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La barca naufragata sul Lago Maggiore: a bordo 20 agenti dell’Intelligence italiani e israeliani
Le vittime sono due italiani, un israeliano e una russa. Il comandante non è indagato
Un’occasione speciale da festeggiare, un ritrovo tra amici, si è trasformato in tragedia domenica sera sul lago Maggiore, tra Sesto Calende e Lisanza, in provincia di Varese, dove nel naufragio di una barca turistica, una House boat, hanno perso la vita due agenti dell’intelligence italiana, un ex appartenente alle forze di sicurezza israeliane e la compagna dell’armatore, di origini russe. L’imbarcazione sulla quale viaggiavano, secondo le ricostruzioni degli investigatori, a causa di un’improvvisa scarica di pioggia e vento, si è prima capovolta e poi è affondata, scaraventando in acqua la maggior parte dei ventiquattro passeggeri, venti dei quali sono riusciti a salvarsi.
La Procura di Busto Arsizio ha aperto un’indagine per far luce sull’accaduto.
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La “Goduria”, così si chiamava la barca di Carlo Carminati, 53 anni di Monvalle (Varese), che su quel natante viveva con la compagna Anya Bozhkova, 50 anni, una delle vittime della tragedia, era stata varata a metà anni ’80, un sedici metri che da scheda tecnica pubblicata sul sito di prenotazione, poteva ospitare 15 persone.
La barca è salpata dal cantiere ‘Piccaluga’ di Sesto Calende (Varese) per una gita organizzata, forse un ritrovo tra conoscenti per una festa di compleanno, come reso noto dall’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, per poi dirigersi verso Arona (Novara). Intorno alle 19 però il maltempo ha sorpreso diverse imbarcazioni, tra cui la stessa Goduria, con vento forte e pioggia battente, concentrati in pochissimi minuti. Travolta da una “bomba d’acqua” la barca si è capovolta nei pressi di Lisanza, frazione di Sesto Calende, trascinando gli occupanti nelle fredde acque del lago. Tutti tranne Anya che, secondo una testimonianza indiretta, sarebbe invece poco prima scesa sottocoperta con il suo cane, perché spaventata dal maltempo.
Il primo cadavere ad essere recuperato, ieri in tarda serata, è stato quello del pensionato delle forze di sicurezza israeliane, 50 anni, come confermato dal ministero degli Esteri di Gerusalemme, avvistato dall’elicottero dei vigili del fuoco. La seconda salma recuperata è stata quella di Claudio Alonzi, originario di Alatri, nel Frusinate, 62enne alle dipendenze dei servizi segreti italiani, anche questa recuperata dagli specialisti in volo, mentre quella di Tiziana Barnobi, 53 enne triestina, sposata con un figlio minorenne, anche lei dipendente del comparto intelligence italiano, e quella di Anya Bozhkova sono state recuperate dai sommozzatori, non lontano dal relitto, a circa 16 metri di profondità. “Sono sconvolta, non sapevo che fosse su quella barca, poi stamattina ho avuto la terribile notizia”, ha detto la cugina di Alonzi, sposato e padre di due figli. Mentre il viavai dei mezzi di soccorso si susseguiva, un’amica di Anya Bozhkova è arrivata al cantiere nautico dal quale la barca era salpata: “speravo di arrivare e scoprire non si trattasse proprio di loro due, ma purtroppo è così”, ha detto con la voce rotta dal pianto, “vivevano a bordo, era la loro casa, io avevo fatto una gita una volta”. Con l’ausilio di speciali palloni ad aria compressa, i vigili del fuoco dei nuclei sommozzatori di Milano e Torino, con il supporto degli specialisti del soccorso acquatico di Varese, hanno recuperato la barca affondata. Per poter dare risposte certe sulle eventuali responsabilità umane nella tragedia, saranno necessari accurati approfondimenti investigativi, a partire dal rispetto delle norme di sicurezza a bordo e il numero di persone presenti rispetto alla capacità di trasporto dell’imbarcazione.
ANSA