Israele e i palestinesi a mostrare coraggio politico e ad adottare misure per riprendere i colloqui di pace. “La Cina è disposta a fornire convenienza per questo”, avrebbe detto.
Il successo è tutt’altro che garantito… Israele può vivere senza uccidere? Ma comunque vada, in pochi mesi la Cina è riuscita a stagliarsi come potenza pacificatrice nell’area dove Washington si è più distinto come forza del Male e della guerra perpetua nel (supposto) interesse di Sion. Sta sloggiando gli Stati Uniti dal ruolo di arbitro malvagio e sleale nel Medio Oriente. “Può farlo perché è percepito come neutrale e non mostra alcun interesse per qualsiasi aggressione. È l’opposto di come gli Stati Uniti sono percepiti nella regione”: Aspettiamo di vedere quale sabotaggio istigazione Washington e Israele escogiteranno.